Parto difficoltoso. Si tratta di una condizione in cui le varie fasi del parto sono compromesse da problemi dell'utero, del canale del parto o da un'anomala posizione del feto. Se non viene prontamente trattata, può provocare gravi conseguenze sullo sviluppo neuropsichico del bambino.
Gruppo di malattie infettive causate dall'infestazione da vermi parassiti detti Distomidi, presenti in particolare nei ruminanti e che possono diffondersi anche all'uomo. La forma più grave è la schistosomiasi.
Alterazione del tono muscolare che può colpire una singola parte del corpo o l'intero organismo. è causata in genere da patologie neurologiche quali corea e malattia di Parkinson, ma anche da prolungate terapie con psicofarmaci, per esempio quelli impiegati nel trattamento della schizofrenia.
Lesione traumatica di una articolazione dovuta a brusca torsione e rottura dei legamenti. Si manifesta con gonfiore, ridotta mobilità dell'articolazione stessa e dolore più o meno intenso. L'articolazione più colpita è quella della caviglia, seguita da quella del ginocchio. Il trattamento varia in relazione all'entità della lesione in genere sono sufficienti un periodo di riposo e l'immobilizzazione della parte interessata, ma casi più gravi possono anche richiedere un intervento chirurgico.
Termine generale con il quale si indica un disordine degenerativo della struttura o della funzione di determinati organi o tessuti, dovuto ad alterazioni nella loro nutrizione. Un esempio è rappresentato dalla distrofie muscolari, un insieme eterogeneo di malattie del muscolo striato, spesso con origine genetica (per esempio, la distrofia muscolare di Duchenne).
Malattia ereditaria legata al cromosoma X. è
Dermatosi caratterizzata da anomalie del tessuto epiteliale della vulva. Può insorgere a qualsiasi età, anche se è più frequente dopo i quarant'anni, e si manifesta in genere con pelle bianca, sottile e molto pruriginosa. Il trattamento richiede l'applicazione locale di pomate o unguenti ed estrema cura dell'igiene intima, evitando saponi irritanti.
Malattie ereditarie dei muscoli striati geneticamente determinate. Sono dovute ad alterazioni bei geni per le diverse proteine della membrana che ricopre la fibrocellula muscolare (sarcolemma). Sono caratterizzate da atrofie, localizzate in genere ai cingoli scapolare e pelvico e al tronco. In alcune forme i muscoli si presentano invece ingrossati e di aspetto atletico, ma hanno ridotta funzionalità (pseudoipertrofia). Nelle fasi avanzate gran parte del tessuto muscolare è sostituito da tessuto fibroso e da grasso. La forma più grave è la distrofia muscolare di Duchenne.
Disturbi caratterizzati da difficoltà o incapacità di comprendere e/o esprimere parole, frasi o concetti. Sono manifestazioni molto differenti tra loro, sia per quello che riguarda il tipo sia per quello che riguarda la gravità e possono essere riconducibili a lesioni cerebrali o anomalie neurologiche diverse. Le principali manifestazioni cliniche sono l'afasia di Broca e quella di Wernicke: nel primo caso il soggetto va incontro a un impoverimento più o meno grave della capacità di espressione nel secondo invece il disturbo è relativo all'incapacità di scegliere i vocaboli più appropriati. La dislessia è invece caratterizzata da difficoltà più o meno marcata di leggere o scrivere correttamente. Altri disturbi del linguaggio possono essere dovuti a malformazioni degli organi della fonazione (per esempio labbra, lingua e palato), che impediscono la corretta pronuncia delle parole o delle sillabe.
Insieme di anomalie del sonno, suddivise in vari gruppi a seconda delle caratteristiche specifiche. L'ipersonnia è una condizione abbastanza rara caratterizzata da prolungato sonno notturno e da eccessiva sonnolenza l'insonnia invece è molto diffusa e comporta difficoltà nell'addormentarsi o frequenti risvegli durante la notte. Infine, le parasonnie sono disturbi come il sonnambulismo e il pavor nocturnus. I disturbi del ritmo sonno-veglia possono interessare i lavoratori turnisti e le persone sottoposte a cambiamenti di fuso orario (la cosiddetta sindrome da jet lag).
Insieme di problematiche legate alla reazione di un soggetto nei confronti delle emozioni. Situazioni di difficoltà comportano sempre un certo grado di stress e calo dell'umore, ma sono in genere circoscritte al particolare evento (per esempio un lutto o un trasferimento) e vengono superate in tempi più o meno rapidi. Quando però il recupero tarda a manifestarsi e l'atteggiamento si estende anche alle normali situazioni quotidiane (lavorative e domestiche), le conseguenze possono essere anche gravi. I disturbi della sfera emotiva si manifestano in una forma detta bipolare, caratterizzata cioè da depressione alternata a euforia, ma spesso è la depressione a prevalere. Possono essere accompagnati da alterazioni fisiche come perdita di peso o tachicardia, ma in molti casi il decorso è subdolo e rende difficile la diagnosi. Gli studiosi ritengono possibile una predisposizione ereditaria nei confronti dei disturbi dell'umore, che possono tuttavia essere scatenati anche da patologie a danno della tiroide e del cervello.
Si tratta di diversi tipi di disturbi legati allo sviluppo di un rapporto conflittuale con il cibo e con la propria immagine, quali anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata. Nell'anoressia nervosa il soggetto perde la capacità di valutare obiettivamente il proprio aspetto e manifesta il bisogno ossessivo di controllare il peso, anche quando non è necessario. Nella bulimia nervosa il soggetto si abbandona a vere e proprie abbuffate, durante le quali ingurgita elevate quantità di cibo in maniera frenetica. A tale comportamento fa seguito un forte senso di colpa, al quale il paziente risponde con il vomito autoindotto, abusando di lassativi e diuretici o con un'esasperata attività fisica. Nel disturbo da alimentazione incontrollata il soggetto è in sovrappeso o addirittura obeso e manifesta la necessità di mangiare continuamente nell'arco della giornata. Prova senso di vergogna per la sua condizione ma non mette in atto comportamenti compensatori come il vomito autoindotto, per cui inevitabilmente ingrassa fino all'obesità. La terapia dei disturbi del comportamento alimentare richiede nella maggior parte dei casi strategie integrate con farmaci, consulenze dietetiche e psicoterapia. Quasi tutti i pazienti possono essere trattati al di fuori delle strutture ospedaliere, con cicli di terapia di durata media (6-12 mesi) in alcuni casi di anoressia nervosa invece le condizioni psicologiche e fisiche sono talmente gravi da rendere indispensabile il ricovero.
Disturbi caratterizzati da alterazioni delle funzioni visive, dovute a lesioni o malattie dell'occhio o delle strutture responsabili della trasmissione ed elaborazione delle immagini (retina, chiasma ottico, nervo ottico). I disturbi più diffusi sono comunque quelli provocati da problemi della capacità di rifrazione e comprendono ipermetropia, miopia, astigmatismo e presbiopia.
Insieme di patologie che impediscono l'erezione del pene, conosciute anche con il termine di disfunzione erettile.
Detto anche malattia bipolare o disturbo maniaco-depressivo, è una patologia caratterizzata da alternanza ciclica tra periodi di depressione, in cui il paziente è triste, preoccupato e ansioso ed episodi di euforia associata a eccitazione e iperattività, in cui il paziente si presenta estremamente esaltato, irritabile e, talvolta, aggressivo. Tali attacchi si susseguono regolarmente a intervalli di mesi o anni e durano diverse settimane prima di regredire spontaneamente o dopo terapia. Nell'intervallo tra gli episodi il paziente appare relativamente normale. La causa è sconosciuta ma è stata sospettata l'esistenza di una componente ereditaria, con alterazione del funzionamento dei cosiddetti neurotrasmettitori cerebrali. La terapia di questo disturbo ha oggi fatto grandi progressi grazie soprattutto all'utilizzo di carbonato di litio, che consente una normalizzazione dell'umore con riduzione della frequenza e dell'intensità dei cicli.
Disturbo d'ansia acuto caratterizzato dalla sensazione improvvisa di mancanza d'aria e di angoscia profonda associate a ipersudorazione, pallore, palpitazioni, dispnea e tremore. Talvolta si risolve spontaneamente, ma in alcuni casi è necessario intervenire somministrando farmaci antidepressivi e ansiolitici, oppure effettuando sedute di psicoterapia.
Condizione caratterizzata da manifestazioni patologiche di vario genere che insorgono in seguito a eventi particolarmente traumatici o stressanti. In genere, il soggetto manifesta repentini sbalzi di umore, ansia cronica, disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione, accompagnati talvolta da fobie o psicosi che riflettono il trauma subito. Il trattamento è psicoterapico, associato all'occorrenza alla somministrazione di ansiolitici e antidepressivi.
Disturbo mentale caratterizzato dalla presenza di pensieri e fantasie ricorrenti (ossessioni), che il soggetto tenta di scacciare mettendo in atto azioni o impulsi ripetuti (compulsioni). Le cause di questa malattia non sono note, ma comprendono probabilmente fattori ereditari. Il trattamento si basa sia sulla psicoterapia che sull'impiego di farmaci come antidepressivi e ansiolitici.
Sostanza ad azione antietilica somministrata nel trattamento delle forme croniche di alcolismo: assunto in concomitanza con bevande alcoliche causa infatti mal di testa, tachicardia, nausea e vomito. L'efficacia del suo impiego è comunque ancora oggetto di studio.
Disturbi dell'emissione di urina, che insorge in genere in presenza di patologie della prostata, della vescica o delle vie urinarie. Sono disurie, per esempio, l'incontinenza, l'eccessiva produzione di urina o la sua emissione dolorosa.