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Salute dalla A alla Z

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Deflazacort

Farmaco del gruppo dei corticosteroidi sistemici utilizzato nel trattamento delle insufficienze corticosurrenaliche e di alcune patologie reumatiche o dermatologiche quali artrite reumatoide, spondilite anchilosante, pemfigo e gravi forme di psoriasi. Trova impiego anche in caso di processi infiammatori a carico degli occhi, per esempio herpes zoster o congiuntivite.

Degenerazione

Alterazione della struttura di cellule (in genere a livello del nucleo o del citoplasma) o tessuti. La degenerazione fibrinoide, per esempio, consiste in un accumulo nel tessuto connettivo di sostanza fibrinoide (fibrina, globuline, glicoproteine).

Degenerazione maculare

Patologia caratterizzata dalla degenerazione della parte della retina che cattura la maggior parte dei raggi luminosi (la cosiddetta macula retinica). La degenerazione maculare è una patologia dell'invecchiamento, ma alcune forme possono essere causate anche da infezioni o farmaci. Il paziente avverte un progressivo calo della vista e le immagini appaiono distorte. La terapia non dà sempre esiti positivi e mira in genere a rallentare o stabilizzare il decorso della malattia.

Deglutizione

Sequenza di movimenti involontari e tra loro coordinati allo scopo di facilitare il passaggio del cibo dalla bocca allo stomaco. Quando il cibo frantumato e impastato di saliva (bolo) viene spinto verso la gola, la glottide si chiude, esofago e faringe risalgono e l'epiglottide si rovescia, impedendo l'accesso alla trachea. Una volta raggiunto l'esofago, il bolo passa nello stomaco grazie alla peristalsi.

Deiscenza

Termine utilizzato per indicare una fessura aperta, sia naturale (apertura di un organo per emettere all'esterno il suo contenuto) sia artificiale (per esempio nel caso di una ferita chirurgica).

Deja vu

Termine francese che significa ""già visto"" e si riferisce a un'illusione caratterizzata dalla percezione di una situazione come se fosse già stata vissuta, in maniera identica ma in un altro contesto. è un'esperienza comune, senza alcun significato patologico, ma può essere frequente in alcune malattie mentali. Viene anche detta paramnesia.

Delezione

Tipo di aberrazione caratterizzata dalla perdita di una porzione più o meno estesa di cromosoma. è un fenomeno che comporta una mutazione genetica e che talvolta è alla base dello sviluppo di alcune forme tumorali.

Delirio

Disturbo della psiche caratterizzato da stato di confusione e percezione distorta del mondo reale. Esistono varie forme di delirio, che si possono riscontrare in diverse patologie, per esempio schizofrenia, psicosi maniaco-depressiva, alcolismo acuto, intossicazioni e traumi.

Delirium tremens

Condizione che si manifesta negli alcolisti cronici, caratterizzata da agitazione psicomotoria, allucinazioni visive, aggressività e stato confusionale il battito cardiaco risulta accelerato e anche la pressione arteriosa si innalza. In genere il delirium tremens sfocia in un episodio di perdita di coscienza e talvolta può andare incontro a complicazioni anche molto gravi.

Deltoide

Muscolo posto sopra la spalla, a copertura dell'articolazione scapolo-omerale.

Demenza

Deterioramento progressivo e globale di tutte le attività psichiche, in particolare di quelle intellettive e affettive, dovuto a un danno alle cellule cerebrali. In genere la malattia esordisce con una perdita della memoria, in particolare per i fatti più recenti. Questo fenomeno è presente peraltro anche nel normale processo di invecchiamento, per cui diventa significativo solo quando tende a peggiorare rapidamente. In seguito compaiono altri sintomi quali alterazioni del pensiero critico (incapacità a risolvere problemi banali), difficoltà a comprendere concetti e a svolgere atti semplici alterazioni della personalità e allucinazioni uditive o visive, spesso causa di intensa agitazione. Infine il paziente diviene incapace di riconoscere le persone di famiglia, di comprendere e di esprimersi anche verbalmente. Molte patologie possono essere all'origine di una demenza in quanto capaci di determinare un danno a livello cerebrale. Le forme legate a un singolo evento (per esempio trauma cranico, arresto cardiaco o emorragia cerebrale) sono statiche, cioè non soggette a ulteriori aggravamenti, ma in genere l'evoluzione è progressiva e conduce alla totale e permanente invalidità in tempi più o meno lunghi. Le forme più note di demenza sono la malattia di Alzheimer (demenza senile e presenile) e la demenza multinfartuale, dovuta a disturbi del circolo cerebrale. Altre patologie responsabili sono l'idrocefalo, la demenza alcolica, le forme secondarie a epilessia, a malattia di Parkinson, a tumori cerebrali e a encefalopatia traumatica progressiva cronica. Il trattamento differisce a seconda del tipo, ma per le forme di demenza irreversibile è sempre fondamentale l'impiego di farmaci per alleviare i disturbi e l'impiego di personale e di presidi assistenziali.

Demenza alcolica

Danno alle strutture nervose del cervello legato alla condizione di alcolismo cronico, sia per effetto diretto dell'alcol, sia per le carenze nutrizionali che tale patologia comporta. Si manifesta come encefalopatia di Wernicke e come demenza di Korsakoff (sindrome di Wernicke-Korsakoff).

Demineralizzazione

Eccessiva perdita di minerali (calcio, fosforo, magnesio, sodio, potassio) da parte di organi e tessuti. è una condizione che interessa in genere gli anziani o soggetti gravemente deperiti.

Dendrite

Prolungamento del neurone di struttura ramificata che, attraverso le connessioni sinaptiche formate con altri neuroni, trasmette l'impulso nervoso dalla periferia al centro del sistema nervoso.

Densità

Rapporto tra la massa di un corpo e il suo volume. In medicina, il termine viene usato in ambito radiologico per definire la tipologia delle aree dell'organismo che appaiono sulle lastre: quelle più opache sono indicate come iperdense, quelle più trasparenti come ipodense.

Densitometria ossea

Metodo diagnostico per determinare la densità ossea, ovvero il contenuto di calcio delle ossa misurate. Questo esame è fondamentale per la diagnosi di osteoporosi e consiste nel misurare l'assorbimento osseo di un raggio X è assolutamente indolore e privo di rischi.

Denti

Organi duri deputati alla masticazione, localizzati nella bocca e, più precisamente, infissi in alveoli di mascella e mandibola. Sono costituiti da un materiale particolarmente duro detto dentina e sono composti da tre parti. La corona, di colore bianco, è la parte sporgente nella cavità della bocca ed è rivestita di smalto. La radice, ricoperta di una sostanza detta cemento, è la parte infissa nell'alveolo. Il colletto, infine, è la porzione intermedia tra le due precedenti. L'interno del dente è riempito con un tessuto molle chiamato polpa del dente. Nell'uomo si succedono due dentizioni: quella da latte e quella definitiva.

Denti primitivi

Detti anche denti decidui o da latte, cominciano a spuntare tra il sesto e il nono mese dopo la nascita e cadono generalmente a partire dal settimo anno di età, in conseguenza del riassorbimento della radice. Vengono quindi rimpiazzati da quelli permanenti. I denti primitivi sono 20: 8 incisivi, 4 canini, 8 molari.

Denti sovrannumerari

Presenza sull'arcata dentale di denti naturali in eccesso la condizione tipica è un terzo incisivo in mezzo ai due ""normali"". A seconda dei casi, l'odontoiatra può decidere per l'estrazione o per la correzione mediante apparecchi ortodontici.

Denti, reimpianto dei

Ricollocazione di un dente nel suo alveolo, dal quale può essere uscito in seguito a trauma. Durante il trasporto al centro medico più vicino, in cui avverrà il reimpianto, il dente va tenuto in bocca oppure in un barattolo con acqua o soluzione fisiologica.