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Salute dalla A alla Z

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Glucometro

Apparecchio che consente di determinare il valore della glicemia, la concentrazione ematica di glucosio. Per l'esame è sufficiente una goccia di sangue capillare prelevato dal polpastrello, servendosi di un sistema pungidito a molla. I meccanismi di rilevamento impiegati sono due: reflettometrico e impedenziometrico. Il sistema reflettometrico può essere più complesso in quanto richiede una grossa goccia di sangue da applicare su un'apposita striscia e la sua rimozione dopo un preciso intervallo di tempo. Gli apparecchi a impedenziometro invece sono più moderni e si basano su una procedura del tutto automatica e praticamente immune da errori. Sono disponibili strumenti alimentati a batteria e di dimensioni molto ridotte, che utilizzano strisce reattive monouso. L'uso del glucometro consente ai soggetti diabetici di controllare l'andamento del compenso metabolico misurando la glicemia a domicilio nelle diverse ore della giornata (il cosiddetto profilo glicemico).

Glucosio

Composto organico appartenente alla classe degli zuccheri e da un gruppo aldeidico. è un monosaccaride a sei atomi di carbonio ed è lo zucchero più diffuso in natura, perché lo si ritrova in tutti i tessuti animali e vegetali, allo stato libero o combinato. è il prodotto finale del metabolismo dei carboidrati, la cui utilizzazione avviene sotto il controllo dell'insulina. Una volta assorbito dalla parete intestinale e veicolato a elevata concentrazione nel sangue che transita per la vena porta, raggiunge il fegato dove l'eccesso viene sintetizzato in glicogeno e come tale immagazzinato per costituire una fonte di energia rapidamente disponibile in caso di bisogno (per esempio, a seguito di un digiuno o di sforzi fisici intensi). Oltre che in glicogeno, il glucosio può venire trasformato in grassi per poi depositarsi nel tessuto adiposo. Si dice glicemia il suo tasso nel sangue, che in condizioni normali si mantiene pressoché stabile su un valore di circa 0,9 g/1000 ml: una concentrazione troppo elevata dà luogo al diabete mellito, patologia nella quale il glucosio eccedente che i reni non sono in grado di riassorbire viene escreto nelle urine (glicosuria), che di norma non ne contengono.

Glutammato monosodico

Composto chimico, sale dell'acido glutammico, di largo impiego nell'industria alimentare come additivo, esaltatore della sapidità e condimento. Si ritrova ad alte concentrazioni nei comuni dadi per brodo. Il suo consumo da parte di pazienti con ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca o insufficienza renale è fortemente sconsigliato.

Glutine

Complesso proteico consistente in una miscela di glutelina e gliadina, presente nelle cariossidi dei cereali (frumento, segale, orzo, avena) e nei semi di alcune leguminose. è ricco di acido glutammico, che proprio dal glutine del frumento è stato estratto per la prima volta nel 1860. Nell'organismo umano può provocare fenomeni di intolleranza, e in particolare una forma di enteropatia nota come morbo celiaco, probabilmente imputabile alla gliadina.

GnRH

Sigla di fattore di liberazione delle gonadotropine (dall'inglese Gonadotropin Releasing Hormone). Si tratta di un ormone proteico prodotto dall'ipotalamo e destinato a raggiungere la porzione anteriore dell'ipofisi, dove controlla la secrezione delle due gonadotropine LH e FSH. Il GnRH, oltre che nella diagnosi delle disfunzioni ipotalamo-ipofisarie con ripercussioni sull'apparato riproduttivo, è utile nella terapia dell'amenorrea e di alcune forme di infertilità.

Gola

Regione anatomica corrispondente alla parte anteriore del collo o faringe a partire dall'istmo delle fauci. Si presenta come un condotto muscolo-mucoso che dal retrobocca si estende fino all'imboccatura del canale esofageo. Poiché attraverso di essa passano l'aria e gli alimenti, questa cavità rende possibili i processi di deglutizione, respirazione e fonazione.

Gomito

Regione anatomica che rappresenta la connessione mobile tra l'estremità inferiore dell'omero e le estremità superiori delle ossa dell'avambraccio (radio e ulna). Si compone di tre articolazioni racchiuse in una capsula articolare comune. Il gomito consente movimenti dell'avambraccio sul braccio, a livello delle due articolazioni omeroulnari e omeroradiali, e movimenti del radio sull'ulna a livello dell'articolazione radioulnare prossimale. I suoi movimenti principali sono quelli di flessione ed estensione (dai 30 ai 180°) e quelli di pronazione e supinazione dell'avambraccio.

Gomma sifilitica

Masserella benigna formata da tessuto di granulazione e provocata dal Treponema pallidum, l'agente eziologico della sifilide, di cui questa lesione rappresenta una delle manifestazioni cliniche più tardive. Pur potendo interessare diversi organi interni (fegato, ossa, apparato respiratorio e digestivo), compare più spesso sulla pelle e nel tessuto connettivale sottocutaneo. La gomma, tipica della fase terziaria della malattia, evolve attraverso vari stadi dapprima dotata di consistenza nodulare, col tempo va incontro a fenomeni di necrosi caseosa che la rendono molle e predisposta alle ulcerazioni. Solo dopo la fuoriuscita del liquido gelatinoso da cui prende il nome può avere inizio il processo di cicatrizzazione.

Gonadi

Organi pari corrispondenti alle ghiandole sessuali maschili e femminili, in cui avviene la maturazione dei gameti sotto lo stimolo degli ormoni sessuali. Nell'uomo sono rappresentate dai testicoli, che producono gli spermatozoi, nella donna dalle ovaie, in cui maturano le cellule uovo (ovociti).

Gonadotropine

Ormoni naturali che regolano lo sviluppo delle gonadi e ne stimolano l'attività. Quelle prodotte dall'ipofisi sono l'ormone follicolostimolante (FSH, Follicle Stimulating Hormone) e l'ormone luteinizzante (LH, Luteinizing Hormone), responsabili nella donna della maturazione del follicolo e dell'ovulazione, nell'uomo dello sviluppo della linea seminale e della secrezione di androgeni. La cosiddetta gonadotropina corionica (HCG, Human Chorionic Gonadotropin), invece, viene secrete dai villi della placenta si utilizza nella diagnosi precoce di gravidanza perché in tale condizione se ne riscontrano livelli assai elevati nel sangue e nelle urine.

Gonalgia

Dolore acuto o cronico localizzato al ginocchio e imputabile a varie cause, per esempio traumi (contusioni, distorsioni, lussazioni, fratture), processi degenerativi (artrosi), deformazioni (ginocchio varo o valgo).

Gonococcemia

Presenza nel sangue dell'agente eziologico della gonorrea (il batterio Neisseria gonorrhoeae) che per questa via dà luogo a un'infezione disseminata, i cui sintomi più importanti sono febbre, malessere generale, dolori muscolari e articolari, sinoviti e lesioni cutanee. In realtà questa condizione è piuttosto rara, riguardando solo l'1-3 per cento dei pazienti affetti da gonorrea.

Gonorrea

Conosciuta anche con il nome di scolo, è un'infezione degli organi genitali provocata dal batterio Neisseria gonorrhoeae e contratta nel corso di un rapporto sessuale con una persona infetta. Nel maschio provoca un'infiammazione dell'uretra, da cui fuoriesce una secrezione di aspetto purulento accompagnata da dolore e bruciore, sia spontanei sia provocati dalla minzione. Nella femmina invece l'infiammazione interessa la cervice uterina e può essere associata a lievi fastidi o ad una modesta perdita vaginale in altri casi può dare anche disturbi urinari. Una volta accertata la diagnosi, è indispensabile un'idonea terapia antibiotica che coinvolga sia il soggetto ammalato sia il partner sessuale. Non va inoltre dimenticata la prevenzione: come per altre malattie a trasmissione sessuale, un'attenta igiene sessuale e l'uso corretto del profilattico possono impedire il contagio.

Goserelin

Farmaco impiegato nella terapia ormonale del carcinoma della prostata e della mammella (nelle pazienti in menopausa o pre-menopausa), dell'endometriosi e del fibroma uterino. La sua azione consiste nell'inibire la sintesi dell'LHRH, l'ormone rilasciato dall'ipotalamo che stimola l'ipofisi a produrre gonadotropine. è indicato quindi per la terapia delle malattie caratterizzate da un eccessivo rilascio di questi ormoni. Può essere somministrato da solo o insieme con altri farmaci.

Gotta

Infiammazione delle articolazioni (artrite) dovuta alla deposizione di cristalli di acido urico dentro e intorno alle articolazioni stesse e ai tendini, che tende ad avere un andamento cronico o recidivante. All'origine della gotta vi è un eccesso di acido urico nel sangue, derivato dal metabolismo delle proteine. Il primo attacco di artrite gottosa si presenta solitamente in modo improvviso, con un dolore acuto e intenso che insorge in genere durante la notte e più spesso localizzato a una singola articolazione la cute sovrastante è calda, tesa e fortemente arrossata. L'articolazione più colpita è quella alla base dell'alluce ma anche ginocchio, gomito, caviglia e polso sono sedi comuni. Il primo attacco dura in genere qualche giorno mentre quelli successivi, che talvolta si estendono ad altre articolazioni, se non trattati possono persistere per settimane. Tra un attacco e l'altro i sintomi non scompaiono ma diventano progressivamente meno acuti e più frequenti, fino a che si sviluppano sintomi cronici con deformazioni persistenti delle articolazioni. La diagnosi si basa sostanzialmente sul quadro clinico. Una uricemia elevata può essere indicativa ma non è di per sé sufficiente. La presenza di cristalli di sali di acido urico nel liquido sinoviale prelevato dall'articolazione infiammata è l'elemento che rende la diagnosi certa, ma questa procedura non è quasi mai necessaria. All'esame radiologico si possono talvolta dimostrare intorno all'articolazione dei depositi di acido urico. L'attacco acuto di gotta può essere trattato con la colchicina, molto efficace, o con antinfiammatori non steroidei (Fans). Superata la fase acuta si dovrà provvedere ad abbassare il tasso di acido urico nel sangue attraverso interventi sulla dieta (riduzione dell'apporto proteico) o di tipo farmacologico: il farmaco più utilizzato a questo scopo è l'allopurinolo.

Gozzo

Ingrossamento della tiroide attribuibile a varie cause: malattie a carico della ghiandola (tiroidite di Hashimoto, morbo di Basedow), eccesso o carenza di iodio, assunzione di farmaci, tumori. Può non associarsi ad alcuna alterazione della funzionalità tiroidea e in tal caso si manifesta in forma endemica in alcune zone (Alpi, Pirenei, Ande) dove lo iodio è particolarmente carente. All'esame microscopico può inoltre presentarsi in forma diffusa o nodulare. Il gozzo in quanto tale è asintomatico e non dà segni di sé a parte la tumefazione del collo. Nelle forme secondarie è fondamentale curare la patologia sottostante. Nei casi in cui il gozzo non regredisce con la terapia farmacologica, si fa ricorso alla radioterapia o all'intervento chirurgico.

Grafomania

Impulso incoercibile a scrivere, tipico di pazienti psichiatrici affetti da delirio di grandezza o di persecuzione. In genere si traduce nella stesura di una grande quantità di lettere e appelli alle autorità, in cui il soggetto annuncia importanti rivelazioni, manifesta la sua convinzione di essere in pericolo o minaccia vendette.

Gramicidina

Antibiotico attivo soprattutto contro streptococchi, pneumococchi e bacilli Gram-positivi. Rientra nella composizione di pomate per uso topico destinate al trattamento di lesioni cutanee infette.

Grande male

Crisi convulsiva generalizzata, detta anche epilessia maggiore e male comiziale di solito preceduta da alcuni sintomi come ansia, depressione, allucinazioni visive o uditive, attraversa due fasi successive: quella tonica, caratterizzata da perdita di coscienza con caduta a terra e irrigidimento di tutto il corpo, della durata di circa 15-20 secondi, e quella clonica, consistente in una serie di contrazioni a scosse che si succedono per circa 45 secondi. La crisi è seguita da un periodo di rilassamento muscolare durante il quale il paziente, in stato semicomatoso, può perdere feci e urine.

Granulociti

Classe particolare delle cellule del sangue (leucociti) che nascono dalle cellule staminali del midollo osseo e che, attraverso varie fasi, vanno incontro a successive e specifiche trasformazioni. Presentano una struttura polinucleata e vengono suddivisi in basofili, eosinofili e neutrofili. Numerose patologie sono correlate a variazioni nella concentrazione ematica dei granulociti e sono indicate come granulocitopenie (carenza) o granulocitosi (eccesso).