Le cosiddette perdite vaginali (o leucorrea) sono secrezioni di varia natura che fuoriescono dalla vagina. Nelle donne in età fertile sono spesso del tutto fisiologiche e hanno l'aspetto di un liquido chiaro o lattiginoso perdite abbondanti e variazioni nella consistenza, nel colore o nell'odore possono indicare la presenza di infezioni genitali, che vengono dette vulviti, vaginiti o vulvovaginiti in relazione alle parti anatomiche interessate. In questo caso, alla base dell'infezioni possono esservi microrganismi patogeni quali Candida o Trichomonas oppure particolari situazioni come l'impiego di saponi troppo aggressivi, una terapia antibiotica in corso o indumenti intimi in materiali sintetici.
Lacerazione della membrana timpanica provocata da corpi estranei, improvvisi e violenti sbalzi di pressione tra orecchio interno ed esterno o patologie infettive (per esempio otiti). Si manifesta con ronzii, vertigini, sanguinamento e difficoltà nella percezione dei suoni in genere si risolve spontaneamente ma se i disturbi si aggravano occorre consultare il medico.
Procedura terapeutica con cui si infondono liquidi o farmaci all'interno dei vasi sanguigni, eseguita con appositi aghi o cateteri. La perfusione selettiva interessa i vasi di specifici organi e viene praticata quando occorre somministrare farmaci in quantità maggiori rispetto al resto del corpo.
Conosciuta anche con l'acronimo di PAN, la periarterite nodosa è un'infiammazione cronica delle arterie di piccolo e medio calibro del rene, del fegato e dell'intestino. Colpisce con maggiore frequenza i maschi adulti di età compresa tra 40 e 50 anni ed è caratterizzata dalla necrosi del tessuto muscolare delle arterie, cui si sostituiscono tessuto fibroso e collagene con conseguente formazione di trombi e aneurismi che occludono il vaso sanguigno. Le cause della PAN non sono del tutto note ma sembrano collegate a disordini immunologici. L'accertamento diagnostico richiede una biopsia e occorre intervenire per evitare l'insorgere di un'insufficienza renale. La terapia è in genere cortisonica, associata a farmaci chemioterapici e antivirali.
Patologie infiammatorie che coinvolge i tessuti e le strutture che circondano le articolazioni, quali borse e tendini. è particolarmente frequente a livello della spalla, del ginocchio, del gomito e dell'anca e si manifesta con dolore e difficoltà di movimento il trattamento richiede la somministrazione di antinfiammatori.
Disturbo che colpisce la spalla caratterizzato da dolore e difficoltà di movimento. Può manifestarsi in seguito a lesioni gravi ma anche a piccoli traumi, magari di scarsissima rilevanza ma ripetuti nel tempo e per lunghi periodi, che provocano l'infiammazione o piccole lesioni dell'articolazione (capsula articolare, tendini, fasce muscolari e borse articolari), compromettendone l'integrità e la funzionalità. In alcuni casi la periartrite insorge improvvisamente ma in genere ha un decorso lento e inizialmente poco fastidioso, con alternanza di periodi di completo benessere e altri di riacutizzazione e impossibilità di movimento. Con il passare del tempo la limitazione dei movimenti diventa anche molto spiccata e i dolori particolarmente intensi. Una periartrite può avere diverse cause, in relazione alle quali va impostata la terapia più opportuna. In presenza di quadri lievi possono essere sufficienti farmaci antidolorifici o antinfiammatori con il fondamentale supporto di una continua e costante mobilizzazione della spalla in alcuni casi si ricorre a infiltrazioni di farmaci nell'articolazione della spalla, in altri casi alla mesoterapia raramente è necessario un intervento chirurgico.
Membrana situata nel mediastino che avvolge il cuore e il tratto iniziale dei grossi vasi. Insieme a peritoneo e pleure fa parte delle cosiddette sierose. Si riconoscono un pericardio fibroso esterno (detto anche foglietto parietale) e un pericardio sieroso o foglietto viscerale che ricopre il muscolo cardiaco i due foglietti sono separati dalla cosiddetta cavità pericardica, al cui interno si trova del fluido. Oltre a mantenere in posizione il cuore, il pericardio svolge una funzione essenzialmente protettiva, in quanto impedisce la torsione dei grandi vasi e sembra in grado di ostacolare la diffusione al cuore delle infezioni polmonari.
Forma di trattamento cui si ricorre in presenza di liquido nel sacco pericardico. Prevede l'inserimento di un ago sottile nel pericardio e il successivo drenaggio del liquido data la delicatezza della posizione, la manovra va eseguita con estrema cautela e spesso viene condotta sotto la guida di un'ecocardiografia, che consente di identificare il tragitto più favorevole e di verificare l'espansione delle cavità durante l'aspirazione.
Operazione chirurgica di incisione del pericardio praticata nel corso di interventi di cardiochirurgia quali trapianto o bypass, allo scopo di accedere al cuore o al punto in cui originano i grossi vasi.
Patologia infiammatoria, acuta o cronica, che si manifesta a livello del pericardio. La pericardite acuta è caratterizzata da dolore intenso che dalla regione retrosternale si irradia a spalla e schiena la forma cronica è in genere l'evoluzione del tipo acuto ed è associata alla formazione di vere e proprie cicatrici sulla membrana, che impediscono il corretto funzionamento del cuore. Le cause possono essere diverse, per esempio di tipo infettivo (virus o batteri), traumatico o autoimmune, ma la pericardite può anche far parte del quadro clinico di patologie quali tumori, infarto del miocardio e ipercolesterolemia.
Infiammazione della capsula di Glisson, la membrana che riveste il fegato, secondaria a traumi oppure a patologie infiammatorie che interessano tutto l'organismo. La periepatite può per esempio manifestarsi in donne colpite da salpingite gonococcica.
Infiammazione della parete venosa e dei tessuti che la circondano.
Procedura diagnostica eseguita per verificare il corretto funzionamento delle vie nervose ottiche, in particolare quando si sospetta un glaucoma. Prevede la misurazione del campo visivo attraverso un esame computerizzato in cui viene chiesto al paziente di fissare un punto e contemporaneamente lo si sottopone a uno stimolo visivo di intensità crescente. Il risultato è una sorta di mappa in cui i difetti del campo visivo (gli scotomi) sono rappresentati da aree scure.
Ramo della pediatria rivolto alla cura e soprattutto alla prevenzione delle patologie della donna e del neonato che si manifestano tra la ventottesima settimana di gestazione e il ventottesimo giorno dopo la nascita, il cosiddetto periodo perinatale. La perinatologia è quindi una disciplina che interagisce strettamente con la neonatologia e l'ostetricia.
Regione localizzata tra l'ano e i genitali esterni. è costituita da tessuto cutaneo e muscoli e in particolari situazioni può andare incontro a lesioni di varia gravità, in particolare nelle ultime fasi del parto.
Disturbo infiammatorio che interessa il periodonto (insieme dei tessuti che fissano il dente all'osso) o una sua parte. La periodontite apicale colpisce l'apice del dente e tende a estendersi anche alla polpa quella cronica coinvolge le gengive e provoca il riassorbimento dell'osso alveolare e la formazione di tasche periodontali.
Patologia infiammatoria che colpisce il tessuto attorno all’unghia e che può estendersi anche a essa. È in genere causata da agenti patogeni esterni e in relazione al tipo se ne distinguono varie forme: alla base della perionissi suppurativa (detta anche ""giradito"") vi sono spesso ferite a livello della cute periungueale, che favoriscono l’ingresso di batteri quali streptococchi e stafilococchi, mentre la perionissi erpetica insorge in seguito all’infezione da virus dell’herpes e si manifesta con vescicole e suppurazione del perionichio. La perionissi micotica infine può avere come agente la Candida.
Membrana che avvolge l'osso, con la funzione di nutrirlo, proteggerlo dalle infezioni e rigenerarlo in presenza di lesioni. Si compone di due strati: il più interno è di tipo connettivo e contiene gli osteoblasti (le cellule che danno vita al tessuto osseo), mentre quello esterno è detto avventiziale ed è riccamente vascolarizzato. In età infantile è presente anche un terzo strato intermedio, più fibroso ed elastico, che scompare una volta completate le fasi dell'accrescimento.
Patologia cronica caratterizzata dall'infiammazione sia del periostio sia dell'osso sottostante. è causata in genere da microrganismi patogeni e si manifesta con tumefazioni ossee localizzate e associate a dolore, febbre e malessere generale, cui fa seguito la necrosi dei tessuti. Nella periostite emorragica sono presenti versamenti di sangue nel periostio, mentre nella periostite albuminosa si deposita liquido sieroso di colore biancastro (da cui il nome della malattia).
Condizione caratterizzata dall'anomala formazione di tessuto osseo al di sotto del periostio. Tali neoformazioni prendono il nome di periosteomi e si manifestano come tumefazioni.