Farmaco appartenente alla famiglia degli ACE-inibitori, somministrato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa e delle insufficienze cardiache. Trova impiego anche nella terapia profilattica delle ischemie coronariche, particolarmente in soggetti con disfunzioni del ventricolo sinistro. Durante la cura è bene evitare la contemporanea assunzione di diuretici, mentre non sono state segnalate interazioni con altri farmaci come i betabloccanti, i nitrati e i calcioantagonisti.
Forma particolare di eruzione che si manifesta a livello di una mucosa interna, sotto forma di chiazze di colore rossastro. è un segno tipico del morbillo o della scarlattina.
Articolazione di tipo sferoidale, come per esempio quella dell'anca o della spalla, in cui la testa dell'osso si incastra nella cavità di un altro, consentendo un'ampia gamma di movimenti.
Piccoli segmenti proteici (peptidi) presenti nel sistema nervoso centrale dotati di proprietà analgesiche possiedono molti degli effetti della morfina. Le encefaline comprendono la metencefalina e la leuencefalina.
Infiammazione del cervello generalmente di origine infettiva, causata cioè da batteri o virus. I sintomi comprendono febbre, cefalea, confusione mentale, disturbi della motilità, del linguaggio, della vista e della memoria. Il trattamento si basa sulla somministrazione di farmaci antivirali o antibiotici.
L'encefalo è la struttura anatomica presente all'interno della scatola cranica che, insieme con il midollo spinale, costituisce il sistema nervoso centrale. è costituita da cervello, midollo allungato, mesencefalo, ponte e cervelletto il cervello è l'area di maggiori dimensioni, è rivestito dalla corteccia cerebrale o sostanza grigia ed è suddiviso in telencefalo (i due emisferi cerebrali), diencefalo e mesencefalo, dove sono localizzate le regioni cerebrali di epitalamo, talamo e ipotalamo. Ciascun emisfero cerebrale presenta una superficie irregolare ed è suddiviso in quattro lobi cui fanno capo specifiche funzioni: motorie (lobo frontale), sensoriale (lobo parietale), acustiche e del linguaggio (lobo temporale) e visive (lobo occipitale). All'esterno l'encefalo è avvolto da tre membrane protettive, le meningi, mentre la struttura interna è dotata di ventricoli tra loro comunicanti e ripieni di un liquido con funzioni protettive, il liquor cefalo-rachidiano. Al di sotto della sostanza grigia si trova la sostanza bianca, fibrosa e con funzioni di collegamento sia tra i due emisferi sia tra i lobi. Il tessuto dell'encefalo è costituito in prevalenza da due tipi cellulari: i neuroni e le cellule gliali. I neuroni gestiscono la trasmissione delle informazioni e partecipano a tutte le funzioni cerebrali. Le cellule gliali, invece, hanno funzioni di sostegno: assorbono dai capillari l'ossigeno e il glucosio, indispensabili per l'attività cerebrale, e danno vita alla cosiddetta barriera ematoencefalica, che ha il compito di proteggere da eventuali aggressioni esterne. Un'altra funzione di queste cellule è quella di produrre il rivestimento mielinico degli assoni, che garantisce un'efficiente trasmissione del segnale nervoso. La vascolarizzazione dell'encefalo è garantita dalle due arterie carotidi interne e dalle due arterie vertebrali, le cui diramazioni irrorano in profondità l'intera struttura.
Fuoriuscita dal cranio di parte del cervello o del cervelletto e delle meningi. In genere è dovuta ad alterazioni dello sviluppo delle ossa craniche e delle suture che le uniscono, ma può essere anche la conseguenza di una frattura dovuta a un forte trauma.
Disturbo caratterizzato dal rammollimento di una zona del cervello. Insorge in genere a causa di uno scarso afflusso cronico di sangue correlato a trombosi, arteriosclerosi o emorragie.
Grave infiammazione che colpisce cervello e midollo spinale, accompagnata di frequente da complicanze di tipo neurologico. La mortalità è del 10-20 per cento e anche dopo la guarigione possono persistere danni permanenti dovuti a lesioni a carico del sistema nervoso. L'encefalomielite è in genere la conseguenza di patologie virali, per esempio il morbillo, e si manifesta con sintomi quali febbre, rigidità del collo, cefalea, confusione ed epilessia cui fanno seguito paralisi, perdita della sensibilità, sonnolenza e coma. Il trattamento prevede la somministrazione di steroidi e anticonvulsivanti.
Patologia cerebrale correlata all'ipertensione arteriosa grave. Colpisce il cervello ed è dovuta a un improvviso aumento della pressione. Insorge in genere in soggetti affetti da insufficienza renale acuta, feocromocitoma, eclampsia e ipertensione maligna e si manifesta con cefalea, nausea, vomito e sintomi neurologici vari, in particolare disturbi visivi. Sono presenti anche convulsioni, disorientamento e sonnolenza e, se non viene riconosciuta e adeguatamente trattata, può portare rapidamente il soggetto al coma e poi al decesso.
Patologia del cervello che insorge in seguito a ridotta funzionalità del fegato L'insufficienza epatica provoca infatti un accumulo di sostanze tossiche, che provocano sonnolenza, delirio, amnesia, tremori, incontinenza, confusione e coma. Il trattamento è volto al mantenimento delle funzioni vitali e prevede anche la somministrazione di lassativi per eliminare le sostanze tossiche con le feci. In casi particolarmente gravi è necessario un trapianto di fegato.
Gruppo di patologie molto rare che colpiscono il cervello, si aggravano nel tempo e causano il decesso del paziente. Il nome deriva dal caratteristico aspetto ""spugnoso"" del cervello, conseguente alla morte di aree circoscritte. La malattia è legata alla presenza nelle cellule cerebrali di un prione, forma anomala di una proteina normalmente presente e in grado di provocare la trasformazione anche nelle proteine con cui viene in contatto (il cosiddetto meccanismo a cascata). I prioni sono responsabili dello scrapie negli ovini e dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE o morbo della mucca pazza) nell'uomo causano invece la malattia di Creutzfeldt-Jakob che, almeno in alcuni casi, può essere trasmessa anche da carni di animali infetti. Attualmente non esiste alcuna terapia in grado di influenzare favorevolmente il decorso della malattia.
Tumore benigno che interessa l'interno dell'osso. è di origine cartilaginea e viene detto anche condroma vero o endocondroma.
Disturbo caratterizzato dall'assenza di controllo della defecazione. è associato a stipsi con accumulo di feci e perdita di liquido fecale. Quando si manifesta nei primissimi anni di età non viene considerato un reale disturbo organico, ma se persiste oltre il terzo anno può essere dovuto a problemi psicologici e richiedere l'intervento di un neuropsichiatra infantile.
Termine utilizzato per indicare la costante presenza di una malattia in un territorio o in una popolazione. Sono malattie endemiche, per esempio, le infezioni virali come morbillo e rosolia, la malaria e il gozzo. In presenza di particolari condizioni alcune di esse possono diffondersi ad altre aree del mondo e dare origine a epidemie.
Esame che permette di verificare le caratteristiche del liquido amniotico durante la gravidanza. Viene effettuato introducendo un endoscopio che dalla cervice uterina raggiunge la cavità amniotica. Eventuali alterazioni del liquido amniotico possono essere un segno di sofferenza fetale.
Intervento chirurgico eseguito per liberare un'arteria da un'ostruzione e ripristinare la normale circolazione sanguigna. è indicato quando l'ostruzione ha raggiunto una fase avanzata e rischia di creare lesioni da ischemia a carico dei principali organi, oppure in caso di claudicatio intermittens.
Infiammazione del rivestimento interno delle arterie. Può occludere i vasi sanguigni e sfociare in una ischemia, che può a sua volta compromettere in maniera grave i tessuti irrorati dai vasi colpiti.
Membrana che riveste le cavità interne del cuore (atrii e ventricoli) e l'interno dei grossi vasi sanguigni che originano da esso. La sua struttura è costituita da uno strato di cellule endoteliali che poggia su un tessuto connettivo elastico.
Infiammazione dell'endocardio, che interessa in particolare le valvole cardiache. L'endocardite è dovuta principalmente a batteri (tra cui Streptococcus viridans, Staphylococcus aureus, Streptococcus faecalis), ma può essere causata anche da miceti (Candida), parassiti intracellulari (Chlamydia) oppure manifestarsi in forme non infettive, come nel caso delle malattie autoimmuni. In genere i batteri entrano nel circolo sanguigno attraverso il cavo faringeo o nel corso di interventi chirurgici il paziente manifesta quindi febbre, calo di peso e malessere generale e possono comparire disturbi più gravi e potenzialmente mortali quali emorragie e insufficienza renale o cardiaca. L'infezione può inoltre diffondersi ad altre zone dell'organismo in presenza di un distacco di materiale infettivo dalle valvole colpite. L'endocardite viene diagnosticata mediante emocoltura, elettrocardiogramma ed ecocardiografia. La terapia è a base di antibiotici. è possibile prevenirne l'insorgenza somministrando gli stessi farmaci in occasione di interventi invasivi che favoriscono la penetrazione di germi nell'organismo.