Insieme di malattie trasmesse da protozoi del genere Babesia e veicolate dalle zecche. Colpiscono prevalentemente gli animali, ma possono occasionalmente infettare anche l'uomo. I sintomi sono febbre, dolore muscolare e nausea spesso compaiono anemia e ingrandimento della milza. La babesiosi in genere guarisce da sola, ma per i casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale.
Struttura anatomica dello scheletro che collega la colonna vertebrale agli arti inferiori. è formata dalle ossa iliache, dal sacro e dal coccige. Per esteso, il termine indica anche la parte inferiore del corpo in cui si trovano il retto, la vescica e i genitali interni.
Farmaco miorilassante in grado di ridurre le contratture muscolari, sia quelle più semplici che compaiono, per esempio, in caso di torcicollo o mal di schiena, sia quelle correlate a malattie neurologiche come la sclerosi multipla. La sua azione si esplica bloccando l'attività nervosa centrale, che rende possibile una migliore mobilità degli arti.
Malattia professionale causata dalla polvere di bagassa, un prodotto di scarto della lavorazione della canna da zucchero contenente spore fungine. Una volta inalate, le spore si annidano nei polmoni e sono estremamente irritanti, provocando alveolite, broncopolmonite e altre patologie dell'apparato respiratorio. La bagassosi si manifesta con respiro affannato, tosse e febbre.
Infezione intestinale causata da Balantidium coli, un protozoo veicolato principalmente dai maiali. Si manifesta con diarrea e tracce di sangue nelle feci e la terapia richiede la somministrazione di farmaci specifici.
Disfunzione del linguaggio generalmente di origine psicologica. Colpisce prevalentemente i bambini al di sotto degli 8 anni di età, ma può permanere anche in età adolescenziale e adulta. Il soggetto affetto parla in modo esitante, ripetendo parti di parole o parole intere e prolungando le sillabe. La gravità del disturbo è spesso influenzata da condizioni di ansia e disagio. La terapia prevede l'intervento di un logopedista.
Farmaci che svolgono un'azione sedativa a livello del sistema nervoso centrale, rallentando l'attività cerebrale. I barbiturici vengono oggi utilizzati nel trattamento dell'epilessia e per le fasi iniziali dell'anestesia. Vanno assunti dietro prescrizione medica rispettando le dosi, in quanto provocano assuefazione e il sovradosaggio può portare al decesso.
Trauma a danno dell'orecchio provocato da una variazione brusca e improvvisa della pressione atmosferica, che si ripercuote sulle strutture interne dell'apparato uditivo. La condizione è tipica dei viaggi in aereo(soprattutto in atterraggio o decollo), e in situazioni in cui la pressione ambientale è minore di quella dell'orecchio, per esempio quando si sale di altitudine: in questi casi è utile deglutire o sbadigliare. Il contrario succede ai subacquei, che si trovano in un ambiente con pressione esterna superiore. Per questo devono effettuare, sia in immersione che in emersione, adeguate manovre di ""compensazione"". Il barotrauma causa fastidio o dolore all'orecchio e riduzione dell'udito. Può interessare anche le cavità nasali e in questo caso l'area di localizzazione del dolore, anche intenso, è la fronte. La terapia prevede la somministrazione di antinfiammatori se il dolore persiste e compaiono vertigini occorre consultare il medico.
Detto anche epitelioma basocellulare, è un tumore della pelle a carattere maligno caratterizzata da lesioni sul naso e sulla fronte. La ferita ha l'aspetto di una crosta che si rinnova continuamente senza guarire. Il tumore non è associato a metastasi, ma la lesione tende a diffondersi nelle zone adiacenti. Viene diagnosticato mediante biopsia e, in caso di esito positivo, è necessaria l'asportazione chirurgica. In alcuni casi il trattamento può includere anche la radioterapia.
Globulo bianco del gruppo dei granulociti. I basofili contengono infatti granuli citoplasmatici ricchi di istamina, che viene rilasciata in caso di infiammazione o durante le reazioni di ipersensibilità.
Cellule della retina di forma allungata che si attivano specialmente in condizioni di scarsa luminosità e sono quindi deputate soprattutto alla visione crepuscolare e notturna. Sono inoltre responsabili della visione in bianco e nero. Contengono pigmenti fotosensibili (rodopsina e porfirina) che si modificano in presenza di luce, permettendo la trasformazione dell'energia luminosa in impulso nervoso.
Microrganismi unicellulari estremamente diffusi in natura. Alcuni sono innocui o addirittura hanno effetto benefico per l'uomo (per esempio quelli della flora batterica intestinale). Altri sono invece patogeni. Sono generalmente le sostanze tossiche sintetizzate e liberate dai batteri (tossine) ad essere responsabili della loro azione patogena. Il sistema immunitario dell'individuo interviene contro queste tossine, ma se non è in grado di fronteggiare da solo l'aggressione, occorre intervenire con farmaci antibiotici. La trasmissione delle infezioni batteriche può avvenire per via diretta, da un individuo all'altro, o indirette, trasmessa da acqua, insetti, ecc. L'agente infettivo può entrare nell'organismo attraverso le vie orale e urogenitale o attraverso ferite cutanee. In base alla forma, i batteri vengono distinti in tre gruppi: cocchi (sferici), bacilli (a bastoncello) e spirilli (a spirale). I primi sono spesso implicati in patologie infettive quali tonsillite, polmonite e meningite tra i bacilli si trovano i batteri responsabili di tubercolosi e tetano mentre gli spirilli causano per esempio la leptospirosi. Una ulteriore suddivisione riguarda la loro sopravvivenza: quelli che necessitano di ossigeno vengono detti aerobi, gli altri invece si dicono anaerobi. A secondo del loro comportamento con una particolare colorazione vengono inoltre classificati in Gram positivi e Gram negativi. I batteri si riproducono per divisione in due cellule identiche che generano altre due cellule identiche e così via.
Batteri che, sottoposti alla colorazione di Gram (con violetto di genziana e soluzione iodo-iodurata) reagiscono mantenendo la colorazione stessa. Ne fanno parte per esempio gli stafilococchi e gli streptococchi.
Sostanze chimiche sintetiche o naturali impiegate per uccidere i batteri. Tra gli altri, sono battericidi gli antibiotici, l'alcol e la tintura di iodio.
Presenza anomala di batteri nel sangue, che è normalmente sterile. L'organismo risponde a questa condizione in maniera anche violenta, con febbre e tachicardia. La condizione è detta anche sepsi o setticemia.
Virus che è in grado di infettare i batteri e può provocarne la morte. Possono inserire il proprio patrimonio genetico (DNA o RNA) all'interno di quello del batterio e poi replicarsi all'interno del batterio stesso.
Dissoluzione (lisi) dei batteri patogeni che aggrediscono l'organismo da parte delle difese immunitarie oppure grazie all'assunzione di specifiche sostanze battericide. Il termine è utilizzato anche quando la distruzione del batterio avviene a opera di un particolare tipo di virus, detto batteriofago.
Disciplina che si occupa dello studio dei batteri. Suoi obiettivi sono da un lato ricercare i microrganismi patogeni presenti nell'organismo (batteriologia clinico-diagnostica) e dall'altro operare in direzione della prevenzione delle malattie infettive (batteriologia sanitaria)
Condizione che indica la presenza di batteri nelle urine. Se la concentrazione batterica supera un certo valore soglia, può indicare un'infezione delle vie urinarie, che può anche essere asintomatica. Viene diagnosticata controllando il tasso di nitrati nell'urina, la cui eccessiva concentrazione è indice di infezioni in corso. Può essere trattata con antibiotici ma tende a recidivare.
Pulsazione ritmica del cuore. La sua frequenza, variabile in relazione alle condizioni dell'organismo, è controllata in modo combinato dal sistema nervoso parasimpatico e simpatico. Il primo la rallenta, mentre il secondo la accelera. Quando questo meccanismo ""si inceppa"" insorgono le cosiddette aritmie cardiache.