Tratto iniziale delle vie spermatiche che prosegue nel dotto deferente. è un piccolo condotto dalla forma contorta collegato nella sua estremità anteriore (detta testa) con il testicolo grazie ai tubuli seminiferi. L'epididimo può essere considerato il serbatoio degli spermatozoi. Secerne inoltre uno speciale liquido indispensabile per la vitalità e mobilità delle cellule germinali maschili.
Tipo di anestesia o iniezione in cui il farmaco viene iniettato direttamente nell'area epidurale, ossia nel canale vertebrale, in genere all'estremità inferiore del canale sacrale.
Termine che indica l'estremità delle ossa lunghe. è costituita da un nucleo di tessuto spugnoso ed è rivestita da tessuto osseo o da cartilagine, quest'ultima in corrispondenza delle articolazioni. Un disco cartilagineo (detto cartilagine epifisaria o di accrescimento) inoltre separa l'epifisi dalla diafisi (la porzione centrale dell'osso) ed è in grado di produrre tessuto osseo, garantendo l'accrescimento in lunghezza dell'arto durante lo sviluppo. L'epifisi può essere interessata da degenerazioni sia dell'osso sia della cartilagine (epifisite), localizzate in particolare al femore, ai corpi vertebrali e alle ossa del piede. Il temine epifisi è anche un sinonimo di ghiandola pineale.
Anomalo sviluppo delle cartilagini di accrescimento della testa (epifisi) del femore. è una patologia dell'adolescenza e si manifesta con dolori all'inguine e all'interno della coscia che insorgono dopo sforzi o esercizio fisico. Il trattamento è chirurgico.
Struttura anatomica situata al centro della laringe. è composta di tessuto fibro-cartilagineo e la sua forma ricorda quella di una foglia, fissata alla cartilagine tiroidea mediante il legamento tireo-epiglottico (che può essere considerato una sorta di ""picciolo""). L'epiglottide è fondamentale per il meccanismo della deglutizione, in quanto si abbassa e chiude l'apertura superiore della laringe impedendo il passaggio del cibo nelle vie aeree.
Disturbo cerebrale transitorio che compare sotto forma di crisi di aspetto differente, con tendenza a ripetersi. La comparsa di un unico episodio non indica di per sé la presenza della malattia. Una crisi epilettica compare quando un gruppo di neuroni (le cellule nervose) manifesta un eccesso della sua naturale attività elettrica: ne deriva una sorta di improvvisa e rapida ""scarica elettrica"" che provoca le manifestazioni della crisi e scompare senza lasciare traccia. Se questo fenomeno elettrico coinvolge un numero limitato di cellule si parla di epilessia focale o parziale, se è diffuso ad ampie aree del cervello si parla di epilessie generalizzate. Una scarica nervosa può essere provocata da svariati fattori, che però non sempre vengono identificati. Nei bambini molto piccoli l'epilessia è in genere conseguenza di problemi insorti durante la vita fetale o nei primi giorni di vita: infezioni, malformazioni congenite del cervello, traumi, problemi legati a un parto difficile e così via. Alcuni bambini possono presentare, in occasione di episodi febbrili importanti, crisi epilettiche che peraltro possono restare fenomeni isolati e non preludere di per sé allo sviluppo della patologia vera e propria. Durante l'adolescenza e l'età adulta, le crisi sono in genere dovute a gravi traumi cranici, encefaliti o meningiti, tumori cerebrali e malformazioni vascolari congenite. Negli anziani compaiono anche forme dovute a problemi di tipo circolatorio (per esempio trombosi ed emorragie cerebrali). In alcuni casi infine l'attacco di epilessia può manifestarsi nel corso di gravi malattie del fegato o dei reni oppure in seguito a intossicazione da farmaci o droghe in questi casi scompare con il trattamento della causa scatenante. Una recentissima scoperta canadese inoltre ha consentito di trovare la causa di una forma di epilessia (epilessia mioclonica giovanile), che risiede in una mutazione genetica. I tipi di epilessia sono molti e il neurologo deve riconoscerli con precisione per poter scegliere la terapia più adatta. Nella crisi focale o parziale la malattia si manifesta in modo diverso a seconda della zona del cervello interessata dalle scariche elettriche anomale: possono comparire irrigidimenti, scosse, allucinazioni, fugace perdita della vista e percezione di odori o sapori strani. Quando le crisi vengono provocate da lesioni cerebrali più estese, si hanno le crisi generalizzate con convulsioni e perdita della coscienza (cosiddette crisi tonico-cloniche o convulsive o crisi di grande male) in altri casi si ha la sola alterazione dello stato di coscienza (le cosiddette assenze o crisi di piccolo male) oppure le sole scosse, localizzate per lo più agli arti superiori ma senza alterazioni dello stato di coscienza (cosiddette crisi di piccolo male mioclonico). Per la diagnosi, il medico si basa su tipologia delle crisi ed elettroencefalogramma (EEG), completati talvolta da TAC o risonanza magnetica nucleare (RMN). Il trattamento prevede la somministrazione di particolari farmaci che impediscono l'insorgenza delle scariche elettriche anomale nelle cellule del cervello, tra cui barbiturici, idantoinici, carbamazepina, acido valproico, benzodiazepine. In taluni casi la guarigione è completa, in altri la cura viene protratta per tutta la vita. Molto raro il ricorso alla terapia chirurgica.
Agente chemioterapico impiegato per via endovenosa (ma talvolta anche mediante un catetere venoso) nella terapia di alcuni tumori localizzati ad organi interni come il carcinoma dello stomaco o il carcinoma primitivo del fegato. I principali effetti collaterali sono nausea, caduta dei capelli, irritazioni cutanee e anemia.
Disturbo infiammatorio che colpisce l'episclera, un rivestimento di tessuto connettivale che ricopre la sclera dell'occhio. è in genere caratterizzata da intensa lacrimazione, repulsione per la luce (fotofobia) e marcato afflusso di sangue alla congiuntiva (ipermeia). Si può presentare come una macchia dolente e di colore rosso brillante al di sotto della congiuntiva (episclerite semplice) oppure come nodulo rigonfio (episclerite nodulare). è tipica dei giovani adulti, in particolare delle donne. Il trattamento si avvale di vasocostrittori, steroidi in crema per uso locale o antiinfiammatori non steroidei (FANS) somministrati per via orale.
Malformazione congenita maschile caratterizzata da un anomalo sbocco dell'uretra, non più posizionato in cima al glande. Viene detta balanica se lo sbocco è localizzato sul corpo del glande, peniena o penieno-pubica se è invece sul pene. Si tratta di un disturbo piuttosto raro, in genere associato ad altre anomalie dello sviluppo embrionale. Può essere causa di incontinenza urinaria, disturbi sessuali e infertilità. Il trattamento è di tipo chirurgico.
Tessuto che riveste la superficie del corpo e le cavità interne dell'organismo. è costituito da cellule legate da tessuto connettivo e disposte su una lamina basale e varia sia nel numero degli strati sia nel tipo di cellule, che possono essere piatte, cilindriche o cuboidali. L'epitelio viene quindi detto semplice quando è formato da un singolo strato e stratificato quando gli strati sono invece numerosi, per esempio nel caso dell'epidermide. Il tessuto epiteliale che riveste il lume dei vasi sanguigni e delle cavità cardiache viene detto endotelio. L'epitelio ha principalmente funzione protettiva e di assorbimento, ma può svolgere anche altri compiti, per esempio favorire il passaggio di particolari sostanze o ricevere e trasmettere stimoli. è inoltre in grado di rigenerarsi in tempi estremamente rapidi.
Neoplasia maligna originata dalle cellule epiteliali che rivestono la cute, le mucose o gli organi interni. Ne esistono diverse varietà, ma le più diffuse e importanti sono l'epitelioma basocellulare (conosciuto anche con il nome di basalioma) e l'epitelioma spinocellulare. La terapia è chirurgica o radiante.
Neoplasia maligna della cute. Ne esistono due tipi principali, il carcinoma a cellule squamose e il carcinoma a cellule basali, che origina dallo strato delle cellule basali e che è noto anche come basalioma. Si presentano di solito come una piccola area di indurimento cutaneo, di colorito diverso rispetto al resto della cute, che solo negli stadi più avanzati presenta ulcerazione o sanguinamento. Queste neoplasie hanno un decorso molto lungo e possono rimanere stabili anche per anni. Questo, se da una parte ne consente l'escissione precoce con guarigione definitiva, dall'altra può ritardare pericolosamente la diagnosi.
Tumore benigno del tessuto connettivo della gengiva. Si sviluppa a partire dai tessuti dell'apparato sospensore dei denti, dei quali danneggia alveolo e radice. L'epulide deve essere asportato chirurgicamente, insieme con la relativa base d'impianto.
Rapporto fisiologico tra la produzione e l'escrezione di sostanze basiche e sostanze acide, che mantiene il pH del sangue su valori prossimi a 7,35. Si tratta di un meccanismo fondamentale per il metabolismo cellulare ed eventuali alterazioni possono mettere a repentaglio le principali funzioni dell'organismo. Polmoni e reni svolgono un ruolo importante nel mantenimento di tale equilibrio: i primi eliminano l'anidride carbonica (acida) mentre i secondi assorbono il sodio e i bicarbonati (sostanze che tamponano l'acidità) ed espellono gli ioni idrogeno (responsabili dell'aumento di acidità).
Detto anche emicrania decapitata, è un particolare disturbo che colpisce soggetti giovani affetti da emicrania con "aura" tipica, caratterizzata in genere da disturbi della vista (scotomi) che si protraggono per mezz'ora prima della crisi emicranica. Talvolta può manifestarsi anche con le caratteristiche della cosiddetta emicrania confusionale, ovvero agitazione, aggressività e allucinazioni.
Processo biologico che caratterizza tutti gli organismi viventi, regolando la trasmissione da una generazione all'altra di singoli caratteri specifici, codificati a livello di segmenti di DNA detti geni. Il carattere dominante è quello che si esprime e che stabilisce il fenotipo, ovvero l'aspetto assunto dall'organismo in base all'ereditarietà, mentre il carattere recessivo è quello che rimane nascosto ma che può ricomparire nella generazione successiva, in quanto parte integrante del corredo genetico. Le combinazioni possibili sono numerose e si parla quindi di diversi tipi di ereditarietà, in relazione alla trasmissione dei singoli caratteri. Per esempio, nell'ereditarietà crociata il carattere proviene dal genitore di sesso opposto, nell'ereditarietà laterale invece la trasmissione avviene attraverso un solo genitore, mentre nell'ereditarietà legata al cromosoma X essa dipende da un gene che si trova su tale cromosoma (di cui le femmine possiedono due copie, al contrario dei maschi che ne possiedono una sola). Se esso è portatore di una anomalia genetica, quest'ultima si manifesterà con maggiore frequenza e gravità negli individui di sesso maschile (l'emofilia, per esempio, è una patologia ereditaria di questo tipo).
Il termine eretismo ha due diversi significati. Può indicare uno stato di eccessiva reattività agli stimoli esterni oppure un disturbo della sfera psichica caratterizzato da irritabilità, depressione e fragilità emotiva.
Temporaneo indurimento di un tessuto, in particolare del corpo spugnoso del pene e dei corpi cavernosi della clitoride, che avviene in risposta all'interazione tra riflessi psichici e stimoli meccanici. Durante la fase di eccitazione, il sangue affluisce all'interno dei corpi cavernosi e vi rimane fino al momento dell'orgasmo. Nell'uomo il processo è molto evidente: dopo l'eiaculazione il sangue defluisce e il tessuto si affloscia, ritornando allo stato di normalità.
Apparecchio che consente di misurare la quantità di lavoro svolto dalla muscolatura nel corso di una qualsiasi attività fisica. In particolare, si utilizza uno strumento analogo a una bicicletta (detto cicloergometro), al quale vengono applicati carichi crescenti di lavoro allo scopo di rilevare la quantità di energia impiegata e gli effetti dell'attività fisica su muscoli, metabolismo e apparato respiratorio.
Alcaloide derivato dalla cosiddetta segale cornuta, segale contaminata dall'ergot, un fungo altamente tossico che cresce parassita sui chicchi. L'ergotamina viene utilizzata in farmacologia per i suoi effetti di contrazione della muscolatura liscia dei vasi sanguigni e dell'utero. è stata molto usata nel trattamento delle crisi emicraniche e per arrestare le emorragie uterine dopo il parto. Tra gli effetti collaterali vi sono nausea, vomito, diarrea, stati confusionali e disturbi della circolazione periferica, che in caso di intossicazione acuta possono giungere fino alla gangrena.