Farmaco betabloccante in grado di rallentare il battito cardiaco. è impiegato nelle terapie per l'ipertensione arteriosa e l'angina pectoris.
Principale manifestazione dell'aterosclerosi, dovuta all'accumulo di materiale lipidico (colesterolo, grassi neutri, ecc.), proteico e fibroso sulla parete delle arterie, con formazione di caratteristiche placche. Gli ateromi comportano un ostacolo alla circolazione sanguigna per restringimento e perdita di elasticità della parete del vaso e possono quindi portare a necrosi dell'arto interessato o a infarto. In alcuni casi, inoltre, sulla superficie dell'ateroma possono depositarsi fibrina e sali di calcio, che rendono l'arteria molto fragile, con conseguente possibilità di rottura per formazione di trombi e aneurismi.
Forma più comune e diffusa di arteriosclerosi, connotata dalla presenza di ateromi. Può avere origine in qualsiasi arteria e causare varie situazioni patologiche interessanti l'apparato cardiocircolatorio tra cui, per esempio, l'infarto al miocardio. Colpisce prevalentemente soggetti di sesso maschile di età tra i 50 e i 60 anni ma sono a rischio anche le femmine e i soggetti ancora in età giovanile, soprattutto se nel loro stile di vita rientrano abitudini come il fumo e l'alimentazione sregolata e ricca di grassi. Altri fattori incriminati della comparsa dell'aterosclerosi sono il sovrappeso, l'ipertensione arteriosa e lo stress, senza escludere invecchiamento e predisposizione genetica.
Sindrome neurologica, connotata da movimenti del volto, delle mani e delle dita estremamente lenti e irregolari ma continui. Situazioni particolarmente emozionanti causano un peggioramento dei sintomi, la cui totale scomparsa si ha solo durante il sonno. L'atetosi è quasi sempre dovuta a lesioni cerebrali che intervengono nel bambino durante il periodo perinatale, cioè nell'arco di tempo immediatamente prima e dopo la nascita.
Il termine atimia indica un disturbo della sfera psichica caratterizzato dall'assenza di stimoli o reazioni emotive, che può accompagnarsi a diverse patologie psichiatriche.
Perdita o riduzione di massa muscolare. Può essere causata da danni neuromuscolari, malattie debilitanti o denutrizione oppure verificarsi in seguito a lunghe degenze che costringono all'immobilità quasi totale per molto tempo (per esempio ingessature).
Farmaco della famiglia delle statine utilizzato nel trattamento dell'ipercolesterolemia, in associazione alla terapia dietetica. Agisce sia riducendo la sintesi del colesterolo a livello del fegato sia incrementando la sua distruzione attraverso l'attività dei recettori per il colesterolo di tipo LDL.
Adenosina trifosfato: composto dell'adenosina con tre gruppi fosfato. La molecola rappresenta una riserva energetica per la cellula. L'energia viene liberata attraverso la cessione di un fosfato catalizzata dall'enzima ATPasi, con formazione di ADP (adenosina difosfato).
Malformazione congenita caratterizzata dalla mancanza dell'apertura in alcune strutture dell'organismo tipicamente comunicanti con l'esterno o con altre porzioni anatomiche. L'atresia anale consiste nella mancanza dell'ano l'atresia anovestibolare è connotata dall'assenza di aperture verso l'esterno della cavità in cui confluiscono retto, vagina e vescica nell'atresia della tricuspide si ha chiusura della valvola cardiaca tricuspide, tra atrio e ventricolo di destra. L'atresia può inoltre interessare la vagina, il duodeno, l'esofago (che non sbocca nello stomaco). L'unico tipo di intervento, peraltro non sempre possibile, è chirurgico.
Assenza di parte o della totalità delle vie biliari. Si manifesta alla nascita con evidenti danni epatici e ittero e porta successivamente a problemi di accrescimento e ipertensione portale. Si può intervenire chirurgicamente ma la precoce comparsa di cirrosi biliare conduce alla morte durante l'infanzia la maggior parte dei pazienti.
Patologia congenita che si manifesta con l'assenza di peli e capelli su parte o tutto il corpo. Se la mancanza riguarda solo i capelli il termine da usare è più specificamente alopecia. Si parla inoltre di alopecia triangolare se le zone interessate dall'assenza di capelli sono solo nuca e tempie. Se l'assenza non riguarda solo i peli ma anche le ghiandole sebacee, si tratta di un difetto strutturale dell'epidermide noto come aplasia cutis circumscripta.
Cavità cardiaca presente in ciascuna delle due metà del cuore. L'atrio destro riceve il sangue ricco di anidride carbonica e povero di ossigeno proveniente dai tessuti periferici attraverso le vene cave (superiore e inferiore), mentre quello sinistro riceve il sangue ossigenato proveniente dai polmoni, attraverso le vene polmonari. I due atrii sono fisicamente separati dal setto interatriale e sono in comunicazione ciascuno con il ventricolo sottostante. Ciascun atrio è separato dal ventricolo sottostante da una valvola: la tricuspide separa l'atrio destro dal ventricolo destro, la valvola mitrale l'atrio sinistro dal ventricolo sinistro. Il termine ""atrio"" si usa anche per indicare, nell'orecchio, la parte della cavità timpanica posta sotto la testa del martello, uno dei tre ossicini dell'orecchio.
Processo progressivo che porta alla riduzione di un muscolo o di un organo, sia in termini di dimensioni, sia di attività. Può essere causata da morte cellulare, a seguito di problemi cardiocircolatori che impediscono il normale afflusso di sangue, ma anche da malnutrizione, alterazioni ormonali, e prolungata inattività, per esempio per immobilizzazione di un arto. L'atrofia è anche conseguenza dei processi fisiologici di invecchiamento dell'organismo.
Detta anche osteoporosi postraumatica, l'atrofia di Sudek è una patologia ossea in cui si assiste alla progressiva perdita di calcio dai tessuti ossei. Colpisce prevalentemente il polso e le cause scatenanti non sono del tutto chiarite, ma sembra correlata al verificarsi di o a condizioni di prolungata immobilità. Si manifesta con gonfiore e dolore localizzati, accompagnati da difficoltà di movimento. Una radiografia dell'osso consente di evidenziare una serie di aree decalcificate. La guarigione avviene spontaneamente nell'arco di 4-12 mesi è comunque importante eseguire un ciclo di fisioterapia per impedire il blocco dell'articolazione.
Grave patologia degenerativa a carico del midollo spinale con riduzione della massa muscolare. La sintomatologia comprende perdita di forza, crampi, riduzione dei riflessi osteotendinei, deformità articolari. Non si assiste invece ad alcuna riduzione della sensibilità. Non si conoscono terapie, ma l'intervento del fisioterapista può alleviare i disagi rallentando il decadimento del tono muscolare.
Progressiva perdita della papilla ottica per degenerazione del nervo ottico e poi dell'intero apparato ottico. Può essere causata da malformazioni congenite, infiammazioni, danni da intossicazione da piombo, arsenico e altre sostanze tossiche, oppure danni da abuso di alcol e fumo di tabacco.
Alcaloide estratto dalla belladonna (Atropa belladonna). Viene impiegato nella preparazione di soluzioni per uso oculistico (dilata la pupilla) e cardiologico(aumenta la frequenza cardiaca). La somministrazione avviene sempre per via endovenosa o sottocutanea.
Condizione patologica conosciuta anche con l'acronimo di TIA, dall'inglese Transient Ischemic Attack. L'attacco ischemico transitorio è caratterizzato dalla sofferenza di un'area del cervello a causa della temporanea riduzione dell'irrorazione sanguigna, con conseguente mancanza di ossigeno (ischemia). L'ischemia provoca il blocco del normale funzionamento delle cellule cerebrali e quindi la perdita delle funzioni nervose normalmente svolte in quella particolare area. A differenza di quanto avviene nell'ictus, in cui la morte delle cellule cerebrali rappresenta una condizione irreversibile, una volta superata la crisi e la correlata condizione di ischemia, nel TIA si assiste a un completo ripristino della funzione neurologica inizialmente compromessa. I sintomi del TIA, come quelli dell'ictus, dipendono dalle funzioni svolte dall'area di cervello interessata dal blocco circolatorio: nella maggior parte dei casi si ha la paralisi completa o parziale di un arto o di una parte della muscolatura del volto, un disturbo del linguaggio, un'amnesia oppure la perdita della capacità di mantenere l'equilibrio. Tali sintomi recedono in genere entro poche ore, talvolta anche in pochi minuti, e comunque nell'arco delle 24 ore. Intervalli superiori infatti vengono considerati ictus per definizione. La maggior parte degli episodi di TIA è dovuta a piccoli emboli che si staccano da una placca arteriosclerotica formatasi all'interno di un'arteria del collo (carotide o vertebrale) in pazienti con fibrillazione atriale o patologie delle valvole cardiache l'embolo si stacca invece da un trombo che aderisce alle pareti del cuore. Più raramente il meccanismo può essere legato al brusco abbassamento della pressione arteriosa, che compromette ulteriormente il flusso di sangue attraverso un'arteria già parzialmente occlusa dall'arteriosclerosi. I TIA possono ripetersi nel tempo e spesso precedono l'insorgenza di un ictus per cui, nonostante la loro apparente benignità, rappresentano un segnale da non sottovalutare. I pazienti devono essere sottoposti a uno studio accurato del sistema circolatorio e in particolare a un esame delle arterie del collo con ecodoppler, nonché a ecografia cardiaca allo scopo di individuare la possibile origine di un embolo. Indispensabile è anche lo stretto controllo dei fattori di rischio cardiovascolare quali ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia e fumo di tabacco. Spesso vengono somministrati antiaggreganti piastrinici. In casi selezionati e in presenza di ostruzioni importanti di un'arteria carotide, può essere utile un intervento di chirurgia vascolare finalizzato a risolvere l'ostruzione arteriosclerotica o a rimuovere le placche pericolose.
Impiego delle radiazioni ultraviolette a scopo terapeutico, generalmente per la terapia di patologie cutanee come l'acne o la psoriasi. La terapia è controindicata in caso di dermatosi acuta o fotosensibilità. L'aggettivo attinico può essere usato in senso generale oppure per fare un riferimento specifico a problemi derivanti dall'esposizione alle radiazioni.
L'insieme delle attività fisiche, spesso di tipo sportivo, che si compiono per raggiungere, mantenere e migliorare un certo livello di forma fisica, intesa come tono ed elasticità muscolare e adeguato peso corporeo. Praticare regolarmente sport come la corsa o andare in biclicletta è un fattore importante per mantenere in salute anche l'apparato cardiocircolatorio e quello respiratorio nonché, per le donne, per salvaguardarsi dall'osteoporosi. L'attività motoria ha anche valore terapeutico nei periodi di riabilitazione conseguenti a traumi articolari o episodi infartuali.