Patologia infiammatoria che colpisce gli alveoli polmonari, le unità funzionali del polmone. è dovuta all'aggressione di microrganismi di diversa natura (batteri, virus, funghi o protozoi) che penetrano nell'organo in genere dall'esterno, anche se a volte possono essere già presenti nelle prime vie aeree e attaccare gli alveoli in caso di deficit immunitario. Nei soggetti che versano in stato di coma, una polmonite può essere conseguente all'aspirazione del contenuto dello stomaco emesso con il vomito (in questo caso si parla di polmonite ab ingestis). Il principale meccanismo di difesa contro la penetrazione dei germi nel polmone è la secrezione da parte dei bronchi di un muco che intrappola i microrganismi e che viene espulso tramite la tosse. Per questo, tutte le condizioni che alterano tale processo costituiscono importanti fattori che predispongono allo sviluppo di una polmonite: fumo, bronchite cronica, stati di coma (da traumi cranici o ictus), alcolismo, tossicodipendenza, condizioni di grave malnutrizione e malattie fortemente debilitanti (per esempio l'AIDS). I soggetti con polmonite presentano febbre, tosse, talora dolore al torace, difficoltà respiratorie e malessere generale. All'auscultazione del torace il medico può riscontrare alcuni segni tipici, ma sono molte le polmoniti asintomatiche (per esempio quelle da virus o da micoplasmi). Una radiografia del torace o una TAC polmonare possono essere utili per la diagnosi in particolari casi si esegue l'esame del catarro emesso con la tosse per ricercare il tipo di microrganismo presente e impostare la terapia più adeguata. Le polmoniti rappresentano sempre un evento rischioso per la salute, specialmente per i pazienti debilitati e gli anziani. Nelle forme di polmonite da batteri la terapia fondamentale è rappresentata dagli antibiotici (sotto forma di iniezioni o compresse orali) in quelle da virus essi non modificano il decorso della malattia, ma impediscono comunque l'insorgenza di complicazioni batteriche.
Patologia dovuta all'inalazione di sostanze tossiche o, più spesso, alla presenza di vomito o reflusso gastrico all'interno dei polmoni. è caratterizzata da difficoltà respiratoria, cianosi e broncospasmo e in genere la prognosi è infausta. Il paziente deve essere intubato e occorre praticare un'aspirazione bronchiale se sono presenti infezioni batteriche è necessaria la somministrazione di antibiotici e cortisonici.
Struttura anatomica localizzata nella parte posteriore della gamba, al di sotto del ginocchio. è costituito dal muscolo soleo e dal muscolo gastrocnemio (o gemello crurale). Il soleo origina da perone e tibia e termina nella parte inferiore del calcagno il gastrocnemio è in realtà composto da due fasci muscolari che nella parte superiore si inseriscono nel femore con un tendine ciascuno, mentre in quella inferiore si uniscono a formare il tendine d'Achille. Il polpaccio è fondamentale per il mantenimento della posizione eretta e per la deambulazione.
Articolazione tra l'avambraccio e la mano. è formata da radio, ulna e ossa del carpo, collegate ai tendini flessori ed estensori delle dita. All'interno del polso scorre l'arteria radiale, che può essere facilmente palpata per rilevare la frequenza delle pulsazioni cardiache (polso) e la regolarità del ritmo.
Le pulsazioni cardiache possono essere rilevate sfruttando la trasmissione della sistole ventricolare verso le arterie della periferia, in particolare quelle superficiali in prossimità del polso, del collo, del femore, della caviglia e così via. Il polso radiale è quello maggiormente impiegato e la rilevazione viene eseguita premendo i polpastrelli del dito indice, medio e anulare sulla faccia interna del polso, in prossimità dell'articolazione tra il radio e il carpo.
Gonfiore cutaneo localizzato che insorge in presenza di fenomeni allergici, irritazioni o punture d'insetti. è di forma rotonda, di colore rosato ed estremamente pruriginoso è caratteristico dell'orticaria.
Strumento che facilita la somministrazione di insulina in pazienti diabetici. Esistono modelli esterni portatili e altri interni da impiantare a livello sottocutaneo, in genere nell'addome, grazie ai quali è possibile perfino monitorare la glicemia e dosare quindi le quantità ottimali di insulina da infondere. Le pompe insuliniche possono tuttavia essere soggette a guasti e mettere a rischio la terapia, per cui non tutti i medici le ritengono utili.
Enzima localizzato sulla membrana cellulare che consente di mantenere stabile il livello degli elettroliti all'interno di ogni singola cellula. Utilizzando come fonte energetica l'ATP, la pompa trasporta potassio all'interno della cellula e sodio all'esterno. Il bilancio elettrolitico degli ioni dà luogo al potenziale di membrana.
Affezione patologica che colpisce il cervello, congenita o secondaria ad atrofia cerebrale, ischemia o trauma. è caratterizzata dalla presenza di cavità all'interno di uno degli emisferi cerebrali, che comunica col ventricolo laterale. Si manifesta con dolore, paresi e sintomi extrapiramidali.
Insieme di malattie accomunate da alterazioni a carico degli enzimi deputati alla sintesi dell'eme. L'eme è una particolare molecola presente nell'emoglobina fondamentale per il legame dell'ossigeno, prodotta principalmente dalle cellule del midollo osseo (e dal fegato in minima parte). In presenza di deficit di uno o più enzimi si assiste all'accumulo di precursori dell'eme (principalmente porfirina) a livello di fegato, milza, midollo osseo e cute. In genere si distinguono porfirie epatiche ed eritropoietiche in relazione alla zona in cui si accumula la porfirina, a loro volta suddivise in ulteriori manifestazioni. Tra quelle di tipo epatico si parla di porfiria acuta intermittente, scatenata da farmaci o diete ipocaloriche e caratterizzata da crisi in cui compaiono dolore addominale e muscolare, nausea, stipsi, tachicardia, insonnia e riduzione dei riflessi il trattamento richiede ematina per endovena. La porfiria cutanea tarda appartiene allo stesso gruppo ed è ereditaria, dovuta a una carenza dell'enzima urodecarbossilasi il sintomo principale è la fotosenibilizzazione e deve essere trattata con clorochina. Le porfirie eritropoietiche comprendono la protoporfiria e la porfiria eritropoietica congenita, in cui sulla porfirina accumulatasi nei tessuti agiscono i raggi ultravioletti, con un quadro di iperpigmentazione e ipertricosi. La terapia in questo caso prevede trasfusioni, limitata esposizione alla luce solare e somministrazione di betacarotene ed ematina.
Condizione caratterizzata da macchie cutanee di dimensioni superiori ai 3 mm, dette appunto porpore. Le macchie sono la manifestazione del passaggio nel derma di globuli rossi e si distinguono in palpabili e non palpabili: le prime sono tipiche di malattie cutanee sistemiche di origine infiammatoria o embolitica, le seconde invece possono essere correlate anche a patologie specifiche (trombocitopenie, deficit di fattori della coagulazione, aumentata fragilità dei capillari). La porpora trombocitopenica idiopatica può essere acuta (nel bambino) o cronica (nell'adulto) e si manifesta con sanguinamenti, ecchimosi, metrorragie e ingrossamento di fegato e milza il trattamento si basa su cortisonici, immunoglobuline, immunosoppressori e splenectomia. La porpora trombotica trombocitopenica è una grave patologia acuta spesso fatale. è causata da una lesione endoteliale che porta alla formazione di trombi a livello delle arteriole. Si manifesta con febbre, insufficienza renale e deficit neurologici e richiede trasfusioni, plasmaferesi e somministrazione di corticosteroidi.
Forma di porpora che insorge in seguito a vasculite, particolarmente frequente nei bambini. è caratterizzata da eritemi e orticaria associati a disturbi a livello delle articolazioni e dell'apparato gastrointestinale. Le cause scatenanti non sono del tutto note ma sembrano essere coinvolti alcuni farmaci, che scatenano nel paziente una reazione allergica.
Posizione che viene fatta assumere al paziente nel corso di interventi di chirurgia addominale o di particolari indagini radiologiche: il soggetto è supino e, grazie al piano inclinato su cui è sdraiato, la sua testa è posizionata più in basso rispetto all'addome e agli arti inferiori.
Minerale fondamentale per l'organismo umano, presente in quasi tutti gli alimenti, in particolare nei legumi e nella verdura fresca. All'interno del corpo umano si concentra prevalentemente nei liquidi intracellulari, come principale ione positivo e svolge una funzione indispensabile per il metabolismo cellulare e il mantenimento dell'equilibrio acido-base (insieme con il sodio) interviene inoltre nei processi che regolano l'attività dei muscoli, la trasmissione degli impulsi nervosi e in diverse reazioni enzimatiche. Il suo assorbimento è rapido e avviene a livello dell'intestino tenue e dei reni.
Tecnica diagnostica utilizzata per esaminare le vie nervose periferiche e centrali e individuare eventuali disfunzioni. Si avvale della medesima strumentazione dell'elettroencefalogramma (EEG), ovvero elettrodi posizionati sulla testa del paziente, e rileva le reazioni elettriche della corteccia cerebrale a particolari stimoli sensitivi, che vengono ""filtrate"" dal tracciato dell'EEG con una tecnica apposita. In particolare, vengono esaminati i potenziali evocati somato-sensoriali (per individuare disturbi sensitivi), visivi (per la diagnosi di infiammazioni del nervo ottico, per esempio in caso di sclerosi multipla) e uditivi (per verificare disturbi dei nervi acustici o del tronco cerebrale).
Disturbo della sfera psichica caratterizzato dal bisogno morboso di bere un liquido qualsiasi. Alcuni medici tuttavia tendono a circoscrivere la patologia e a limitarla al bisogno smodato di bere sostanze alcoliche.
Fase che precede l’anestesia, durante la quale il paziente viene preparato all’intervento chirurgico. Prevede l’impiego di farmaci derivati dall’atropina, dalla morfina o dalle fenotiazine, allo scopo di controllare l’aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca e di ottenere una lieve analgesia.
Condizione in cui un tessuto o una lesione patologica manifestano alte probabilità di degenerare verso una condizione maligna. La precancerosi viene detta facoltativa quando il processo di trasformazione è solo possibile, per esempio la colite ulcerosa che può evolvere in tumore del colon, mentre si parla di precancerosi obbligata se tale processo è inevitabile.
Condizione che si manifesta nella seconda metà della gravidanza, caratterizzata da ipertensione, proteinuria ed edema. Nei casi più gravi può associarsi una coagulazione intravascolare disseminata (DIC) con lesioni a carico di reni, fegato e altri organi. Solitamente si verifica prima della ventesima settimana di gestazione in associazione a malattie del trofoblasto.
Lembo di cute elastica che ricopre il glande, l'estremità del pene in cui si trova lo sbocco dell'uretra. Al momento dell'erezione il prepuzio si ritrae e scivola all'indietro, scoprendo il glande.