Emorragia prima del parto. Le cause possono essere molteplici: minaccia di aborto, gravidanza extrauterina, placenta previa (inserimento basso della placenta che chiude tutto o in parte l'apertura intrauterino), distacco improvviso di placenta normalmente inserita, rottura del corpo dell'utero). Si tratta di situazioni potenzialmente gravi, che richiedono un intervento medico tempestivo.
Processo emorragico a carico della retina, conseguente in genere ad un accidente vascolare acuto come l'occlusione della vena centrale della retina, dovuto a un rallentamento circolatorio, a un deficit di coagulazione o a un fatto malformativo della vena. In questa forma vi è una perdita improvvisa dell'acuità visiva (visus), di solito monolaterale. La prognosi è variabile e talvolta vi è un recupero spontaneo. Altre cause di emorragia retinica sono l'ipertensione (retinopatia ipertensiva), e il diabete mellito (retinopatia diabetica). Infine, anche il distacco di retina può essere associato a emorragia retinica.
Detta anche proctorragia o rettorragia, è una condizione caratterizzata da una perdita ematica più o meno cospicua a livello del retto, l'ultimo tratto dell'intestino. In genere è la manifestazione di patologie quali colite ulcerosa, diverticolosi o diverticolite del colon, infiammazione delle emorroidi e tumori. Il trattamento viene impostato in relazione alla causa scatenante e può essere farmacologico o chirurgico.
Presenza di sangue nello spazio situato tra pia madre e aracnoide, la meninge più interna e quella intermedia. In genere è la conseguenza di un aneurisma, di un trauma cranico o di tumori cerebrali. Si manifesta con un violento e improvviso dolore alla nuca, vomito e rigidità nucale a seconda della gravità può portare il paziente al coma. è necessario l'immediato ricovero in un'unità di terapia intensiva e in caso di aneurisma o angioma può richiedere un intervento di neurochirurgia.
Presenza di sangue al di sotto della congiuntiva, la membrana mucosa che riveste il bulbo oculare e la superficie interna delle palpebre. L'emorragia subcongiuntivale può essere la conseguenza di traumi o sforzi particolarmente intensi. Di norma non deve essere considerata un evento patologico, a meno che il paziente non sia affetto da disturbi della coagulazione sanguigna.
Presenza di sangue nel cosiddetto spazio subdurale, situato tra le due membrane meningee dura madre e aracnoide. Esistono sia una forma acuta che insorge immediatamente dopo un evento traumatico, sia una forma cronica che può manifestarsi anche a distanza di mesi. In entrambi i casi l'emorragia è caratterizzata da mal di testa e vomito, che possono sfociare nel coma. L'emorragia subdurale cronica inoltre è più frequente in caso di patologie vascolari che interessano il cervello. Il trattamento è di tipo neurochirurgico.
Anomala fuoriuscita di sangue dalla vagina, che può verificarsi in presenza di processi infiammatori a carico dell'organo (vaginiti), neoplasie della vagina e della cervice uterina, endometriosi o complicazioni insorte durante la gravidanza. Anche l'impiego di contraccettivi orali può essere talvolta associato a emorragie, di norma lievi. è una condizione che non deve essere sottovalutata e che richiede un accertamento clinico, in particolare se si verifica durante la menopausa.
Anomala presenza di sangue all'interno del corpo vitreo dell'occhio, dovuta in genere a traumi o patologie della retina. L'emorragia vitreale può anche far parte del quadro clinico del diabete mellito o dell'ipertensione arteriosa. Il versamento tende a riassorbirsi spontaneamente ma può dare origine a cicatrici che favoriscono il distacco della retina, per le quali può essere necessario un trattamento di tipo chirurgico.
Intervento di asportazione delle emorroidi. Le tecniche sono diverse e prevedono per esempio l'asportazione chirurgica, la legatura elastica, la crioterapia e la fotocoagulazione con infrarossi.
Dilatazione (varicosità) delle vene del plesso emorroidario, localizzato nella zona anale. Questa condizione è spesso associata a sanguinamento, stitichezza, prurito anale o anche a dolore anorettale. La loro causa non è ancora del tutto chiara. La terapia consiste nell'asportazione delle emorroidi (emorroidectomia) che può avvenire con diverse tecniche, tra cui quella chirugica.
Processo emorragico a carico dei dotti salivari, dovuto generalmente a traumi fisici.
Presenza nei tessuti organici di emosiderina, una particolare proteina capace di legare il ferro. Questa condizione può essere causata da emorragie o da patologie che comportano la distruzione dei globuli rossi, come per esempio l'anemia emolitica.
Presenza di sangue nello sperma, che può essere la conseguenza di diversi fattori: processi infiammatori, traumi, tumori localizzati ai testicoli e alle vie spermatiche, patologie infettive.
Meccanismo fisiologico che si attiva in presenza di un'emorragia, allo scopo di bloccare il sanguinamento. Dal punto di vista vascolare comporta la riduzione del calibro dei vasi lesionati (vasocostrizione), in modo da ridurre il volume di sangue che arriva alla zona, mentre da quello ematico sono le piastrine e i fattori della coagulazione presenti nel plasma a giocare un ruolo fondamentale. Le piastrine aderiscono alla parete del vaso danneggiato formando il cosiddetto tappo emostatico, mentre i fattori della coagulazione sono responsabili della trasformazione del fibrinogeno in fibrina, una proteina attiva che, formando un coagulo solido in cui sono racchiusi leucociti, eritrociti e piastrine, consente la riparazione della ferita.
Farmaci caratterizzati dalla capacità di agire favorevolmente sulle emorragie, intervenendo nei meccanismi della coagulazione. Vengono detti vasali se agiscono sui vasi sanguigni ed ematici se la loro azione coinvolge invece gli elementi del sangue.
Accumulo di sangue nello spazio pleurico, conseguente a traumi, tumori o interventi chirurgici talvolta può insorgere in seguito ad anomalie della coagulazione. Si manifesta con un violento dolore al torace e difficoltà di respirazione poiché il sangue non riesce a coagularsi, è necessaria la sua asportazione (toracentesi) per rimuoverlo.
Emissione di sangue dalla bocca. Un tempo era causata frequentemente dalla tubercolosi: oggi si può osservare in condizioni particolari, come certe rare malattie polmonari o in presenza di parassitosi tropicali.
Accumulo di pus all'interno di una cavità, in particolare a livello della pleura, del pericardio o della colecisti. Si manifesta in genere con brividi e febbre, mentre altri sintomi e segni sono legati alla localizzazione del pus e possono essere dolori addominali con vomito, fitte al torace oppure difficoltà di respirazione.
Detto anche epistotono, è uno spasmo caratterizzato dalla flessione in avanti di testa e piedi mentre il corpo rimane teso. Può essere una delle manifestazioni dell'avvelenamento da stricnina o del tetano.
Termine utilizzato per definire una struttura anatomica deputata all'escrezione delle sostanze organiche di rifiuto: i reni e la pelle sono per esempio organi emuntori.