Eccessiva attività delle gonadi con iperproduzione di ormoni sessuali (estrogeni o androgeni). Tale disturbo è causa di pubertà precoce e di una crescita eccessiva negli adolescenti mentre negli adulti provoca un'accentuazione dei caratteri sessuali secondari.
Eccessiva sudorazione che si verifica in assenza di particolare caldo ambientale o al di fuori di un'intensa attività fisica. Una forma di iperidrosi generalizzata può comparire nel corso di febbre reumatica, nei disturbi endocrini, nella menopausa o in seguito all'assunzione di alcuni farmaci. Molto più frequente è l'iperidrosi localizzata che compare a livello dei palmi delle mani, delle piante dei piedi, della regione ascellare e inguinale e causata principalmente da un'iperattività funzionale delle ghiandole sudoripare. Per il trattamento dell'iperidrosi possono risultare efficaci sostanze antitraspiranti o un trattamento di ionoforesi. Nei casi più gravi è possibile effettuare un intervento chirurgico (simpatectomia cervicale).
Patologie in cui si assiste a un innalzamento della percentuale ematica dei lipidi, in particolare trigliceridi e colesterolo. La diversa concentrazione nel sangue delle lipoproteine consente di individuare specifiche classi di iperlipidemie, potenzialmente responsabili di patologie cardiovascolari acute e manifestazioni aterosclerotiche. Tra le cause delle iperlipidemie vengono segnalate l'obesità, il diabete mellito, la cirrosi epatica, l'ipotiroidismo e ipertiroidismo, nonchè fattori ereditari. A questo proposito, la presenza di un familiare affetto da iperlipidemia comporta un attento monitoraggio del colesterolo, delle lipoproteine LDL e dei trigliceridi. La terapia interviene su diversi fronti in relazione alla causa scatenante, ma comune a tutti è quello dietetico: occorre infatti ridurre l'apporto di grassi animali (per esempio carni, burro e formaggi) e aumentare il consumo di frutta, verdura e pesce. Il medico può valutare inoltre la possibilità di impiegare farmaci ipolipemizzanti, la cui somministrazione è indispensabile nel caso di pazienti affetti da patologie cardiovascolari acute.
Eccesso di lipoproteine nel sangue. L'iperlipoproteinemia, che può provocare aterosclerosi e pancreatite, è secondaria ad alcune patologie quali ipotiroidismo, sindrome nefrosica, diabete mellito, pancreatite e alcolismo, oppure può essere di natura ""familiare"", conseguente a deficit ereditari degli enzimi che provvedono al metabolismo dei lipidi. Classificate in sei tipologie, a seconda della varietà di lipoproteina che subisce l'aumento, la loro diagnosi viene principalmente effettuata tramite dosaggio dei lipidi nel sangue o mediante la tecnica dell'elettroforesi. La terapia si basa sulla somministrazione di farmaci ad azione ipolipemizzante quali statine, resine ed estrogeni.
Vizio di rifrazione dell'occhio in cui le immagini non vengono messe a fuoco direttamente sulla retina, ma su di un piano situato posteriormente. L'ipermetrope non vede bene né da vicino né da lontano e tende ad avvicinare gli oggetti o il testo di lettura per ingrandire le immagini e vedere meno sfocato. L'ipermetropia è generalmente dovuta a una lunghezza del bulbo oculare minore del normale, ma può anche derivare da un'anomala curvatura della cornea e del cristallino, oppure da una variazione dell'indice di rifrazione del cristallino. L'ipermetropia lieve, in molti casi, può essere compensata naturalmente con l'accomodazione, cioè contraendo il muscolo ciliare addetto alla messa a fuoco dell'immagine, mentre le forme più importanti necessitano di una correzione con occhiali o con lenti a contatto.
Detto anche tumore di Grawitz, è un tumore maligno del rene che origina da residui embrionali della ghiandola surrenale, provocando un aumento della pressione arteriosa. Colpisce soprattutto gli uomini, tra i 50 e i 60 anni. La terapia è chirurgica.
Ispessimento eccessivo del tessuto osseo, che può provocare la deformazione del tessuto interessato. Generalmente deriva da un processo di guarigione di infezioni croniche dell'osso.
Aumento patologico della funzionalità delle paratiroidi che producono un'eccessiva secrezione di paratormone (PTH). Si distinguono una forma primaria, dovuta in genere a un tumore benigno (adenoma) delle paratiroidi e una secondaria, caratterizzata da un'iperattività paratiroidea che supplisce all'abbassamento cronico del calcio nel sangue e che di solito è associata a un'insufficienza renale cronica. La produzione eccessiva di PTH innalza il livello di calcio nel sangue (ipercalcemia) provoca ipercalciuria ed è responsabile dell'insorgere di sintomi quali astenia, disturbi digestivi, disturbi del sistema nervoso, calcolosi renale, ipertensione arteriosa, osteoporosi. La diagnosi viene effettuata in base ai dati clinici e di laboratorio (ipercalcemia con aumentata secrezione di PTH e contemporaneo abbassamento della concentrazione ematica di magnesio e fosforo). L'asportazione chirurgica delle ghiandole iperfunzionanti è spesso in grado di eliminare i disturbi.
Aumento della pigmentazione, caratterizzato dalla concentrazione di melanina a livello cutaneo. Provoca la comparsa di chiazze di colore bruno scuro. Tale condizione costituisce solitamente l'esito di una prolungata esposizione alla luce solare. Fenomeni di iperpigmentazione sono anche caratteristici del quadro sintomatologico di alcune patologie quali morbo di Addison ed emocromatosi. Questa alterazione del colorito cutaneo è frequente in caso di gravidanza (cloasma gravidico) o di assunzione di anticoncezionali. Il trattamento dell'iperpigmentazione si avvale dell'uso locale di preparati a base di idrochinone.
Aumento delle dimensioni di un organo o di un tessuto, dovuto ad un'aumentata proliferazione delle cellule che lo costituiscono. Si definiscono funzionali le iperplasie provocate dal maggior lavoro di compensazione a cui può essere costretto un organo (per esempio iperplasia di un rene in caso di asportazione di uno dei due organi). Si parla di iperplasie correlative nel caso di ispessimenti di organi o tessuti dovuti a stimolazione endocrina (per esempio iperplasie dell'utero e della mammella, durante il periodo della gravidanza e quello dell'allattamento).
Disturbo infiammatorio della gengiva che può insorgere in caso di infiltrazione di agenti patogeni, ma anche in presenza di alterazioni ormonali anche fisiologiche, per esempio quelle che accompagnano la pubertà.
Sinonimo di sindrome adrenogenitale o genitosurrenale.
Aumento della concentrazione di potassio nel sangue. Può risultare come conseguenza di eccessivo apporto dietetico, di terapie con diuretici risparmiatori di potassio o di ridotta escrezione di potassio come nel caso di insufficienza renale cronica o di iposurrenalismo (morbo di Addison). Il quadro clinico è caratterizzato da aritmie, fibrillazione ventricolare e, in alcuni casi, da debolezza muscolare e tremori. Il trattamento dell'iperpotassiemia prevede una diminuzione dell'assunzione di potassio nella dieta, l'uso di sali di calcio (che permettono di ridurre gli effetti del potassio sulle membrane) e la somministrazione di soluzioni glucosate ipertoniche.
Aumento della prolattina nel sangue oltre i valori normali. L'iperprolattinemia può essere secondaria a un tumore benigno dell'ipofisi (prolattinoma), a ipotiroidismo, all'assunzione di alcuni farmaci (soprattutto benzodiazepine, neurolettici, sulpiridi) oppure avere cause fisiologiche: è frequente in gravidanza durante l'allattamento, in corso di stress o per ingestione di alcuni alimenti. Nelle donne un'alterata secrezione di prolattina si accompagna spesso ad assenza di ciclo mestruale (amenorrea) con iperproduzione di latte (galattorrea). Negli uomini la patologia è molto più rara e provoca solitamente disturbi della funzione erettile. La terapia medica è la terapia di scelta e prevede la somministrazione di farmaci antagonisti della dopamina. La rimozione chirurgica, in caso di adenomi ipofisari, viene effettuata solo in caso di resistenza alla terapia medica.
Eccessiva reazione immunitaria da parte dell'organismo nei confronti di un antigene. è una condizione che varia da individuo a individuo e, quando presente, assume forme specifiche. L'ipersensibilità di tipo I (detta anche immediata) è quella che insorge a contatto con antigeni innocui (per esempio pollini o alimenti), che innescano la produzione di IgE e il meccanismo dell'allergia. L'ipersensibilità di tipo II (o citotossica anticorpo-dipendente) si verifica invece quando l'anticorpo si lega a specifici antigeni presenti sulla superficie della cellula, con conseguente fagocitosi o lisi della stessa. Nel caso dell'ipersensibilità di tipo III (o mediata da immunocomplessi) si assiste alla formazione di numerosi immunocomplessi che, non potendo essere smaltiti dalle cellule, si accumulano nei tessuti: il lupus eritematoso sistemico e le vasculiti sono esempi di tale anomalia. Infine, l'ipersensibilità di tipo IV (o ritardata) è caratterizzata dall'intrappolamento dell'antigene nei macrofagi, situazione che induce i linfociti T a produrre particolari sostanze responsabili di reazioni infiammatorie nelle successive 48-72 ore.
Eccessivo aumento della concentrazione di sodio nel sangue. Tale condizione si verifica a seguito di una perdita eccessiva di liquidi per via cutanea (sudorazione profusa), intestinale (diarrea e gastroenteriti) o renale (nel diabete insipido, per somministrazione eccessiva di diuretici osmotici). Il quadro clinico è caratterizzato da sete intensa, astenia, ipotensione, scarsa produzione di urina (oliguria), spasmi muscolari e crisi convulsive. La terapia richiede la reintroduzione di liquidi (acqua, soluzioni glucosate). Nei casi in cui l'ipersodiemia sia dovuta a eccessiva ritenzione idrica da parte dell'organismo (iperaldosteronismo, sindrome di Cushing), con aumento oltre la norma del volume dei liquidi in circolazione, ipertensione arteriosa e scompenso cardiaco, è bene intervenire con la somministrazione di diuretici.
Disturbo caratterizzato da un eccesso di sonno. Insieme all'insonnia, al sonnambulismo e alla narcolessia, è da considerarsi un disturbo del sonno e si può verificare sia come significativo aumento del sonno notturno, sia come episodi di sonnolenza durante il giorno. Le ipersonnie possono distinguersi in parossistiche e continue, sulla base della durata delle manifestazioni cliniche. Delle prime fanno parte la sindrome di Kleine-Levin, caratterizzata da attacchi di sonnolenza ed eccessi alimentari la sindrome di Pickwick (sonnolenza diurna, obesità, respiro periodico durante il sonno e momenti di apnea della durata anche di un minuto) la narcolessia, con brevi crisi di sonno improvviso che compromettono le normali attività quotidiane. Le ipersonnie continue sono causate da tumori, intossicazioni o infezioni del sistema nervoso centrale.
Eccessiva attività funzionale della milza, accompagnata solitamente da aumento di volume dell'organo e caratterizzata dalla rimozione dal circolo sanguigno di notevoli quantità di cellule ematiche. Tale anomalia è quasi sempre secondaria ad altre malattie primitive. Tra queste, le più importanti sono: la cirrosi epatica o la trombosi portale o splenica, le infiammazioni croniche (tubercolosi, brucellosi, malaria e altre), alcune neoplasie del sangue (linfomi, leucemie, mielofibrosi), le tesaurismosi, l'amiloidosi, le talassemie. Nei pazienti affetti da ipersplenismo occorre intervenire sulla malattia di base e, solo nei casi di insuccesso, intervenire chirurgicamente con l'asportazione della milza (splenectomia).
Eccessiva secrezione di ormoni corticosteroidi da parte delle ghiandole surrenali. Può essere dovuto a un carcinoma o adenoma, a una iperplasia surrenalica conseguente a un'aumentata produzione di corticotropina (ACTH), oppure a una prolungata assunzione di cortisonici. L'aumento di ACTH determina un quadro clinico definito come sindrome di Cushing e caratterizzato da ipertensione, obesità distribuita prevalentemente sul tronco, aspetto ""a luna piena"" del volto, fragilità e sottigliezza della pelle, diabete e osteoporosi. La terapia si avvale della somministrazione di farmaci che bloccano la produzione di ACTH.
Condizione patologica causata da un aumento della tensione o della pressione interna di una struttura anatomica. Il termine viene di norma utilizzato come sinonimo di ipertensione arteriosa, anche se ne esistono altre forme, per esempio l'ipertensione portale o quella polmonare.