Insieme delle sostanze di cui è composta una cellula vivente. è di aspetto gelatinoso ed è costituito da acqua e acidi nucleici, proteine, lipidi, carboidrati e minerali viene distinto in nucleoplasma (interno al nucleo) e citoplasma (esterno al nucleo). All'interno del protoplasma sono inoltre presenti le strutture preposte alla sintesi proteica.
Microrganismi unicellulari la cui struttura presenta una membrana plasmatica che racchiude il citoplasma e uno o più nuclei. Sono estremamente diffusi in natura e vengono suddivisi in quattro gruppi, in relazione alla loro capacità di movimento: Mastigophora e Ciliphora sono dotati di appositi flagelli e cilia grazie ai quali riescono a spostarsi agevolmente, i Sarcodina possono eseguire movimenti limitati mentre gli Sporozoa sono del tutto incapaci di muoversi. Alcuni protozoi possono essere patogeni per l'uomo, per esempio Toxoplasma gondii e Trichomonas vaginalis.
Proteina presente nel plasma e sintetizzata dal fegato conosciuta anche con il nome di fattore II della coagulazione. Grazie all'azione proteolitica dell'enzima protrombinasi, si trasforma in trombina e consente la coagulazione del sangue, intervenendo nel meccanismo che dal fibrinogeno porta alla fibrina. Per la sintesi della protrombina è indispensabile la vitamina K e situazioni di deficit o eccesso segnalano la presenza di patologie epatiche.
Concentrazione di protrombina nel sangue. Variazioni nei livelli di protrombina possono indicare patologie epatiche e soprattutto anomalie dei fattori della coagulazione e vengono individuate con uno specifico esame di laboratorio detto tempo di protrombina o tempo di Quick.
Procedura diagnostica eseguita per verificare la presenza di disturbi dell'equilibrio correlati alle strutture dell'orecchio, in particolare il labirinto. Prevede l'irrigazione del condotto uditivo con acqua prima calda e poi fredda, una manovra che causa movimenti involontari degli occhi: in relazione alla durata di questi ultimi, è possibile valutare la funzionalità del labirinto.
Insieme di procedure diagnostiche utilizzate per individuare la presenza di allergie. Prevedono il contatto tra la pelle e le sostanze ""sospette"" e si dividono in prick test, intradermoreazione e patch test quest'ultimo esame è indicato in particolare per eventuali dermatiti da contatto e prevede l'applicazione sulla schiena del paziente di alcuni dischetti imbevuti di uno specifico allergene.
Insieme di procedure diagnostiche che permettono di valutare la presenza di disturbi visivi. Vengono esaminate l'acuità visiva, il riconoscimento dei colori e l'ampiezza del campo visivo (perimetria), mentre per quello che riguarda le strutture anatomiche dell'occhio si procede all'esame della pupilla (oscillazione luminosa) e del fondo oculare.
Esami eseguiti allo scopo di indagare lo stato di salute del fegato: i dosaggi di bilirubina sierica diretta e indiretta, fosfatasi alcalina e transaminasi consentono di individuare eventuali lesioni delle cellule epatiche a essi si affiancano il dosaggio della gamma-glutamil-transpeptidasi (gammaGT), delle proteine ematiche e la determinazione del tempo di protrombina. Ulteriori indagini possono essere eseguite per ricercare una specifica patologia qualora il medico ne abbia il sospetto, per esempio l'antigene di superficie HbsAg indica la presenza del virus dell'epatite B nel sangue del paziente.
Insieme di procedure diagnostiche grazie alle quali è possibile valutare il funzionamento della ghiandola tiroide. Il principale e più semplice è il dosaggio nel sangue degli ormoni tiroidei T3 e T4 (tiroxina) e dell'ormone TSH o tireostimolante: un eccesso di quest'ultimo indica infatti ipotiroidismo, mentre un suo deficit è correlato a ipertiroidismo. Altri esami sono il dosaggio ematico degli anticorpi antitireoglobulina e antitireoperossidasi, che rilevano eventuali patologie autoimmuni, e la concentrazione di calcitonina. Alterazioni della tiroide sono visibili anche all'esame clinico del paziente, per esempio noduli o linfonodi ingrossati sono in genere apprezzabili alla palpazione in questi casi occorre eseguire un'ecografia o un esame doppler per verificare la natura dei noduli stessi.
Affezione cutanea tipica dell'infanzia detta anche dermatosi cronica pruriginosa. è una forma di allergia stagionale che si verifica in soggetti predisposti in seguito alla puntura di insetti e si manifesta con prurito intenso e pomfi, che dopo 4 giorni circa si rompono e lasciano sulla pelle piccole croste.
Risposta a stimoli di natura chimica o fisica, caratterizzata da una sorta di ""pizzicore"" più o meno intenso a livello cutaneo. All'origine del prurito vi è la reazione di particolari fibre nervose in seguito a stimoli locali, a cui il soggetto risponde sfregando la pelle: tale azione è accompagnata da un sollievo che può essere tuttavia solo temporaneo, per esempio quando la sensazione è scatenata da reazioni allergiche, e causare un ulteriore rilascio di istamina. Il prurito viene suddiviso in diverse tipologie correlate alle cause scatenanti: le più frequenti sono patologie dermatologiche o allergiche quali eczema, psoriasi, orticaria e dermatite da contatto, ma esso può far parte anche del quadro clinico di parassitosi o di altre malattie che non sono accompagnate da eruzioni cutanee. Esistono inoltre una forma di prurito psicosomatico e una che insorge in corso di patologie neurologiche caratterizzate da disturbi della sensibilità.
Disturbo caratterizzato da prurito a livello anale e perianale, tipico delle infezioni da funghi (micosi) che interessano la cute di tale area. Il prurito anale è anche il principale sintomo di infestazioni intestinali causate da ossiuri, ed esiste infine una forma di prurito che colpisce soggetti affetti da nevrosi.
Disturbo caratterizzato dalla presenza di prurito a livello della vulva, correlato in genere a infezioni da Candida albicans ma anche da Trichomonas vaginalis, accompagnato in questo caso da perdite vaginali. Le donne in menopausa inoltre possono lamentare prurito in seguito alle alterazioni fisiologiche della mucosa e della cute.
Il PSA (Prostate-Specific Antigen, o antigene specifico della prostata) è una proteina prodotta normalmente dalla prostata, la cui concentrazione aumenta in presenza di un tumore prostatico. Per questo motivo, il suo dosaggio nel sangue è stato impiegato negli screening preventivi. Tale utilizzo è tuttavia in discussione poiché un aumento del PSA può essere presente anche in altre circostanze, per esempio nei portatori di catetere vescicale o a seguito di esplorazione rettale.
Gruppo di tumori, di cui fanno parte il meningioma e alcuni sarcomi, caratterizzato dalla presenza di particelle calcaree, dette corpi psammomatosi.
Disturbo che insorge come complicazione di una frattura, quando la formazione del callo osseo non avviene in maniera corretta. La pseudoartrosi ipertrofica è caratterizzata dalla mancata saldatura tra i monconi, per cui le estremità delle ossa tendono a sclerotizzare. La pseudartrosi atrofica presenta la stessa assenza di saldatura ma le estremità appaiono decalcificate e prive di vascolarizzazione. In entrambi i casi il trattamento è di tipo chirurgico e prevede trapianti locali di osso uniti a fissatori metallici rigidi.
Disturbo in genere secondario a patologie quali depressione o disturbi della sfera psichica. La pseudodemenza si presenta spesso come una forma di vera e propria demenza e tende a esordire all'improvviso con disorientamento, confusione mentale, amnesia, disinteressa per gli eventi esterni e alterazioni del comportamento. Il trattamento si basa in genere sugli antidepressivi.
Presenza di cromosomi sessuali e gonadi di un sesso e genitali esterni del sesso opposto. Si tratta di una anomalia congenita che può essere dovuta a difetti della sintesi degli ormoni sessuali da parte delle gonadi ma che può anche essere indotta da condizioni esterne, per esempio farmaci ormonali assunti dalla madre durante la gravidanza anche l'iperplasia surrenale congenita può essere responsabile della patologia. Nello pseudoermafroditismo maschile quindi i soggetti presentano genitali esterni femminili e più o meno sviluppati, mentre nella donna la condizione è caratterizzata da genitali esterni che mostrano un vario grado di mascolinità (per esempio ipertrofia della clitoride).
Detta anche condrocalcinosi, patologia che insorge in età avanzata e colpisce il 50 per cento dei soggetti oltre i 90 anni. Può essere confusa con l'artrite reumatoide ed è caratterizzata da un'infiammazione delle articolazioni con degenerazione del tessuto cartilagineo, che causa dolori acuti alla pressione e tumefazioni. Il trattamento prevede la somministrazione di colchicina e FANS.
Rara malattia ereditaria la cui trasmissione è legata al cromosoma X è caratterizzata da un malfunzionamento dei recettori cellulari per il paratormone (PTH), che rimane quindi in circolo senza raggiungere gli organi bersaglio. I soggetti colpiti dalla patologia sono in genere di bassa statura e presentano tetania, ritardo mentale, cataratta e metacarpo di dimensioni inferiori alla norma.