Eccessiva sensibilità agli stimoli acustici che fa percepire come spiacevoli o addirittura dolorosi anche suoni di intensità normale. è una condizione piuttosto rara, che può insorgere nella paralisi periferica del nervo facciale o nella meningite, ma che può rientrare anche nel quadro clinico di alcune nevrosi.
Sindrome clinica che insorge in conseguenza di un'eccessiva produzione di aldosterone da parte delle ghiandole surrenali se a determinare questo fenomeno è un tumore delle ghiandole surrenali si configura la sindrome di Conn (detta anche iperaldosteronismo primario) tuttavia, la produzione dell'ormone può essere aumentata anche da malattie che comportano l'immissione nel sangue di renina e angiotensina con effetti stimolanti sulla corteccia surrenale, e in particolare cirrosi epatica, insufficienza cardiaca, sindrome nefrosica. L'eccesso di aldosterone è responsabile principalmente di ritenzione di sodio, che a sua volta determina espansione dei liquidi extracellulari e ipertensione arteriosa. Al concomitante calo del potassio sono invece da attribuire sintomi come stanchezza muscolare, sete intensa, poliuria. Se nella sindrome di Conn la terapia non può prescindere dall'asportazione chirurgica del tumore, in tutte le forme di iperaldosteronismo si rendono necessari una dieta a basso contenuto di sodio e la somministrazione di spironolattone.
Assunzione di nutrienti in quantità superiori rispetto al fabbisogno giornaliero dell'organismo. L'introduzione di cibo, perlopiù sostanze di facile assimilazione e con elevato potere calorico, può avvenire per bocca oppure per via parenterale. è sempre consigliabile limitare l'iperalimentazione a un periodo di tempo piuttosto breve.
Riscontro nel sangue di elevati livelli dello ione ammonio o dei suoi composti. Il fenomeno può essere dovuto a una carenza congenita degli enzimi deputati alla trasformazione chimica di questo ione, oppure rappresentare un sintomo di cirrosi epatica e di altre gravi malattie metaboliche. Il quadro clinico, caratterizzato da vomito, flaccidità muscolare, sonnolenza fino al coma profondo, si aggrava con l'assunzione di proteine. Nei bambini piccoli l'iperammoniemia provoca arresto dello sviluppo fisico e intellettivo.
Aumento patologico dei livelli di bilirubina nel sangue, che in condizioni normali non superano il limite di 1 mg/dl. Oltre a essere di tipico riscontro nella malattia di Gilbert e nella sindrome di Crigler-Najjar, può insorgere in conseguenza di epatiti e cirrosi. La sua manifestazione più evidente è la comparsa di ittero. Un elevato tasso ematico della bilirubina è un fenomeno del tutto normale e transitorio nei neonati al di sotto dei 4 giorni di vita.
Eccessivo aumento della concentrazione ematica di ioni calcio, che in condizioni normali oscilla da 2,25 a 2,70 mmol/l. Nella maggior parte dei casi è riconducibile a tumori che distruggono l'osso liberando calcio nel sangue, ma può essere connessa a malattie come la sarcoidosi e l'iperparatiroidismo, caratterizzate da maggiore assorbimento intestinale di questo ione. Se si manifesta come fenomeno transitorio, può coincidere con l'assunzione di quantità eccessive di vitamina D o di cibi ricchi di calcio (latte e derivati, uova, frutta secca, cioccolato, alcune verdure). I sintomi più comuni sono stipsi, minzione abbondante, nausea, vomito, sonnolenza, debolezza muscolare nei casi più gravi insorgono turbe del ritmo cardiaco e confusione mentale fino al coma. Se prolungata, questa condizione può inoltre predisporre alla calcolosi delle vie urinarie.
Abnorme secrezione di calcio nelle urine, causata, oltre che da ipercalcemia di qualunque origine (assunzione di vitamina D a dosi elevate, iperparatiroidismo, neoplasie ossee), da affezioni dei reni o delle paratiroidi. Può aumentare il rischio di insorgenza di calcoli renali e nefrocalcinosi, ed essere responsabile di insufficienza renale nei casi più gravi.
Acidosi respiratoria che si instaura in conseguenza di un abnorme aumento della quantità di anidride carbonica nel sangue. è dovuta a una diminuzione della ventilazione polmonare con conseguente accumulo nel sangue di acido carbonico, che non viene eliminato durante l'espirazione come di norma dovrebbe accadere. Caratterizzata da dispnea e cianosi, rappresenta una manifestazione di varie malattie polmonari (in particolare asma, enfisema, fibrosi), ma può essere anche riconducibile a debolezza dei muscoli respiratori, soprattutto se associata a obesità grave.
Alterazione dello strato più superficiale (corneo) dell'epidermide, che si presenta aumentato di spessore e consistenza per iperproduzione di cheratina. è la manifestazione più evidente di affezioni cutanee come l'ittiosi, il lichen ruber planus e la psoriasi delle unghie, ma può essere causata anche da stimoli meccanici, come uno sfregamento o una compressione continui: in tal caso si manifesterà con la comparsa di calli e duroni, soprattutto sulla pianta dei piedi e sul palmo delle mani. Quanto alle verruche plantari, rappresentano una forma di ipercheratosi a eziologia virale.
Aumento abnorme dell'attività motoria involontaria o automatica, di cui sono dotate le fibre muscolari striate. Detta anche ipermotilità, si manifesta in alcune malattie del sistema nervoso caratterizzate da abnormi contrazioni muscolari involontarie, rapide (corea), lente (atetosi) o ritmiche (malattia di Parkinson). Si usa il termine ""ipercinesia"" anche per indicare l'irrequietezza e l'iperattività che si può riscontrare in alcuni bambini in età scolare.
Eccessiva secrezione gastrica di acido cloridrico che determina iperacidità. Oltre a provocare bruciori di stomaco (pirosi) ed essere alla base di problemi digestivi, rappresenta il principale sintomo di gastriti e ulcere gastriche o duodenali.
Eccessiva tendenza del sangue a coagulare, che predispone alla formazione di trombi ed emboli. Oltre a essere di comune riscontro dopo interventi chirurgici di una certa gravità e l'assunzione prolungata di estrogeni, può dipendere da condizioni congenite come i deficit delle proteine deputate ad assicurare al sangue la necessaria fluidità (soprattutto proteina C, proteina S, antitrombina III). Anche alcune forme tumorali, tra cui il mieloma, possono favorire la formazione di trombi.
Aumento del colesterolo presente nel sangue. Tale condizione rappresenta la più comune forma di alterazione della quantità di lipidi (grassi) nel sangue, ed è da tempo considerata uno dei principali fattori di rischio per l'arteriosclerosi, a sua volta responsabile di malattie cardiovascolari come la trombosi cerebrale (ictus), l'infarto del miocardio e le vasculopatie periferiche. Un alto tasso di colesterolo nel sangue può essere causato da fattori ereditari, alimentazione sbagliata, stile di vita sedentario o, più spesso, da una combinazione di questi elementi. Il dato che segnala una ipercolesterolemia, e quindi da tenere sotto controllo, è l'aumento del colesterolo totale del sangue, ma il dato di maggior interesse è il valore del colesterolo LDL che rappresenta la componente principale delle placche aterosclerotiche responsabili delle ostruzioni delle arterie e dei processi di trombosi. Il colesterolo HDL rappresenta invece un fattore protettivo in grado di controbilanciare gli effetti dell'LDL. La correzione delle errate abitudini alimentari è il primo strumento per ridurre l'ipercolesterolemia. Vanno eliminati o comunque limitati i grassi animali, sostituendoli con grassi vegetali monoinsaturi (per esempio quelli contenuti nell'olio extravergine di oliva). è importante poi aumentare il consumo di pesce e di fibre alimentari, presenti nella frutta e nelle verdure. Se con la dieta non si ottengono risultati e il colesterolo rimane a livelli elevati, è necessario ricorrere alla terapia farmacologica, in particolare alle cosiddette statine le quali hanno dimostrato in diversi studi di ridurre le manifestazioni e la mortalità legate alla cardiopatia ischemica anche nei soggetti che avevano valori di colesterolo non particolarmente elevati.
Aumento della secrezione di bile da parte del fegato. La bile in eccesso si riversa nel duodeno durante i pasti, per poi depositarsi nella colecisti.
Vomito intenso, frequente e incoercibile, che insorge soprattutto al mattino. Si verifica tipicamente durante il primo trimestre di gravidanza: con ogni probabilità è imputabile agli aumentati livelli di estrogeni circolanti e di norma non deve destare preoccupazione. Quando ha cause diverse e si prolunga nel tempo può portare a una rapida perdita di peso, con acetonuria, disidratazione e deperimento fino a configurare, nei casi estremi, un quadro di grave denutrizione.
Aumento dell'afflusso di sangue in un organo o in un distretto corporeo. Si dice attiva se è dovuta a una dilatazione delle arterie, passiva, se insorge come conseguenza di un'ostruzione che provoca ristagno ematico a monte dell'ostacolo, reattiva, se a causarla è l'improvviso ripristino del flusso sanguigno dopo un'interruzione temporanea.
Esaltata sensibilità a stimoli normali. In base alle vie nervose sensitive coinvolte può essere di tipo acustico, gustativo, olfattivo, ottico, sessuale o tattile.
Presenza nell'organismo femminile di estrogeni in eccesso, di origine endogena (prodotti dalle ovaie) oppure esogena (assunti a scopo terapeutico).
Aumento eccessivo della demolizione della fibrina, proteina che rappresenta il principale costituente dei coaguli sanguigni e che viene scissa a opera della plasmina (la forma attivata del plasminogeno). Il fenomeno, riscontrabile per esempio nella coagulazione intravascolare disseminata (DIC), determina una più spiccata tendenza alle emorragie.
Aumento abnorme delle gammaglobuline nel sangue, di frequente riscontro nelle malattie infettive croniche, nella cirrosi epatica, nelle patologie infiammatorie acute e croniche (collagenopatie) e nel mieloma in quest'ultimo caso l'ipergammaglobulinemia si dice monoclonale se le immunoglobuline anomale rientrano in un'unica classe, policlonale se invece appartengono a classi diverse.