le risorse per combattere questa malattia non sempre sono state disponibili. Ora però ci sono motivi per sperare che essa possa essere combattuta e un giorno eliminata come minaccia alla salute pubblica, grazie alla collaborazione tra Pfizer Foundation e la Edna McConnell Clark Foundation.
Il termine anchilosi indica una considerevole limitazione, se non la totale perdita dei movimenti di un'articolazione. Può originare da processi infiammatori, operazioni chirurgiche, traumi o lunghe immobilizzazioni.
Parassitosi determinata da Ancylostoma duodenale e Necator americanus, due tipi di vermi diffusi sia nei Paesi tropicali sia, ultimamente, in Europa. Il contagio avviene odo la circolazione sanguigna, raggiungono la mucosa dell'intestino tenue, dove si fissano e restano, succhiando sangue e completando il proprio ciclo di sviluppo. L'anchilostomiasi si manifesta tramite anemia, deperimento, calo dei livelli di albumina, perdite emorragiche gastrointestinali e disturbi nervosi. La diagnosi si effettua mediante esame delle feci e la terapia prevede l'uso di mebendazolo e pirantel pamoato.
Verme che si nutre di sangue molto diffuso in aree tropicali. è il principale responsabile dell'anchilostomiasi assieme al Necator americanus. Parassita intestinale dell'uomo e di altri vertebrati, penetrano sotto forma di larva nell'organismo ospite attraverso minuscole lesioni cutanee.
Rara forma tumorale benigna che interessa il testicolo e l'ovaio. In quest'ultimo caso, che è il più frequente, è spesso accompagnato da secrezione di ormoni androgeni e virilizzazione. Richiede l'asportazione chirurgica dell'ovaio.
Il termine si riferisce sia a ormoni che a farmaci. Gli ormoni androgeni naturali, secreti dai testicoli e dal surrene, sono sostanze in grado di indurre mascolinizzazione. Consentono quindi la differenziazione del sesso del feto in senso maschile e, a partire dalla pubertà, determinano la comparsa di caratteri di tipo maschile (caratteri sessuali secondari) quali la disposizione tipica dei peli al pube e al viso, il timbro della voce e l'aumento di volume dei testicoli. I farmaci androgeni possono riprodurre l'azione degli ormoni nell'induzione di caratteristiche maschili. Vengono quindi impiegati in pazienti che presentano una ridotta secrezione di androgeni naturali. è necessaria la prescrizione medica e il dosaggio deve essere rispettato con attenzione, in quanto l'abuso può provocare gravi alterazioni dello stato di salute, compreso il rischio di sviluppare tumori. Poiché favoriscono lo sviluppo delle masse muscolari, alcuni atleti ne fanno uso illegale per migliorare le proprie prestazioni atletiche.
Presenza concomitante di caratteri sessuali secondari maschili e femminili. Spesso è dovuta a ritenzione di scroto e testicoli.
Branca della medicina che si occupa di alterazioni congenite o acquisite degli organi sessuali maschili. Un tipico campo di intervento dell'andrologo è la disfunzione erettile (la cosiddetta ""impotenza""), ossia l'incapacità o la difficoltà a ottenere e mantenere un'erezione valida per un rapporto sessuale. Anche i problemi della fertilità maschile rientrano nelle competenze dell'andrologo.
Medico specializzato in andrologia, ovvero nella fisiologia e patologia dell'apparato riproduttivo maschile.
Periodo della vita maschile in cui si verifica una progressiva riduzione delle capacità sessuali o procreative. Il termine è stato coniato in analogia alla menopausa femminile, ma la sua effettiva esistenza è ancora oggetto di discussione. A differenza della menopausa, l'andropausa fisiologica non consiste nella cessazione della funzionalità gonadica, bensì in una sua lenta e continua diminuzione, secondo ritmi variabili da individuo a individuo. I disturbi tipici dell'andropausa sono le difficoltà urinarie legate alla patologia prostatica, una minore intensità e frequenza delle erezioni, una riduzione del getto eiaculatorio e, in generale, della fertilità. Tali cambiamenti possono indurre problemi psicologici come irritabilità, somatizzazioni, depressione.
Ormone derivato dal testosterone presente naturalmente nel sangue sia degli uomini sia delle donne. Negli uomini, l'androsterone contribuisce alla crescita e allo sviluppo dei genitali e favorisce il verificarsi della pubertà, stimolando la comparsa di caratteri sessuali secondari, quali lo sviluppo dei peli pubici e il cambiamento della voce.
Struttura anatomica posta tra la bocca e la faringe, costituita dalle tonsille palatine (visibili all'ingresso della gola), dalla tonsilla faringea, da quella linguale e dalle due tubariche, disposte a formare un anello che si estende dalla base della lingua alla faringe. Svolge un'importante funzione di difesa immunitaria in quanto è il primo ""sbarramento"" nei confronti dei microrganismi patogeni che penetrano nell'organismo attraverso il cavo orale.
Condizione clinica caratterizzata da un ridotto numero di globuli rossi o da ridotta concentrazione di emoglobina nel sangue, come conseguenza di tre diversi meccanismi: emorragia, insufficiente produzione di globuli rossi o loro rapida ed eccessiva distruzione (emolisi). Le cause di anemia possono essere molteplici, sia congenite sia conseguenti a situazioni contingenti. L'anemia acuta può manifestarsi, per esempio, in caso di abbondante emorragia, quando la mancanza di globuli rossi supera la capacità dell'organismo di produrne di nuovi, rendendo necessaria una trasfusione. Le anemie croniche sono le più frequenti e possono avere cause diverse, anche se tutte presentano come segni caratteristici la debolezza, il pallore e l'aumento della frequenza cardiaca. Tra le anemie croniche da ridotta produzione di globuli rossi vi sono tutte le malattie legate a carenza di emoglobina (emoglobinopatie), di cui la più diffusa è l'anemia mediterranea o talassemia. La sua forma blanda (talassemia minor) non comporta alcun disturbo e viene in genere scoperta solo per caso, attraverso un esame del sangue. La forma grave invece, detta morbo di Cooley, colpisce individui con entrambi i genitori portatori di forme lievi di talassemia e ha pesanti conseguenze sullo sviluppo e sulla vita dei soggetti ammalati. è detta anche anemia microcitica in quanto i globuli rossi hanno dimensioni più piccole del normale. Molto comune l'anemia da carenza di ferro (anemia sideropenica) dovuta a un ridotto apporto di ferro con l'alimentazione o ad una sua eccessiva perdita legata a sanguinamenti nascosti o a flussi mestruali abbondanti è un tipo di anemia che in genere si sviluppa molto lentamente e per questo è relativamente ben tollerata dall'organismo. Abbastanza comuni sono anche le anemie da carenza di vitamina B12 o di acido folico, in particolare negli anziani o negli alcolisti: caratteristica di queste forme è la presenza di eritrociti con volume maggiore del normale (anemie macrocitiche). Nelle anemie emolitiche i globuli rossi sono prodotti normalmente ma vengono distrutti in quantità eccessiva a causa di difetti intrinseci (anemie emolitiche congenite) o per l'instaurarsi di meccanismi di aumentata distruzione (dovuti a malattie autoimmuni oppure a reazioni ad alcuni farmaci). Un semplice esame del sangue (emocromocitometrico) è sufficiente a diagnosticare una condizione di anemia, in quanto i valori di eritrociti ed emoglobina (Hb) si discostano da quelli normali. Più complesso può essere riconoscere la natura dell'anemia, mentre specifici esami consentono di individuare facilmente una carenza di ferro o di vitamina B12. La terapia prevede la somministrazione di supplementi di ferro, vitamina B12 o acido folico, mentre le trasfusioni di sangue sono praticate per trattare le anemie acute più gravi.
Grave carenza di uno o più tipi di cellule del sangue (eritrociti, leucociti e piastrine) dovuta in genere alla scarsa produzione da parte del midollo osseo. Tra le cause scatenanti dell'anemia aplastica vi sono virus, sostanze tossiche o agenti fisici che compromettono la funzionalità delle cellule del midollo. è caratterizzata da debolezza muscolare (astenia) e maggiore vulnerabilità alle infezioni. L'accertamento diagnostico prevede l'esame emocromocitometrico e una biopsia del midollo osseo. Il trattamento si basa su trasfusioni e sulla somministrazione di immunosoppressori. Può essere necessario il trapianto di midollo osseo.
Patologia ereditaria estremamente rara che si manifesta verso il primo mese di vita con anemia grave o moderata dovuto a blocco della maturazione di globuli rossi. Una cura precoce a base di cortisone può dare buoni risultati.
Anche detta pancitopenia congenita o eritrogenesi imperfetta, è una grave anemia aplastica ereditaria che si manifesta tra il 1° e il 20° anno di età, in media a 6-8 anni. I primi segni evidenti sono rappresentati dalla comparsa di macchie emorragiche (porpora) e ecchimosi, a causa della riduzione del numero di piastrine, seguita da anemia e diminuzione di globuli bianchi via via più severe. La patologia può anche essere associata ad anomalie congenite a livello scheletrico, renale, cardiaco e di crescita. Oltre al trattamento farmacologico può essere previsto il trapianto di midollo osseo. Da ricordare inoltre che nel 5-10% dei casi i pazienti affetti possono sviluppare leucemia mieloide cronica.
Patologia in cui, a fronte di una normale produzione di globuli rossi, si ha una loro distruzione eccessiva da parte delle milza (emolisi). Le cause possono essere diverse. Si può trattare di una reazione autoimmune: si formano auto-anticorpi che eliminano i globuli rossi non riconoscendoli come parte del proprio organismo. Anche l'ingestione di particolari sostanze in una situazione di carenza di determinati enzimi può scatenare la reazione emolitica (è quanto accade a seguito di ingestione di fave in assenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi). L'anemia può essere infine provocata dall'azione di farmaci come penicillina e antimalarici, da prodotti chimici come cloruro di metile e piombo o da infezioni batteriche. L'eliminazione dei globuli rossi crea un aumento della bilirubina presente nel sangue: questo fa sì che la pelle e la congiuntiva dell'occhio del soggetto malato assumano una tipica colorazione giallastra (ittero) e le feci un colorito più scuro. Le terapie da seguire dipendono dall'origine della malattia, per cui è bene individuare la patologia scatenante l'anemia. In alcuni casi si può tuttavia procedere con trattamento a base di farmaci cortisonici o immunoglobine umane.
Anche detta anemia drepanocitica o drepanocitosi, è una grave forma di anemica emolitica ereditaria nella quale alla drastica diminuzione del numero di globuli rossi presenti nel sangue si associa una notevole fragilità di quelli rimasti. La patologia, tipica delle popolazioni africane, è dovuta alla sostituzione dell'emoglobina A normalmente presente nell'organismo adulto, con l'anomala emoglobina S (HbS). Questa provoca un'alterazione strutturale dei globuli rossi, facendo loro assumere una forma a falce o a mezzaluna. I portatori sani della malattia (eterozigoti per il gene codificante per l'emoglobina anomala) sono generalmente asintomatici. Gli ammalati (omozigoti) presentano invece emolisi, aumento della bilirubina, ittero e ulcere agli arti inferiori. La malattia si manifesta già nella primissima infanzia, periodo nel quale le crisi emolitiche interferiscono con lo sviluppo fisico. Nell'adolescenza le medesime crisi, molto dolorose, si associano a danni neurologici, cardiaci e renali e, spesso, a infezioni di vario genere.
Anemia caratterizzata dalla presenza di megaloblasti, ovvero di globuli rossi di dimensioni superiori a quelle normali. è tipica dei Paesi sottosviluppati e negli anziani poiché causata da regimi alimentari scarsi o poco bilanciati, in particolare dal ridotto apporto di acido folico e di vitamina B12. Le carenze alimentari incriminate si possono verificare anche in caso di malassorbimento intestinale (si tratta di un difetto ereditario) oppure nel corso del terzo trimestre della gravidanza, durante il quale si manifesta con presenza di gonfiori (edemi) agli arti, debolezza muscolare e infiammazioni della mucosa buccale (stomatiti).
Anemia cronica macrocitica causata dall'impossibilità dell'intestino di assorbire vitamina B12. In particolare è l'assenza del ""fattore intrinseco di Castle"" a impedire l'assorbimento della vitamina dai cibi introdotti nell'organismo.