Specializzazione medica il cui oggetto di studio è il rapporto tra sistema nervoso e sistema endocrino. In risposta a stimolazioni del sistema nervoso, infatti, alcune cellule presenti nell'ipotalamo sono in grado di liberare ormoni che agiscono sulle ghiandole endocrine, in particolare l'ipofisi, influendo così sulle varie attività e funzioni dell'organismo.
Eliminazione dei neuroni danneggiati o morti, attuata da speciali cellule presenti nel tesuto nervoso, dette gliali. Una volta giunte nella zona della lesione, le cellule gliali fagocitano i neuroni lesionati o deceduti, ai quali poi si sostituiscono. Tale reazione cellulare è caratteristica di patologie infettive a carico del sistema nervoso centrale, per esempio la poliomielite.
Patologia ereditaria che si manifesta con la formazione di neurofibromi associata a lentiggini ascellari e macchie scure sulla pelle del tronco; è piuttosto rara e fa parte delle malattie neurocutanee. I neurofibromi sono piccoli noduli di consistenza molle che colpiscono i nervi. In relazione alle dimensioni e alla sede in cui insorgono possono danneggiare la vista, comprimere le terminazioni nervose o causare crisi di epilessia; a volte i neurofibromi possono degenerare in tumori maligni. Il trattamento è in genere chirurgico.
Detti anche tranquillanti maggiori o antipsicotici, sono farmaci che vengono utilizzati per la loro azione antidelirante e antiallucinatoria sia nel trattamento della schizofrenia sia per calmare i pazienti disturbati da qualsiasi malattia mentale che comporti grave agitazione (per esempio delirio, crisi maniacale e demenza agitata). Riducono i disturbi del pensiero, le allucinazioni e i deliri senza alterare la coscienza del soggetto normalmente vengono assunti in compresse o in gocce ma nel trattamento a lungo termine, in particolare della schizofrenia, possono essere utilizzati in iniezioni ad azione prolungata da praticarsi una volta al mese. Possono causare seri effetti collaterali a livello cardiaco e nervoso e, in alcuni casi, possono addirittura causare una sindrome potenzialmente mortale (sindrome maligna da neurolettici). Farmaci più recenti detti antipsicotici atipici (clozapina, olanzapina, quetiapina e risperidone) sono efficaci quanto i più vecchi ma vengono tollerati meglio.
Disciplina medica che studia le patologie del sistema nervoso e neuro-muscolare (emicrania, cefalea, epilessia, malattia di Parkinson, sclerosi multipla, demenze, eccetera).
Specialista in neurologia.
Tumore sistema nervoso centrale o periferico, costituito da un ammasso di cellule e fibre nervose. Il neuroma può essere congenito o svilupparsi in seguito a traumi, sul moncone di nervi periferici recisi, (come accade per esempio dopo l'amputazione di un arto).
Cellula del tessuto nervoso deputata alla trasmissione degli impulsi. Presenta un corpo cellulare da cui si dipartono due diversi prolungamenti, i dendriti e l'assone. I dendriti sono filamenti molto ramificati e numerosi, in grado di ricevere gli impulsi cha giungono al neurone. L'assone è un unico filamento, generalmente dotato di un rivestimento isolante di mielina, che trasporta invece il segnale nervoso alle cellule bersaglio. L'assone termina con una sorta di protuberanza, il bottone sinaptico, a livello della quale vengono liberate le vescicole di neurotrasmettitori. Ciascun neurone può prendere contatto, effettuare cioè una sinapsi, con cellule di diversa natura: cellule muscolari, ghiandole, altri neuroni. Esistono tre tipi fondamentali di neuroni: i neuroni motori, o motoneuroni, che inviano impulsi ai muscoli i neuroni sensitivi, che ricevono impulsi di natura sensoriale (stimoli visivi, tattili, olfattivi) dall'ambiente esterno i neuroni associativi, o interneuroni, che fanno da collegamento tra le diverse cellule nervose, integrando eventualmente le informazioni.
Patologia acuta o cronica che interessa i nervi periferici, ostacolando o impedendo la corretta trasmissione degli impulsi elettrici. Si parla di mononeuropatie quando colpiscono un singolo nervo, di polineuropatie se coinvolgono più nervi. Le cause all'origine di una neuropatia sono molteplici e spesso fanno parte del quadro clinico di patologie quali diabete mellito (tipica è la neuropatia diabetica), vasculite e artrite reumatoide: si possono avere quindi neuropatie metaboliche, nutrizionali, ischemiche o conseguenti a malattie autoimmuni. Sintomi e segni sono correlati al tipo di neurone colpito: danni ai neuroni sensoriali provocano intorpidimento, formicolio e bruciore che si diffondono dalle estremità a tutto il corpo, mentre una lesione alle fibre motorie si manifesta con debolezza ed atrofia muscolare. Per valutare l'entità del danno il neurologo prescrive una elettromiografia o EMG il trattamento è poi rivolto alla causa scatenante.
Branca della medicina che si occupa dello studio di cause e conseguenze sull'organismo delle malattie neurologiche, trattandole esclusivamente da un punto di vista sperimentale e di ricerca e non da quello clinico, di pertinenza di neurologi e neurochirurgi.
Sostanza che agisce sul sistema nevoso autonomo inibendo la trasmissione degli impulsi nervosi. I farmaci ottenuti da tali sostanze vengono detti anche ganglioplegici.
Incapacità di alcune fibre nervose di condurre gli impulsi, anche se il nervo di cui sono parte non presenta lesioni strutturali. Si manifesta in conseguenza di un trauma o in presenza di alte temperature. La funzionalità nervosa viene in genere recuperata in poche settimane.
Disciplina medica che si occupa delle relazioni tra malattie neurologiche e sintomi psichiatrici: i disturbi psicotici o del comportamento, così come numerosi sintomi psichiatrici, possono infatti avere origine da lesioni cerebrali. Un'ulteriore specializzazione è data dalla neuropsichiatria infantile, che studia i disturbi neurovegetativi, motori e del linguaggio in età pediatrica.
Sifilide localizzata a livello del midollo spinale. è una patologia che insorge a distanza di anni da un'infezione precedente non trattata con antibiotici ed è responsabile di danni neurologici e disturbi quali demenza e psicosi, oltre che di problemi alla deambulazione, dolori al torace e all'addome, incontinenza urinaria. Il mancato trattamento conduce il paziente al decesso.
Recisione chirurgica di un nervo eseguita nell'ambito della terapia del dolore non trattabile per via farmacologica.
Sostanza naturale o chimica generalmente di natura proteica in grado di interferire con la funzionalità del sistema nervoso centrale. Una volta entrate in circolo, le neurotossine possono bloccare la trasmissione degli impulsi (come nel caso della tossina botulinica) o, al contrario, stimolare l'attività dei neuroni, come fanno per esempio quelle prodotte dal batterio del tetano.
Sostanze chimiche rilasciate dai neuroni sulla base di precisi stimoli elettrici, allo scopo di mettere in contatto (sinapsi) le cellule nervose e garantire la trasmissione dell'impulso. Le cellule bersaglio hanno sulla loro membrana delle particolari proteine, i recettori, che sono in grado di legare in maniera specifica i singoli neurotrasmettitori e tradurre il legame in un segnale per la cellula. I principali neurotrasmettitori sono la dopamina, l'acetilcolina, la noradrenalina, il glutammato e il GABA.
Particolarità di microrganismi o sostanze in grado di legarsi al tessuto nervoso e di svolgere un'azione patogena esclusivamente sul sistema nervoso. E' una proprietà posseduta, per esempio, dal virus della poliomielite e dalle tossine del tetano (prodotte dal batterio Clostridium tetani).
Cellule del sangue della serie dei leucociti (globuli bianchi), dei quali costituiscono circa il 50-70%. Sono conosciuti anche con il nome di granulociti neutrofili e partecipano ai meccanismi di difesa attivati dal sistema immunitario in presenza di infiammazioni di vario tipo.
Detta anche neutrocitopenia, è una patologia caratterizzata dalla carenza di neutrofili nel sangue che causa un indebolimento delle funzioni del sistema immunitario.