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Salute dalla A alla Z

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Linfangiografia

Tecnica diagnostica impiegata per esaminare i vasi e le ghiandole linfatiche e individuare eventuali disturbi o anomalie a carico di tali strutture. Richiede l'iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco, in genere in un vaso linfatico del piede. In ambito oncologico consente di visualizzare i linfonodi ingrossati e colpiti da neoplasie maligne, per esempio in caso di linfoma o nelle metastasi tumorali.

Linfangioma

Tumore benigno dei vasi linfatici. Lesione spesso congenita, è evidenziabile a livello cutaneo, mucoso e dei tessuti molli. Può essere classificato in capillare, cavernoso o cistico. Il linfangioma capillare può presentarsi sulla cute del viso e del collo, ha una struttura reticolare ed è costituito da vasi capillari. Le forme cavernose e cistiche, con cavità che contengono linfa, sono più frequenti a livello del collo, delle labbra e della lingua.

Linfangite

Infiammazione dei vasi linfatici. Può essere provocata da agenti infettivi (streptococco), dall'insorgenza di un tumore che occupa i vasi linfatici (linfangite carcinomatosa) o da infestazione di parassiti (filariasi). Segni caratteristici sono edema cutaneo e sottocutaneo, strie iperemiche e con bordi rilevati, dovute alla propagazione dell'infezione lungo il decorso dei vasi linfatici.

Linfatismo

Iperplasia costituzionale del sistema linfatico. Frequente soprattutto nell'infanzia, tende poi a regredire nell'età adulta. è caratterizzato dalla comparsa di linfonodi ai lati del collo, sopra le clavicole, all'inguine e dall'ingrossamento delle tonsille. La causa del linfatismo è dovuta a un'eccessiva reattività linforeticolare.

Linfedema

Edema di natura linfatica dovuto all'occlusione dei vasi linfatici. I linfedemi possono derivare da un'anomalia strutturale dei vasi linfatici (forme primarie) oppure essere causati da un'ostruzione degli stessi a seguito di altre malattie come tumori maligni che comprimono il sistema linfatico, infezioni, esiti di interventi chirurgici, radioterapia, malattie osteoarticolari, malattie delle vene in stadio avanzato (forme secondarie). Il quadro clinico è caratterizzato dalla presenza di edemi, generalmente agli arti inferiori. La terapia prevede la riduzione dell'edema attraverso tecniche come la pressoterapia, il linfodrenaggio, la ginnastica isotonica, associate a dieta adeguata e terapia farmacologica.

Linfoblasto

Linfocita immaturo. La presenza di linfoblasti nel sangue può determinarsi a seguito della moltiplicazione dei linfociti (per esempio nelle reazioni di tipo immunitario) o, più frequentemente, come conseguenza di alcune forme tumorali (leucemie, linfomi). La diagnosi viene attuata mediante esame microscopico del sangue e del midollo osseo.

Linfocita

Cellula del sangue (leucocita) con nucleo piccolo e citoplasma privo di granuli. I linfociti originano a partire da precursori presenti del midollo osseo e hanno un ruolo fondamentale nell'immunità, sia umorale che cellulare. Si distinguono in linfociti B e T. I linfociti B mediano l'immunità umorale, sono cioè in grado di riconoscere l'antigene e di trasformarsi in una cellula secernente anticorpi (plasmacellula). I linfociti T sono invece responsabili dell'immunità cellulare: una volta riconosciuto l'antigene attivano cioè una riposta da parte di cellule del sistema immunitario. Alcuni tipi di linfociti T hanno inoltre importanti funzioni di regolazione dell'immunità.

Linfocitosi

Aumento del numero assoluto dei linfociti nel sangue. Tale condizione può dipendere da patologie che interessano i linfociti (leucemia linfatica cronica) o da reazioni dell'organismo che ne stimolano la replicazione. Altre cause possono essere di tipo infettivo (mononucleosi infettiva, epatite virale, infezioni da cytomegalovirus) o endocrino (tireotossicosi, morbo di Addison). La terapia è generalmente indirizzata al trattamento della malattia che causa questo anomalo aumento dei linfociti.

Linfografia

Radiografia atta a esaminare i vasi linfatici per mezzo dell'iniezione di un mezzo di contrasto. In particolare, tale tecnica consente la visualizzazione della morfologia e del decorso delle vie linfatiche e dei linfonodi al fine di evidenziarne eventuali ostruzioni o anomalie, come in caso di linfedemi o linfomi.

Linfogranuloma venereo

Malattia infettiva che si trasmette per via sessuale, causata da una particolare specie di clamidia (Chlamydia trachomatis). Diffusa soprattutto in Asia, Africa e Sudamerica, si manifesta inizialmente con piccole ulcerazioni a livello genitale e successivamente con tumefazione delle linfoghiandole inguinali che tendono a confluire tra loro, dando origine a masse di tessuto infiammato e dolente. La localizzazione è all'inguine nell'uomo, mentre nella donna sono frequenti le lesioni rettali e all'interno dell'addome. Lo stato generale del paziente può presentare febbre, cefalea e dolori addominali. Nello stadio più avanzato si può avere difficoltà al drenaggio linfatico con restringimento (stenosi) dell'uretra e dell'ano, proctite, elefantiasi del pene e dello scroto, aumento delle dimensioni dei genitali esterni della donna. La terapia si basa sull'assunzione di antibiotici.

Linfoma

Tumore del tessuto linfatico appartenente al gruppo delle malattie linfoproliferative. Colpisce prevalentemente i linfonodi, ma può manifestarsi a carico di tutti i tessuti linfoidi. Esistono diverse classificazioni dei linfomi basate sulle caratteristiche istologiche. La principale distinzione è tra il linfoma di Hodgkin e i linfomi non Hodgkin (LNH) questi ultimi sono ulteriormente suddivisi secondo diversi parametri. Il decorso dei linfomi è estremamente variabile, da forme rapidamente fatali ad altre ad andamento lento e a prognosi favorevole. Le manifestazioni cliniche possono essere molto varie. In molti pazienti la malattia esordisce con una tumefazione dura e non dolente a carico di uno o più linfonodi. Se l'interessamento inizia dai linfonodi profondi o dal tessuto linfatico contenuto in organi interni, per esempio nel linfoma dello stomaco o dell'intestino, la sintomatologia può essere molto sfumata oppure simulare altre patologie, come una gastrite o una colite. L'anemia è presente all'inizio in un terzo circa dei pazienti, mentre altri presentano un quadro simile a una leucemia. La diagnosi richiede lo studio istologico dell'organo interessato mediante biopsia o asportazione. L'identificazione precisa del tipo di linfoma è fondamentale per la prognosi e l'impostazione della terapia, mentre per controllare la diffusione della malattia si ricorre a TAC, ecografia e risonanza magnetica nucleare. Nei linfomi non Hodgkin la malattia si presenta generalizzata sin dall'inizio nel 70-80 pre cento dei casi. Il trattamento è molto complesso e dipende dal tipo istologico e dallo stadio di diffusione. Si impiegano radioterapia e chemioterapia da sole o associate, più eventuale terapia di supporto dei sintomi. La prognosi è buona nei linfomi di Hodgkin e nei LNH a bassa malignità. L'utilizzo di anticorpi specifici diretti contro le cellule del linfoma e di tecniche per la conservazione e il trapianto di midollo osseo hanno migliorato le possibilità terapeutiche anche nei casi più complessi.

Linfoma di Burkitt

Tumore infantile del sistema linfatico presente in forma endemica in Africa e in forma più sporadica nel resto del mondo. Interessa prevalentemente la zona addominale ed è associato al virus di Epstein-Barr, causa della mononucleosi infettiva. Spesso si presenta nei pazienti affetti da AIDS. Il trattamento deve essere tempestivo e basato su pesanti cicli di chemioterapia.

Linfoma istiocitico

Detto anche reticolosarcoma, è un tumore maligno derivante dai linfociti B. Come per altri linfomi, la sintomatologia dipende dalla sede del tumore primitivo e delle metastasi (sistema nervoso centrale, midollo osseo). Possono essere presenti sintomi sistemici come febbre e perdita di peso, oltre a riduzione di tutti componenti del sangue (leucopenia, eritropenia e piastrinopenia).

Linfoma non Hodgkin

Tumore maligno del sistema linfatico che insorge tra i 20 e 40 anni per cause sconosciute. Numerose ricerche hanno comunque evidenziato una certa relazione tra questa patologia e i disturbi del sistema immunitario, le malattie autoimmuni e alcune infezioni virali. L'esordio del linfoma non Hodgkin è caratterizzato dalla presenza di uno o più linfonodi non dolorosi e ingrossati a livello del collo, delle ascelle, dell'addome o dell'inguine, che devono essere sottoposti a biopsia in tempi rapidi al fine di individuarne la natura e la stadiazione. Il trattamento varia da situazione a situazione e prevede chemio- e radioterapia     in casi particolari, è possibile ricorrere anche al trapianto di midollo osseo. La prognosi è strettamente collegata al tipo e alla stadiazione del tumore.

Linfonodi

Piccoli ammassi di tessuto linfatico delimitati da capsula e disposti lungo i vasi linfatici. I linfonodi sono raggruppati in gruppi definiti, anche se ogni gruppo ha un numero non costante di linfonodi, per esempio i linfonodi laterocervicali superiori o i linfonodi dell'ilo polmonare. Un linfonodo possiede un vaso linfatico (o più vasi) afferente e uno o più vasi efferenti, e possiede una capsula che lo delimita. All'interno del linfonodo vi sono i noduli contenenti linfociti. I linfonodi svolgono un'importante funzione di barriera immunitaria e hanno una funzione di filtro lungo il flusso linfatico e venoso.

Linfosarcoma

Tumore maligno del tessuto linfatico costituito da linfociti neoplastici con localizzazione alle linfoghiandole. è denominato anche sarcoma linfocitico.

Lingua

Organo muscolare rivestito di mucosa situato nella base della cavità orale. Svolge importanti funzioni riguardanti la masticazione, la deglutizione, il gusto e la fonazione. La lingua è innervata dal nervo ipoglosso (nervo motore) e dal quinto, sesto e settimo nervo cranico (nervi sensitivi e secretori).

Linite plastica

Affezione cronica dello stomaco, generalmente di tipo tumorale. Nella linite si riscontra un notevole incremento di tessuto connettivo, per cui le pareti dello stomaco risultano ispessite e irrigidite (""stomaco a borraccia di cuoio""). Conseguenze di tale deformazione della cavità gastrica sono una certa difficoltà nel riempimento e nella motilità legata al rimescolamento del cibo al suo interno.

Lipasi

Enzima secreto dal pancreas responsabile della digestione intestinale dei grassi, in particolare nel processo di scissione dei trigliceridi in acidi grassi e glicerolo. L'esame delle lipasi viene solitamente richiesto per identificare malattie o per valutare la funzionalità del pancreas e delle vie biliari.

Lipemia

Detta anche lipidemia, è la concentrazione di lipidi nel sangue.