Aumento del numero di leucociti nel sangue al di sopra del valore di 11.000 cellule per microlitro. Tale condizione deve essere considerata la manifestazione di una patologia in corso e richiede l'esame della formula leucocitaria, grazie alla quale è possibile individuare quali sono i globuli bianchi in sovrannumero (neutrofili, basofili, eosinofili e così via) e risalire quindi alla causa scatenante.
Patologia cutanea caratterizzata dalla perdita di pigmentazione, che può essere localizzata oppure diffusa. In alcuni soggetti è congenita e si presenta subito dopo la nascita oppure in età giovanile esistono anche forme acquisite che compaiono nel quadro della sifilide o della psoriasi.
Gruppo di malattie degenerative del sistema nervoso centrale caratterizzate da difetti a carico della mielina, la sostanza ricca di grassi che avvolge le cellule nervose con azione isolante. Si tratta sempre di affezioni molto gravi che portano a morte o a forti menomazioni, per esempio la tetraplegia spastica o importanti deficit mentali.
Tipo di encefalomielite che colpisce in particolare la sostanza bianca. La forma acuta è quasi sempre letale ed è caratterizzata da demielinizzazione, emorragia dei vasi sanguigni della sostanza bianca cerebrale e coma progressivo. La leucoencefalite sclerosante subacuta invece esordisce in giovane età e in forma lieve ma si aggrava progressivamente fino alla decerebrazione.
Detta anche leucocitopenia, è una condizione caratterizzata dalla presenza nel sangue di un numero di leucociti inferiore alla norma. Viene detta assoluta quando il valore scende al di sotto di 1000 cellule per microlitro, per esempio in caso di aumentata attività delle ghiandole surrenali (ipercorticosurrenalismo), nelle immunodeficienze oppure in caso chemioterapia. Quando interessa i linfociti viene detta linfocitopenia.
Detta anche leucocheratosi, è una lesione che interessa la mucosa della bocca (in particolare degli uomini) o dei genitali, causata da traumi o agenti esterni quali fumo o alcol. Si manifesta come una piccola chiazza di colore bianco che tende progressivamente a evolvere in verruca e quindi in epitelioma.
Sostanze derivate dall'acido arachidonico la cui sintesi avviene grazie all'enzima lipossigenasi. Sono potenti broncocostrittori e sono in grado di attivare risposte organiche tipiche dell'asma, per esempio edema tissutale e migrazione degli eosinofili alcuni leucotrieni inoltre intervengono direttamente sulla muscolatura del bronco e sono quindi coinvolti nello scatenamento delle crisi asmatiche. La loro azione può essere contrastata da farmaci detti appunto antileucotrienici.
Acronimo utilizzato per indicare il fattore di liberazione dell'ormone luteinizzante, dall'inglese Luetinising Hormone Releasing Hormone. Si tratta di un omone secreto dall'ipotalamo la cui azione stimola la produzione di gonadotropine (LH e FSH) da parte dell'ipofisi: per questo motivo è conosciuto anche con la sigla GnRH.
Dermatite cronica caratterizzata da papule pruriginose di colore viola su polsi, avambracci, fianchi e cosce. La disposizione lineare delle papule è tipica e prende il nome di segno di Koebner. Le cause all'origine sono sconosciute ma il disturbo insorge spesso in condizioni di forte stress. La guarigione è spontanea e il trattamento è sintomatico.
Detta anche neurodermite cronica circoscritta, tipo di dermatite che si manifesta con una o più placche a livello di collo, braccia, genitali o inguine. Ciascuna placca è formata da piccoli elementi del diametro di 1-3 mm, di colore grigio o giallo ed estremamente pruriginosi. Si tratta di un disturbo cronico che tende a insorgere in presenza di forte stress psicofisico il trattamento è sintomatico e può avvalersi dell'impiego dei raggi X (roentgenterapia).
Disturbo caratterizzato da un incremento del tessuto fibroso cutaneo, diffuso oppure localizzato. Viene detto primario se rappresenta l'insieme delle papule del lichen, mentre si parla di lichenificazione secondaria se insorge in seguito al continuo sfregamento dell'epidermide.
Anestetico ad azione rapida e intensa di comune impiego nelle anestesie locali la lidocaina può inoltre essere somministrata insieme con un vasocostrittore allo scopo di prolungarne l'effetto. Agisce sul sistema nervoso centrale e se impiegata ad alte dosi può causare la morte del paziente, in quanto deprime l'attività cardiaca.
Intervento chirurgico di rimodellamento della cute del viso, effettuato per correggere problemi estetici legati per lo più all'invecchiamento e dare un aspetto più giovanile. Più spesso è finalizzato a eliminare le rughe soprattutto dal contorno degli occhi, dalle guance e dal collo. Fino a qualche anno fa le tecniche adottate producevano spesso un fastidioso deficit mimico che dava al volto una espressione fissa, mentre ora vengono disegnate le ""mappe funzionali"" della zona del viso da trattare e si procede all'intervento mobilizzando il tessuto sottocutaneo e agendo in modo da conservare la mimica facciale. Un'altra tecnica si avvale dell'escissione cutanea striata.
Insetticida utilizzato nel trattamento topico della scabbia, delle piattole o dei pidocchi. è disponibile in forma di crema, lozione o shampoo viene applicato su tutto il corpo e deve essere asportato dopo 8-12 ore.
Liquido acquoso che si trova nei vasi linfatici e che da essi si riversa nei vasi venosi. Ha colorito giallo pallido e contiene linfociti.
Patologia infiammatoria caratterizzata dall'infezione acuta di un linfonodo. è dovuta alla presenza di batteri nel circolo linfatico e si manifesta con linfonodi gonfi e dolenti. Il trattamento si basa su analgesici e antibiotici.
Patologia infiammatoria che colpisce i linfonodi mesenterici, presenti nell'addome e addetti al drenaggio della linfa che irrora gli organi della cavità addominale. In genere è la conseguenza di specifiche malattie a carico delle strutture da cui proviene la linfa.
Ingrossamento dei tessuti linfatici dovuto a patologie infettive, come per esempio la mononucleosi, o a neoplasie a carattere benigno, ma anche maligno, come i linfomi non Hodgkin e il linfoma di Burkitt.
Termine generico per indicare una patologia a carico delle ghiandole linfatiche, causata da batteri, linfomi, leucemie, metastasi tumorali o malattie autoimmuni (per esempio il lupus eritematoso sistemico).
Patologia caratterizzata da un'eccessiva dilatazione dei vasi linfatici a livello cutaneo o delle mucose. è causata dalla difficoltosa circolazione della linfa e può portare alla formazione di vere e proprie sacche (il cosiddetto adenolinfocele) fino a creare un quadro di elefantiasi.