Intervento chirurgico di asportazione di uno o più lobi polmonari. Si esegue prevalentemente nei casi di tumore oppure, più raramente, di un ascesso polmonare o di un focolaio di tubercolosi non altrimenti trattabile. La lobectomia è l'intervento più frequentemente eseguito in caso di carcinoma polmonare perché si è notato che, a una minore mutilazione e a una migliore funzione polmonare postoperatoria, corrisponde anche un minor numero di complicanze postoperatorie e uguale sopravvivenza a distanza nei confronti della pneumonectomia.
Parte di un organo ben definita e delimitata da solchi, scissure, setti connettivali. Gli organi interessati da una suddivisione in lobi sono il cervello e il cervelletto, il polmone, il fegato, la tiroide, la prostata, l'ipofisi, la placenta e il rene. Tale suddivisione degli organi in lobi agevola le operazioni chirurgiche di lobectomia, meno invasive e a miglior esito prognostico.
Area dell'encefalo presente in ciascun emisfero cerebrale e deputata al controllo dei movimenti della muscolatura volontaria: le fibre nervose raggiungono il midollo spinale e si diramano progressivamente fino a raggiungere le fibre muscolari, stimolandone la contrazione.
Area dell'encefalo deputata all'interpretazione degli stimoli visivi: qui giungono e vengono eleborati gli impulsi nervosi provenienti dalla strutture dell'occhio. Occupa la parte posteriore di ciascun emisfero cerebrale e una sua eventuale lesione, anche di piccola entità, determina la compromissione del campo visivo.
Area dell'encefalo responsabile di diverse funzioni, quali il riconoscimento e la classificazione degli oggetti, la memoria a lungo termine e di alcuni aspetti del linguaggio (controllata a livello della cosiddetta area di Broca). Occupa la parte latero-inferiore di ciascun emisfero cerebrale.
Materiale liquido che fuoriesce dai genitali femminili durante il puerperio, il periodo che va dalle due ore successive al parto alla ricomparsa delle mestruazioni. Durante la prima settimana il liquido è di colore rosso ed è costituito da residui amniotici o coaguli ematici dovuti alle lesioni interne conseguenti al parto. Nella settimana successiva assume un colore marrone, dovuto alla presenza di leucociti e muco cervicale, e viene definito lochi sierosi. Tra la seconda e la terza settimana il liquido, prevalentemente formato da globuli bianchi e batteri, si presenta di colore giallastro (lochi flavi) per poi assumere la normale colorazione (bianco-grigiastra) della secrezione prodotta dalle ghiandole uterine.
Disciplina medica che si occupa del trattamento dei disturbi del linguaggio. Consente di esaminare i problemi di comunicazione del paziente, di valutarne l'entità e di impostare un'appropriata forma di trattamento, che può essere di tipo educativo o riabilitativo, per esempio in caso di laringectomia. La logoterapia interviene in presenza di disturbi della fonazione ma anche nel quadro di patologie che compromettono le funzioni delle aree cerebrali preposte al linguaggio (quali afasie e aprassie) può essere utile anche per i disturbi dell'apprendimento (per esempio nel caso della dislessia).
Operatore specializzato che si occupa di logopedia e riabilitazione del linguaggio. Per esercitare la professione, in genere presso ospedali, scuole o strutture per l'assistenza sociale, occorre uno specifico diploma universitario della durata di tre anni.
Patologia infettiva endemica nelle zone dell'Africa occidentale, centrale e del Sudan equatoriale. è causata dal Loa loa, un parassita le cui larve vengono trasmesse all'uomo dalla puntura delle mosche del genere Chrysops. L'incubazione varia da tre mesi a un anno e in questo arco di tempo le larve passano nel sangue e si trasformano nel verme adulto la patologia si manifesta con angioedema (in genere a livello di mani e piedi) e oftalmia. Talvolta possono comparire anche danni al miocardio, ai reni e al cervello. Il trattamento richiede la somministrazione di farmaci specifici.
Dolore localizzato nella regione lombare della schiena, eventualmente irradiato agli arti inferiori. La causa è la compressione di una radice nervosa spinale da parte di un disco intervertebrale erniato o di un processo artrosico.
Detta anche lomboartrosi, è una forma di artrosi localizzata nel tratto lombare della colonna vertebrale. è dovuta ad alterazioni delle vertebre lombari e dei dischi intervertebrali e si manifesta con dolore, rigidità della colonna, sino all'impossibilità di compiere movimenti. La compressione delle radici dei nervi che in questo tratto lasciano il midollo spinale per dirigersi agli arti inferiori è responsabile delle complicazioni che si possono associare alla lombartrosi. La più comune è la lombosciatalgia, per interessamento del nervo sciatico, con dolore irradiato alla faccia esterna della coscia, a ginocchio, gamba e pianta del piede. Nei casi gravi e complicati, e in particolare quando esiste un danno nervoso, può essere indicato l'intervento chirurgico, con lo scopo di eliminare le alterazioni che provocano compressione dei nervi.
Dolore che colpisce la zona vertebrale lombare con risentimento del nervo sciatico. è frequente dopo episodi di lombalgia ed è spesso causata da un'ernia che interessa il 4° o il 5° disco intervertebrale lombare. Altri fattori scatenanti possono essere osteoporosi, tumori e spondiliti. Sintomi caratteristici sono i violenti dolori che, dalla regione sacrale, si irradiano alla coscia, al polpaccio e alla parte laterale del piede, cioè lungo il decorso del nervo sciatico. Talvolta possono verificarsi delle parestesie, accompagnate da formicolii e crampi. La terapia prevede riposo e l'utilizzo di antidolorifici e antinfiammatori. L'intervento chirurgico può rendersi necessario in caso di un'ernia del disco che non si sblocchi.
Farmaco antidiarroico capace di bloccare la peristalsi intestinale agisce sui sintomi della diarrea , ma non ne cura le cause. Il sovradosaggio del farmaco può avere effetti nocivi soprattutto sul sistema nervoso centrale, causando sonnolenza e respiro rallentato.
Curvatura a concavità posteriore della colonna vertebrale in corrispondenza della regione lombare. In presenza di un aumento del grado fisiologico di curvatura, avviene una maggiore compressione a carico delle articolazioni interapofisarie, con maggiore stress sulle cartilagini e conseguente interessamento delle strutture legamentose e muscolari (cervicalgia, lombalgia). Un eccesso di questa curvatura può anche essere segno di malattie come la distrofia muscolare o accentuarsi durante la gravidanza, a causa, sembra, di condizionamenti di tipo psicologico (postura da gravida).
Derivato dell'acido lisergico, composto allucinogeno semisintetico la cui diffusione è iniziata negli anni '60 del XX secolo nell'ambito della cosiddetta controcultura.
Radiazione ultravioletta utilizzata a fini diagnostici nell'individuazione di alcuni funghi presenti sulla pelle, per esempio quello responsabile della pitiriasi versicolor. La luce di Wood viene emessa attraverso un filtro di ossido di nichel da un'apposita sorgente detta lampada di Wood, che contiene vapori di mercurio.
Metodo psicoterapico fondato sul gioco. L'attività ricreativa, soprattutto in soggetti affetti da ritardo mentale o dai comportamenti aggressivi e antisociali, può stimolare e accrescere atteggiamenti di integrazione e socializzazione. La scelta del gioco è molto varia e viene elaborata in relazione al sesso, l'età e le condizioni psichiche del soggetto. La ludoterapia si è dimostrata efficace anche nei soggetti autistici.
Malattia causata da Angiostrongylus cantonensis, un nematode parassita dei polmoni dei ratti, cani e volpi. L'infezione si trasmette all'uomo tramite ingestione di lumache, che rappresentano l'ospite intermedio del parassita. I sintomi sono costituiti da rigidità del collo, sonnolenza, mal di testa, o più raramente, da infezione delle meningi e del cervello, caratterizzata dalla presenza di leucociti eosinofili nel liquido cerebrospinale.
Spazio interno di un organo cavo come arterie, vasi sanguigni, vene, intestino. Le indagini diagnostiche sul lume dei vasi sanguigni venosi e arteriosi consentono di individuare la presenza di coaguli, ispessimento delle pareti o placche di aterosclerosi. Esami radiologici del lume dell'apparato digerente possono essere effettuate per rilevare la presenza di elementi estranei o la formazione di eventuali tumori.
Manifestazione che fa parte del quadro del lupus eritematoso cutaneo cronico. La malattia si presenta inizialmente con un eritema di colorito violaceo. Dopo l'eritema, compare un'ipercheratosi bianco-grigiastra estremamente aderente al piano cutaneo che interessa anche i follicoli piliferi dilatati. Molto più tardivamente compare l'atrofia follicolare che solitamente inizia a livello del centro delle lesioni. Il lupus discoide può localizzarsi in zone circoscritte (una o poche chiazze al volto, all'orecchio esterno o al cuoio capelluto) oppure interessare una superficie corporea più ampia. In pochi casi colpisce solo il cuoio capelluto (alopecia cicatriziale ludica). La terapia si avvale soprattutto di farmaci corticosteroidi.