Enzima che degrada l'acido ialuronico, l'elemento base della sostanza fondamentale dei tessuti. La ialuronidasi è presente anche nella testa degli spermatozoi (acrosoma), dove ha la funzione di facilitare il processo di penetrazione della cellula germinale maschile nell'ovocita.
Rallentamento delle funzioni cerebrali e del sistema nervoso autonomo ottenuto mediante farmaci associati a un rapido abbassamento della temperatura corporea. è una tecnica che può essere utilizzata durante interventi chirurgici importanti, in quanto consente di ridurre al minimo il bisogno di ossigeno da parte dei tessuti.
Antinfiammatorio non steroideo (FANS) ottenuto a partire dall'acido propionico e somministrato in caso di infiammazioni di varia natura. Viene venduto sia come farmaco da banco sia dietro prescrizione medica, in relazione al dosaggio.
Il termine si riferisce in generale a qualunque fenomeno morboso che insorge improvvisamente. In particolare, l'ictus cerebrale rappresenta l'improvvisa perdita di determinate funzioni cerebrali, che può essere transitoria o permanente. Nell'ictus cerebrale, il danneggiamento strutturale del sistema nervoso è causato da una riduzione del flusso sanguigno in arrivo al cervello (ischemia) o dalla rottura di un vaso sanguigno, con conseguente emorragia. Poiché l'evento acuto in genere si manifesta solo nella parte destra o nella parte sinistra del cervello, anche i sintomi sono spesso lateralizzati e includono la perdita della sensibilità in un lato del corpo o del viso, la paralisi di un lato del corpo o del viso, la perdita della vista nel campo visivo sinistro o destro, la visione sdoppiata, difficoltà del linguaggio o della articolazione delle parole, vertigini, vomito e perdita della coscienza. In molti casi l'ictus causa un danneggiamento permanente del tessuto nervoso con la conseguente permanenza dei sintomi, che possono comunque migliorare durante la terapia riabilitativa in quanto altre regioni cerebrali possono attivarsi per sostituire parzialmente la funzionalità persa. In altri casi, o nel caso siano possibili interventi farmacologici precoci, il flusso sanguigno si ristabilisce entro poco tempo, permettendo la sopravvivenza del tessuto nervoso. L'ictus cerebrale è quasi sempre conseguenza di una patologia cronica del sistema cardio-circolatorio come l'ipertensione arteriosa, arteriosclerosi o patologia cardiaca. Mentre le possibilità di intervento acuto una volta che si è manifestato l'ictus sono limitate, le possibilità di prevenzione (oppure la prevenzione di un secondo ictus una volta che sia avvenuto il primo) sono notevoli e devono essere sfruttate. Gli obiettivi principali sono la prevenzione e il controllo dell'arteriosclerosi, per cui valgono gli stessi principi utili alla prevenzione dell'infarto cardiaco e quindi eliminazione del fumo, controllo dell'ipertensione, diagnosi e controllo stretto di un eventuale diabete, controllo della obesità e della lipidemia, diagnosi di eventuali occlusioni dei grandi vasi del collo e della testa, diagnosi di aritmie cardiache.
Termine utilizzato per indicare una patologia per la quale non è possibile individuare una causa certa.
Ipersensibilità a farmaci o alimenti che si distingue dall'intolleranza e dall'allergia in quanto è provocata da sostanze prive di potere antigenico e si manifesta fin dalla prima esposizione. Questa tendenza a una reazione eccessiva da parte dell'organismo sembra avere una base ereditaria ed essere legata ad alcune caratteristiche peculiari del soggetto in questione. Può dare luogo a svariate manifestazioni: i sintomi più comuni sono malessere generale, ansia, nausea, vomito, dispnea, ipotensione, prurito, edema, rush cutanei simili all'orticaria.
Condizione caratterizzata dall'aumento nel cervello e nel midollo spinale della quantità di liquor, prodotto da particolari formazioni venose dette plessi corioidei e riassorbito (per regolarne la quantità) da elementi presenti nelle meningi. L'idrocefalo può essere dovuto a diversi fattori: problemi di alterato deflusso congeniti oppure conseguenti a un trauma cranico, meningiti o tumori. Le forme congenite spesso sono incompatibili con la vita o comunque associate a gravi malformazioni e danni neurologici. Nell'adulto l'idrocefalo causa cefalea, stato di sopore, vomito e riduzione del battito cardiaco l'idrocefalo normoteso (aumento del volume ma non della pressione del liquor) è tipico di soggetti anziani e si manifesta con demenza, disturbi della marcia e incontinenza. In alcuni casi è possibile eseguire un intervento neurochirurgico che prevede l'applicazione di una piccola valvola in grado di far defluire il liquor in eccesso al di fuori del sistema nervoso.
Presenza di un liquido sieroso nella tunica vaginale del testicolo, causata da infiammazioni, traumi o particolari patologie. Si manifesta con un progressivo aumento delle dimensioni dello scroto e, talvolta, anche del funicolo spermatico. La terapia può essere chirurgica (rimozione della tunica vaginale) oppure richiedere soltanto l'aspirazione del liquido.
Manifestazione tipica della rabbia, consistente in uno spasmo della glottide con paralisi dei muscoli della deglutizione che insorge alla semplice vista dell'acqua o ogniqualvolta il paziente tenta di bere.
Notevole aumento delle dimensioni del bulbo oculare per effetto di un volume maggiore di liquidi che esercitano pressione nella camera anteriore dell'occhio. Tale fenomeno, che si verifica ancor prima della nascita o comunque in età infantile, può interessare l'intero bulbo oculare o una delle sue parti (camera anteriore o posteriore) il danno delle strutture nervose che ne consegue può persino condurre alla cecità. Il trattamento è chirurgico.
Il termine idrogastria indica una spiccata dilatazione dello stomaco per ristagno degli alimenti, dovuto nella maggior parte dei casi a un restringimento del piloro.
Disturbo della sfera psichica di tipo ossessivo che spinge chi ne soffre al suicidio per annegamento. Spesso si associa a pellagra.
Dilatazione del bacinetto e dei calici renali a causa di fattori come calcoli, tumori o malformazioni congenite che ostacolano il flusso urinario nell'uretere o nelle vie urinarie inferiori. L'ostruzione determina un aumento della pressione a monte che sfianca il rene distendendolo gradualmente, fino a comprometterne la funzionalità. La patologia esordisce in modo insidioso, con dolore, aumento della concentrazione di azoto nel sangue (iperazotemia) e della produzione di urina (poliuria), spesso durante la notte (nicturia). Se l'idronefrosi è a carico di un solo rene può rimanere a lungo inosservata. L'urina stagnante diventa facilmente terreno di coltura di microbi vari, che la rendono torbida e purulenta e aumentano il rischio di un'evoluzione in pielonefrite. La terapia è chirurgica e consente nella rimozione dell'ostacolo meccanico.
Accumulo patologico in una cavità dell'organismo di un liquido sieroso, che facilmente va incontro a infezione (empiema). A seconda della localizzazione, tale fenomeno assume vari nomi più specifici: idrotorace, idropericardio, ascite, idrarto ecc. Colpisce con una certa frequenza la colecisti, che può raggiungere anche notevoli dimensioni per la presenza nel dotto cistico di un calcolo incuneato, di un corpo estraneo o di una neoplasia. La terapia è chirurgica.
Raccolta mista di aria e liquido nella cavità pleurica, in genere conseguente a uno pneumotorace spontaneo o post-traumatico.
Dilatazione congenita o acquisita del canale centrale del midollo spinale, che contiene il liquido cefalorachidiano (liquor). Il midollo spinale e i nervi periferici del tratto colpito subiscono danni da compressione, con una sintomatologia simile a quella della siringomielia, cui talvolta questo quadro clinico si associa: perdita della sensibilità dolorosa e termica (ma non di quella tattile) a livello di arti superiori, collo, parte superiore del torace e regione lombare. In queste sedi si osservano inoltre paralisi flaccide con atrofia muscolare, fascicolazioni, fibrillazioni, disfunzioni dell'innervazione vegetativa e disturbi trofici a carico dei tessuti molli e delle ossa.
Abbondante escrezione di acqua o trasudati da un orifizio naturale del corpo in particolare, si parla di idrorrea nasale o rinorrea per indicare lo scolo di liquido chiaro dalle narici, mentre l'idrorrea gravidica, che insorge negli ultimi mesi di gestazione, consiste nella fuoriuscita intermittente dalla vagina di liquido proveniente dallo spazio extramniotico, o di liquido amniotico vero e proprio.
Infezione delle ghiandole sudoripare presenti nella regione ascellare o inguinale a opera di batteri penetrati attraverso il dotto escretore. è favorita dallo sfregamento degli abiti e dall'uso di prodotti occlusivi come deodoranti e antitraspiranti in crema. La cute della zona, oltre a presentare i tipici segni di infiammazione (arrossamento, tumefazione, calore), appare disseminata di piccoli noduli molto dolenti al tatto. In alcuni casi può esserci anche febbre. La terapia consiste nella somministrazione orale di antibiotici.
Dilatazione della tuba di Falloppio (detta anche salpinge) dovuta ad accumulo di liquido trasudatizio. Si forma quando l'estremità fimbriata (che rappresenta lo sbocco della tuba in utero) va incontro a ostruzione a causa di un processo infiammatorio (salpingite blenorragica, febbre puerperale).
Uso dell'acqua termale come mezzo terapeutico principale o complementare nel trattamento di alcune affezioni, tra cui stati infiammatori a carico del tessuto connettivo, della pelle e degli apparati respiratorio, urogenitale e digerente. Rientrano sotto la dicitura di ""idroterapia"" varie pratiche: applicazione esterna tramite impacchi e spugnature caldi o freddi, bagni, docce, aerosol, irrigazione. Prende il nome di ""terapia idropinica"" l'assunzione come bevanda dell'acqua minerale. Il termalismo, praticato diffusamente già in epoca romana, è stato riscoperto tra Ottocento e Novecento, soprattutto in Italia, Francia, Belgio e Germania.