Anomalia che si verifica al momento della formazione della matrice dello smalto dentale. Può essere causata da traumi localizzati oppure da patologie infettive quali morbillo e scarlattina o che coinvolgono il metabolismo, per esempio l'ipoparatiroidismo e il diabete gestazionale. Anche il cortisone ed alcuni antibiotici sembrano responsabili di ipoplasia dello smalto. La superficie del dente è in genere molto sottile e costellata di piccoli buchi e rugosità.
Detta anche iponatriemia, è una condizione caratterizzata da una riduzione della concentrazione ematica di sodio (sodiemia). è in genere conseguente a un inadeguato riassorbimento renale o, al contrario, all'eccessiva perdita (dovuta per esempio a vomito o diarrea).
Rara malformazione congenita che interessa il pene caratterizzata dall'anomalo posizionamento dello sbocco dell'uretra: quest'ultimo si trova infatti sulla superficie inferiore dell'organo. Le cause non sono del tutto note sembrano coinvolte alterazioni cromosomiche oppure l'assunzione di progestinici nel primo trimestre di gravidanza, che interferiscono con gli androgeni durante lo sviluppo fetale dei genitali. L'ipospadia può essere corretta con un'intervento chirurgico.
Inadeguata concentrazione di ossigeno a livello dei tessuti dell'organismo. Può essere dovuta a riduzione del flusso sanguigno, riduzione della pressione parziale dell'ossigeno nel sangue o a incapacità di utilizzare l'ossigeno da parte dei tessuti.
Il termine ipossiemia indica una condizione acuta o cronica caratterizzata da scarsa ossigenazione del sangue, causata da insufficienza cardiaca, anemia o patologie polmonari che interferiscono con la respirazione. è sempre accompagnata da ipossia.
Presenza di sedimento in un tessuto conseguente al rallentamento del flusso ematico o urinario. Nell'ambito delle procedure dell'autopsia, il termine indica il progressivo raccogliersi del sangue nei tessuti delle regioni declivi, che consente di stabilire l'ora del decesso.
Condizione acuta o cronica caratterizzata dal malfunzionamento delle ghiandole surrenali, la cui attività risulta inferiore alla norma. Gli episodi acuti sono in genere dovuti a emorragie ghiandolari causate da anticoagulanti orali, leucemie acute e setticemia, ma anche dall'improvvisa interruzione di un intenso trattamento con cortisone. Si manifestano con shock, disidratazione, e aumento di sodio, potassio e glucosio nel sangue. Le forme croniche invece derivano da patologie ipotalamiche o da un deficit di ACTH conseguente a tumori dell'ipofisi, ma possono anche essere idiopatiche come il morbo di Addison. La sintomatologia tipica presenta inappetenza, affaticabilità, ipotensione arteriosa e talvolta iperpigmentazione.
Struttura cerebrale situata in profondità tra i due emisferi del cervello, al di sotto del talamo. Rappresenta un importante centro di controllo per molte funzioni del sistema neurovegetativo, fra cui la temperatura corporea, e di raccordo con la secrezione ormonale. L'ipotalamo è collegato con altre strutture cerebrali e in particolare con l'ipofisi, attraverso cui controlla e coordina tutto il sistema endocrino: essendo in grado di riconoscere nel sangue la concentrazione di tutte le sostanze ormonali, stimola l'ipofisi a immettere in circolo gli specifici ormoni che controllano a loro volta tutte le altre ghiandole.
Valori di pressione arteriosa, sia massima sia minima, inferiori a quelli normali o abituali per il soggetto. Prende il nome di ipotensione ortostatica o posturale l'abbassamento della pressione in concomitanza con il passaggio da una posizione coricata o abbassata alla posizione eretta. Entro certi limiti è un fenomeno fisiologico, ma se è marcata può causare vertigine o anche svenimento e può essere un effetto collaterale di alcuni farmaci impiegati nel trattamento della pressione alta. Un'ipotensione marcata può essere sintomo di uno stato di shock, dovuto a emorragia, a perdita di liquidi, a colpo di calore, a grave infezione oppure a infarto cardiaco. Anche patologie gravemente debilitanti o particolari malattie delle ghiandole possono dare ipotensione. In alcuni soggetti l'ipotensione può essere una condizione abituale (ipotensione costituzionale) e non rappresenta un problema rilevante, a parte qualche disturbo da ipotensione ortostatica in particolare nei mesi estivi.
Sinonimo di assideramento.
Condizione di ridotto o assente funzionamento della ghiandola tiroide. Le possibili cause sono numerose: patologie della tiroide, asportazione chirurgica (tiroidectomia) o trattamento con radioiodio. In rari casi si può avere un ipotiroidismo per mancata stimolazione della tiroide a opera della ghiandola ipofisi (ipotiroidismo secondario a deficit di TSH). Un'ulteriore forma di ipotiroidismo è quella su base congenita che, se non viene riconosciuta per tempo, può condurre a un quadro di arresto dello sviluppo fisico e mentale definito cretinismo (condizione ormai scomparsa nei paesi occidentali, grazie a uno screening degli ormoni tiroidei alla nascita). La patologia insorge in modo sfumato e insidioso e per questo, specie nei soggetti anziani, i primi sintomi possono essere sottovalutati. I più comuni sono stanchezza, rallentamento dei movimenti e dell'eloquio, sonnolenza, intolleranza al freddo, stipsi ed emorragie uterine, cui si accompagnano riduzione della frequenza cardiaca, secchezza della pelle e caduta dei capelli. Talora può essere presente un aumento di peso. Nei casi clinici più gravi (oggi rari) si possono avere gonfiore al volto, alterazioni della personalità e infine il coma (detto coma mixedematoso). La diagnosi si ottiene con il dosaggio degli ormoni tiroidei nel sangue, che evidenzia una loro diminuzione associata a un significativo aumento dell'ormone ipofisario TSH (tranne nei rari casi di ipotiroidismo secondario). Il dosaggio degli anticorpi anti-tiroidei conferma la presenza di una tiroidite autoimmunitaria (tiroidite di Hashimoto) come causa dell'ipotiroidismo. Il trattamento in grado di normalizzare completamente il quadro clinico si basa sulla somministrazione quotidiana di ormoni tiroidei.
Termine generico che viene utilizzato per indicare un abbassamento di tono o pressione, per esempio dei muscoli o del tono dell’occhio. L’ipotonia è un sintomo presente in numerosi quadri clinici.
Condizione del lattante che presenta un rilassamento muscolare eccessivo: il bambino non è in grado di mantenere gli arti o il capo in posizione sollevata e tende a rimanere sdraiato. L'ipotonia è piuttosto comune nelle situazioni di parto prematuro, ma può anche essere una delle manifestazioni della sindrome di Down, di uno stato di malnutrizione o di gravi patologie a carico del sistema nervoso centrale. La terapia, quando possibile, interviene sulla causa scatenante.
Diminuzione del volume cellulare di un organo o di un tessuto, che può essere causata da diversi fattori, per esempio deficit di sostanze nutritive o, in particolare nel caso dei muscoli, da ridotta mobilità.
Riduzione del volume di sangue circolante, dovuta in genere a emorragie o massicce perdite di liquidi. L'ipovolemia provoca un repentino abbassamento della pressione arteriosa e, in assenza di adeguato trattamento, degenera in shock ipovolemico.
Deformazione delle unghie di mani e piedi dovuta a un'ipertrofia del tessuto connettivo, che ne accentua la curvatura in senso longitudinale e laterale. Si tratta di una condizione ereditaria ma può insorgere anche nel quadro di patologie quali carcinoma polmonare, bronchiectasia, endocardite batterica, colite ulcerosa e cirrosi epatica.
Parte visibile della tonaca vascolare dell'occhio. L'iride funzione come un diaframma delimitante un orifizio centrale (pupilla) il cui diametro è controllato muscoli che consentono il passaggio della luce. Posteriormente, è rivestita da un doppio strato di cellule pigmentate ed è fissata ai margini del corpo ciliare.
Tecnica di chirurgia oculistica che prevede l'asportazione di una parte dell'iride, eseguita per esempio in presenza di cataratta o glaucoma. Viene detta periferica quando l'asportazione esclude la parte a ridosso della pupilla quella totale interessa invece un intero segmento dell'iride, per cui la pupilla assume un caratteristico aspetto simile al buco di una serratura.
Tecnica che consente di realizzare un canale artificiale per il deflusso dell'umore acqueo dall'occhio. Viene impiegata nel trattamento chirurgico del glaucoma e prevede un'asportazione dell'iride (iridectomia), cui fa seguito il fissaggio di uno o due lembi di iride nella ferita della sclera.
Patologia infiammatoria che interessa iride e corpo ciliare, ovvero la struttura che secerne l'umore acqueo. Le cause sono sconosciute anche se spesso si manifesta nel quadro di malattie infettive come la toxoplasmosi o sistemiche quali artrite reumatoide e sindrome di Reiter. L'iridociclite è caratterizzata da dolore intenso, riduzione del diametro della pupilla (miosi), fotofobia e difficoltà della vista viene trattata con corticosteroidi.