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Salute dalla A alla Z

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Botriomicoma

Patologia cronica della pelle caratterizzata da angiomi benigni sulle parti normalmente scoperte. Si tratta di rilievi rigonfi di forma tondeggiante, della grandezza di un pisello, molli e provvisti di un peduncolo. Sono facilmente sanguinanti al contatto.

Bottone d\'Oriente

Malattia infettiva della pelle, causata dal protozoo Leishmania tropica e propagata dalle punture di zanzara. Causa la formazione di lesioni, caratterizzate da piccole papule rossicce e molto pruriginose che si trasformano in noduli ulcerati nella zona centrale. Sono esposti al contagio sia l'uomo sia gli animali e l'area di diffusione è soprattutto il bacino del Mediterraneo. La guarigione è molto lenta e lascia delle piccole cicatrici residue.

Botulismo

Grave forma di intossicazione provocata dall'ingestione di alimenti che contengono la tossina del bacillo botulinico (Clostridium botulinum). Dopo un periodo di latenza di 12-36 ore compaiono sintomi quali paralisi dei muscoli oculari, secchezza della bocca, disfonia, paralisi prima facciale e poi generalizzate. In assenza di trattamento con antitossina si ha la morte in 8-10 giorni per paralisi respiratoria o polmonite.

Bovarismo

Distorsione della personalità che prende il nome dalla protagonista del romanzo di Gustave Flaubert ""Madame Bovary"" e caratterizzato dallo stato di insoddisfazione del soggetto che, per evadere dalla propria quotidianità, si crea una personalità nuova e più rispondente alla realtà che ha idealizzato.

Brachialgia

Nevralgia localizzata a un braccio o a entrambe le braccia. Spesso è causata da un danno neurologico della regione cervicale conseguente all'insorgere di uno stato patologico, oppure da artrosi o da ernia del disco.

Brachicefalo

Termine usato per indicare un individuo affetto da brachicefalia, una malformazione del cranio, che appare più corto e più largo del normale. Si tratta di un difetto di natura anatomica, che non comporta necessariamente deficit cerebrali.

Brachidattilia

Malformazione congenita che interessa le dita delle mani e dei piedi, che si presentano più corte del normale. Può costituire la manifestazione postnatale di un'anomalia di sviluppo che si è generata nel corso della gravidanza.

Brachiesofago

Anomalia congenita caratterizzata da ridotta lunghezza dell'esofago rispetto alle dimensioni normali, spesso associata ad ernia iatale. La principale conseguenza della scarsa lunghezza dell'esofago è che una parte dello stomaco viene attratta all'interno della regione toracica, talvolta originando o aggravando un reflusso gastroesofageo.

Bradiaritmie

Condizioni per cui il ritmo cardiaco appare alterato, con una frequenza ventricolare inferiore a 60 battiti al minuto. Le bradiaritmie possono essere causate da disfunzioni del nodo senoatriale o della conduzione atrio-ventricolare. La terapia è generalmente farmacologica, ma nei casi più gravi si deve ricorrere all'impianto di un pacemaker.

Bradicardia

Condizione in cui la frequenza cardiaca rallenta al di sotto dei 60 battiti al minuto, mantenendo però un ritmo regolare. La bradicardia può essere congenita e in quel caso non è necessaria alcuna terapia, ma può anche essere sintomatica di un'alterazione del funzionamento del nodo senoatriale o di un'eccessiva stimolazione del nervo vago. In quel caso è invece necessario intervenire farmacologicamente. La bradicardia è facilmente riscontrabile negli atleti in buono stato di allenamento, ma quando la frequenza cardiaca si abbassa troppo possono comparire vertigini o sincope e nei casi più gravi è consigliabile l'impianto di un pacemaker.

Bradichinina

Proteina prodotta dal rene dotata di diverse proprietà: stimola la diuresi, induce vasodilatazione, aumenta la permeabilità dei capillari. Quando si lega ai recettori del dolore provoca un aumento della sensibilità agli stimoli dolorifici.

Braditrofia

Condizione di progressivo rallentamento dei normali processi metabolici. Ne conseguono un rallentamento di tutte le attività e l'insorgenza di patologie quali diabete mellito, obesità, nevralgie e formazione di calcoli biliari.

Branchioma

Forma tumorale che ha origine dalle fessure branchiali embrionali, formazioni anatomiche presenti nella zona del collo dell'adulto che costituiscono i residui di strutture fetali. Il branchioma si manifesta con la comparsa di un dolore diffuso alla gola, in particolare nella fase di deglutizione. La terapia consiste nell'asportazione chirurgica.

Bregma

Punto di incontro sulla superficie cranica delle suture (giunzioni ossee) coronale e sagittale, usato come riferimento per effettuare misurazioni negli studi antropologici.

Bromelina

Estratto del succo di ananas ricco di enzimi proteolitici (che tagliano altre proteine, come ad esempio la tripsina), con proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, impiegato anche nel caso di edemi. Molto utilizzato in passato, oggi è stato progressivamente sostituito dai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Bromexina

Alcaloide naturale estratto da una pianta asiatica e usato in caso di tosse e asma per la sua capacità di fluidificare le secrezioni bronchiali. La somministrazione può avvenire sia per via orale sia per aerosol.

Bronchiectasia

Dilatazione abnorme (ectasia) dei bronchi, permanente e irreversibile, dovuta alla distruzione delle pareti bronchiali e caratterizzata dal ristagno di muco. Può essere di natura congenita oppure conseguente ad infezioni batteriche ripetute. è favorita da tabagismo, immunodepressione, anzianità o bronchite cronica. I sintomi più evidenti sono alito fetido, dispnea, tosse con emissione di sangue (emottisi) e materiale purulento. Il trattamento è effettuato con antibiotici ma nei casi più gravi si deve ricorrere a un intervento chirurgico.

Bronchiolite

Infiammazione dei bronchioli, diramazioni terminali dell'albero tracheobronchiale, responsabile di gravi problemi respiratori. Di norma colpisce neonati e bambini, ma può riguardare anche anziani e individui dal sistema immunitario compromesso (immunodepressi). L'origine della bronchiolite è generalmente virale e porta al verificarsi di quadri patologici caratterizzati da febbre, dispnea e insufficienza respiratoria.

Bronchioma

Forma tumorale che origina dalle ghiandole situate nella parete dei grossi bronchi. All'esame al microscopio appare come un tumore misto, che deriva cioè da tipi cellulari di diversa natura. Il bronchioma si manifesta generalmente con una tosse sanguinolenta ed è fonte di infezioni bronchiali e polmonari che possono avere conseguenze anche molto gravi, come insufficienza respiratoria, sepsi, broncopolmonite diffusa.

Bronchite

Infiammazione della mucosa che riveste internamente i bronchi, le strutture tubulari e ramificate attraverso le quali l'aria giunge ai polmoni. Una bronchite può essere acuta e risolversi in un tempo relativamente breve oppure cronica, e in questo caso i sintomi permangono a lungo (talvolta anche per tutta la vita). La bronchite acuta può essere causata da vari tipi di batteri (streptococchi, stafilococchi, pneumococchi) o di virus (come quello dell'influenza), ma anche da polveri, fumo e sostanze in grado di innescare reazioni allergiche. Le bronchiti acute più comuni sono quelle di origine infettiva, favorite dall'esposizione al freddo, dall'affaticamento e dalla permanenza in luoghi chiusi e affollati. Inizialmente la patologia si manifesta con un comune raffreddore in seguito compaiono febbre alta, tosse secca, dolore al torace, brividi e malessere. Con il procedere della malattia la tosse diventa produttiva e il muco tende a diventare sempre più fluido a mano a mano che il paziente si avvia verso la guarigione, che avviene solitamente entro 10-15 giorni. La terapia consiste nel riposo, nell'assunzione di liquidi ed eventualmente nell'impiego di farmaci antipiretici e fluidificanti. Se si accerta l'origine batterica dell'infezione, vanno somministrati anche antibiotici. La bronchite cronica invece è causata nella maggior parte dei casi dall'esposizione continua al fumo di sigaretta o a inquinanti atmosferici. La correlazione tra il fumo e la bronchite cronica è ormai certa, in quanto si manifesta nel 20% dei soggetti che fumano dalle 10-15 sigarette al giorno e nel 60% di coloro che ne fumano 40. Il fumo e gli inquinanti modificano la struttura della mucosa che riveste i bronchi, ne provocano il rigonfiamento e aumentano la produzione di muco tali sostanze sembrano inoltre in grado di ridurre la capacità di movimento delle ciglia, microscopici filamenti che si trovano sulla superficie della mucosa e che sono fondamentali per trasportare verso l'esterno particelle di polvere, muco e microrganismi. Il sintomo più caratteristico e spesso unico della bronchite cronica è la tosse persistente e produttiva. Inizialmente si manifesta soprattutto al mattino, quando viene eliminato il muco accumulatosi nella notte. Con l'aggravarsi della malattia la tosse è presente per tutta la giornata e spesso è aggravata da infezioni bronchiali. Molto spesso la bronchite cronica evolve nel tempo verso l'enfisema polmonare, un'alterazione irreversibile della struttura del polmone. Le sole misure in grado di eliminare o ridurre i sintomi ed evitare la progressione della malattia verso l'enfisema sono la sospensione del fumo e la cessazione dell'esposizione agli agenti inquinanti. La terapia consiste nell'assunzione di broncodilatatori in caso di difficoltà respiratorie e di antibiotici in caso di infezioni bronchiali."