Farmaci utilizzati nella terapia dei tumori. Gli antitumorali attualmente disponibili hanno lo scopo di bloccare lo sviluppo e la proliferazione delle cellule maligne, agendo sulla sintesi del DNA o su altre funzioni del ciclo cellulare. La loro azione è efficace soprattutto nei riguardi delle cellule in fase di attiva replicazione, come appunto quelle neoplastiche, tuttavia coinvolge, seppur in minor misura, anche la popolazione cellulare sana. Gli effetti collaterali a seguito del loro utilizzo sono quindi piuttosto pesanti e comportano nausea, vomito, riduzione dei globuli bianchi o delle piastrine e caduta dei capelli. Allo scopo di ridurre il più possibile questi effetti, la somministrazione dei farmaci antitumorali segue solitamente precisi schemi e tempi di attuazione.
Farmaci impiegati per calmare la tosse. Gli antitussigeni reprimono lo stimolo a tossire e sono utili quando la tosse, spesso sintomo di altre malattie, è molto fastidiosa, secca o non si risolve con una terapia specifica. Possono essere, invece, controproducenti se la tosse è accompagnata da emissioni di catarro. Gli antitussigeni più comunemente utilizzati sono la difenidramina, il destrometorfano e alcuni derivati della codeina.
Farmaci utilizzati nel trattamento delle infezioni da virus. Gli agenti antivirali agiscono in modo da colpire selettivamente le diverse dell'infezione, riuscendo in molti casi a inibire la replicazione del virus. Per debellare completamente la malattia è però necessaria anche la normale risposta del sistema immunitario. Sono oggi disponibili antivirali contro i virus erpetici, i virus dell'influenza e contro il cytomegalovirus, responsabile di infezioni opportunistiche in soggetti immunodepressi. In altri casi (AIDS ed epatite B) gli antivirali riescono solo a rallentare la progressione della malattia.
Studio delle caratteristiche misurabili del corpo umano. L'antropometria valuta con tecniche specifiche l'altezza, il peso, le dimensioni del cranio, delle ossa e l'entità dell'adipe. In età pediatrica, la rilevazione di tali indici e valori permette di valutare la funzionalità, lo stato di salute e l'accrescimento del soggetto.
Principale arteria del corpo umano. Dall'aorta partono le varie diramazioni arteriose che consentono l'apporto di sangue ossigenato a tutti gli organi e tessuti. Origina dalla parte superiore del ventricolo sinistro del cuore ed è costituita da una parte ascendente, dall'arco aortico e da una parte discendente, suddivisa a sua volta in aorta toracica e aorta addominale. L'aorta termina a livello della quarta vertebra lombare, dove si biforca nelle due arterie iliache. Le patologie a carico dell'aorta generalmente conseguono dall'indebolimento della parete vascolare causato dalla malattia aterosclerotica, da difetti congeniti del vaso, da processi infettivi e traumi. Tra le più comuni ci sono l'aneurisma (dilatazione di un tratto dell'aorta con conseguente perdita di elasticità), la dissecazione (degradazione della parete vascolare) e la rottura.
Patologia infiammatoria dell'aorta. Può essere una manifestazione secondaria alla sifilide, alla tubercolosi o a vascoliti che interessano la parete aortica. L'infiammazione, estendendosi, può determinare lesioni alle arterie coronarie, succlavie o carotidi, oppure propagarsi verso la valvola semilunare ed essere perciò associata a insufficienza aortica. In molti casi può portare anche alla formazione di aneurismi.
Radiografia dell'aorta, effettuata dopo averla resa opaca iniettando una sostanza di contrasto. Il mezzo di contrasto viene in genere iniettato tramite un piccolo catetere inserito in un'arteria periferica e fatto risalire fino al cuore. Tale tipo di esame viene effettuato per valutare condizioni patologiche a carico dell'aorta, in particolare malformazioni, restringimenti e aneurismi.
Condizione emotiva caratterizzata da distacco e indifferenza, incapacità di partecipazione o di interesse, insensibilità nei confronti di cose e persone. Può riscontrarsi in alcune patologie cerebrali o costituire il sintomo di alcune malattie psichiatriche.
Arresto o forte rallentamento della digestione, causato dalla carenza di produzione degli enzimi digestivi. Viene definita apepsia cloridrica in caso di mancanza dei succhi gastrici.
Assenza di febbre, con temperatura corporea pari a circa 37°C. La condizione di apiressia è normale in soggetti sani, mentre in caso di aumento della temperatura corporea si parla di piressia o iperpiressia.
Assenza o mancato sviluppo di un tessuto o di un organo. Le aplasie possono essere di natura congenita oppure svilupparsi durante la vita a causa di agenti infettivi, sostanze tossiche (solventi o farmaci) o radiazioni ionizzanti. In campo ematologico, si definisce ""aplasia midollare"" la condizione clinica caratterizzata da atrofia del midollo osseo e conseguente carenza (o assenza) di produzione delle cellule del sangue. L'aplasia midollare può essere globale oppure riguardare soltanto alcuni tipi di cellule (aplasia pura). I sintomi sono anemia, aumentata suscettibilità alle infezioni, dovuta alla carenza di globuli bianchi, e diminuzione della capacità coagulativa, per riduzione della funzione piastrinica. La terapia prevede una ricostituzione della funzionalità midollare tramite trasfusioni e, nei casi più estremi, il trapianto di midollo osseo.
Cellula o organismo che possiede soltanto una copia di ciascuno dei cromosomi che costituiscono il suo genoma. Nell'uomo sono aploidi le cellule germinali (ovuli e spermatozoi), che possiedono 23 cromosomi. In caso di fecondazione, l'unione dei due gameti porta alla formazione dello zigote, con ricostituzione del numero diploide (due copie per tipo) di cromosomi, 46 nel caso dell'uomo.
Arresto temporaneo della respirazione, volontario o conseguente ad alterazioni del funzionamento del centro cerebrale che controlla il respiro. Può essere la conseguenza di malattie neurologiche (meningiti, encefaliti e traumi cranici) oppure di un coma di qualsiasi natura. Quando l'apnea è alternata ad accelerazione del respiro si parla di respiro periodico ed è segno di grave compromissione del centro del respiro. Durante il sonno, nei soggetti che russano si possono avere episodi di apnea dovuti alla temporanea ostruzione delle vie aeree, le cosiddette ""apnee notturne"".
Interruzione del normale flusso respiratorio (apnea) che insorge in alcuni individui durante il sonno. La causa più comune è una ostruzione meccanica delle prime vie aeree dovuta al rilassamento muscolare che insorge nel sonno profondo. Ad accorgersi delle irregolarità respiratorie, pause alternate ad accelerazioni, è spesso un soggetto esterno, per esempio il partner. Durante gli episodi di apnea si ha caduta del tasso di ossigeno nel sangue, che scatena un aumento della produzione di adrenalina: i pazienti presentano spesso ipertensione arteriosa, cefalea e sonnolenza durante il giorno e hanno un maggior rischio di sviluppare aritmie cardiache. Il sospetto diagnostico viene confermato monitorando durante il sonno alcuni parametri come la saturazione dell'ossigeno nel sangue, i movimenti respiratori e l'elettroencefalogramma (polisonnografia). Quando la diagnosi è confermata, la sindrome può essere trattata con un apparecchio che aiuta il paziente a respirare durante il sonno ed impedisce quindi il verificarsi delle apnee. In particolari situazioni si ricorre anche a un intervento chirurgico.
Termine generico che intende qualsiasi porzione sporgente di un osso.
Sporgenza bilaterale delle ossa temporali del cranio. è localizzata dietro ai padiglioni auricolari e, internamente, è collegata al timpano. La vicinanza alle strutture interne dell'orecchio rende l'apofisi mastoide estremamente soggetta a infiammazioni e infezioni che hanno origine, appunto, nell'orecchio.
Derivato della morfina usato come antiemetico e, soltanto da poco, anche nella terapia farmacologica della disfunzione erettile. L'apomorfina agisce a livello di una particolare regione cerebrale, l'ipotalamo, generando segnali che provocano il rilasciamento della muscolatura liscia del pene, aumentando l'afflusso di sangue e facilitando l'erezione. è disponibile in compresse da sciogliere sotto la lingua e agisce entro 10-20 minuti. Il principale effetto collaterale è la nausea, che si presenta con maggiore frequenza ai dosaggi più elevati. L'utilizzo del farmaco è sconsigliato se la partner è in gravidanza o sta allattando.
Struttura fibrosa di aspetto nastriforme e di colore biancastro che connette un muscolo ad un osso o ad altri tessuti. A differenza dal tendine, che è di forma stretta e allungata, l'aponeurosi è piatta e allargata. Un esempio di aponeurosi è quella palmare, che costituisce un'espansione del muscolo palmare lungo e che riveste il palmo della mano.
Abbondante emorragia sanguigna di un organo, come ad esempio il polmone oppure gli organi addominali. Con il termine ""apoplessia cerebrale"" si intende invece una sindrome neurologica a seguito di un'emorragia o di un'ischemia cerebrale dovuta alla formazione di un embolo o di un trombo che occlude un'arteria. Il soggetto colpito da apoplessia cerebrale perde improvvisamente la coscienza e può, se l'attacco è di una certa gravità, subire danni alle facoltà intellettive o essere colpito da paresi.
Detta anche morte cellulare programmata, l'apoptosi è un meccanismo di autodistruzione che viene attivato da tutte le cellule dell'organismo, tranne quelle del tessuto nervoso e del muscolo cardiaco. Si svolge lungo fasi successive e non ancora del tutto chiarite, che prevedono dapprima la condensazione del nucleo e del citoplasma e quindi la frammentazione cellulare nei cosiddetti corpi apoptotici, fagocitati ed eliminati dai macrofagi. Tale meccanismo è fisiologico, pertanto non è accompagnato da processi infiammatori o necrotici. In generale si tratta di un meccanismo grazie al quale l'organismo controlla lo sviluppo e il ricambio dei tessuti, ma anche lo spegnimento delle risposte immunitarie. Alcune patologie degenerative possono essere associate a un incremento dell'apoptosi, mentre altre, come i tumori, potrebbero essere correlate a un blocco di tale meccanismo e all'eccessiva proliferazione delle cellule.