Forma di ansia caratterizzata da senso di costrizione o di oppressione, caratteristica di diverse situazioni patologiche, in particolare degli stati ossessivi, nevrotici e depressivi. Si manifesta con malessere diffuso e generalizzato, ma può anche focalizzarsi su paure ben precise (per esempio l'angoscia di castrazione).
Enzima che accelera la trasformazione dell'acido carbonico in acqua e anidride carbonica, contribuendo così al riassorbimento dei carboidrati e alla regolazione dell'equilibrio idrosalino. è presente in molti organi e tessuti come rene, stomaco, pancreas e sangue.
Prodotto finale dei processi respiratori di ogni organismo vivente: si forma nelle cellule in seguito all'utilizzo dell'ossigeno e viene eliminata principalmente attraverso i polmoni, dove giunge trasportata dall'arteria polmonare. Questo gas è presente anche nell'atmosfera e viene sfruttato dalle piante per la fotosintesi clorofilliana, il processo con cui esse sono in grado di sintetizzare carboidrati liberando ossigeno nell'aria.
Assoluta mancanza di sudorazione. Può essere congenita e dovuta al mancato sviluppo delle ghiandole sudoripare oppure essere una conseguenza della malaria.
Patologia cellulare preferenzialmente a carico dei globuli rossi in cui si ha la contemporanea presenza di cellule identiche per tipologia ma di dimensioni diverse. è tipica di alcuni tipi di anemia.
Presenza di pupille di dimensioni (diametro) diverso, sia in assenza di stimoli, sia in seguito a stimolazione. Tale anomalia è evidente anche a un semplice esame esterno dell'occhio e si verifica come conseguenza di malattie circolatorie al sistema nervoso centrale o, molto raramente, come variazione naturale in soggetti sani. Nei soggetti normali si ha anisocoria quando si guarda lateralmente (reazione di Tournay) pertanto è necessario che il soggetto guardi davanti quando si esamina l'eguaglianza delle pupille.
Condizione per cui tra i due occhi si ha un potere di rifrazione diverso, per cui ciascun occhio vede gli oggetti di dimensioni diverse: è quindi impossibile la messa a fuoco. La correzione di tale difetto avviene con lenti graduate in maniera appropriata.
Asfissia mortale causata dalla presenza di liquidi nei polmoni, in genere dovuta a incidenti in acqua. Successivamente al blocco della respirazione si assiste al rallentamento del battito cardiaco e al crollo della pressione arteriosa. In un secondo momento intervengono anche convulsioni, cianosi e svenimento. Il decesso per annegamento può verificarsi anche se si sopravvive all'annegamento vero e proprio poiché la presenza dei liquidi e la mancanza di una sufficiente ossigenazione causano danni al sistema nervoso centrale in questo caso si parla di annegamento secondario. A seconda del tipo di acqua che penetra nei polmoni si registrano diversi tipi di conseguenze fisiologiche. L'annegamento in acqua salata determina forte riduzione della componente liquida del sangue (emoconcentrazione) ed edema polmonare, a causa della presenza del sale nei polmoni. L'annegamento in acqua dolce provoca invece aumento della parte liquida del sangue (emodiluizione) e conseguente sovraccarico circolatorio può anche manifestarsi la distruzione dei globuli rossi (emolisi). Gli interventi da praticare al soggetto che ha subito un annegamento sono: ripristinare la corretta funzionalità delle vie aeree, aumentare la temperatura corporea e procedere alla respirazione artificiale. In ambito ospedaliero verrà poi praticata l'ossigenoterapia e la somministrazione dei farmaci necessari a evitare l'insorgenza di un collasso cardiocircolatorio e della polmonite ab ingestis (provocata dall'aspirazione nei polmoni di materiale estraneo, liquido o solido).
Forma di annegamento in cui la morte del soggetto non è provocata dalla presenza di liquido nei polmoni, ma da un reazione della laringe che porta all'ostruzione completa dell'ingresso di aria ai polmoni. Si calcola che circa il 20% degli annegamenti sia di questo tipo.
Stato infiammatorio degli annessi uterini, comunemente di origine batterica. L'annessite può rientrare nel più complesso quadro patologico della malattia infiammatoria pelvica ed essere causa di riduzione della fertilità. La sintomatologia non è particolarmente evidente, eccetto per un senso di malessere generalizzato e una certa dolorabilità della parte bassa dell'addome. La terapia prevede l'assunzione di farmaci antinfiammatori e antibiotici o nei casi più gravi l'intervento chirurgico.
Fase durante la quale la cellula uovo fecondata (detta blastocisti) si impianta nell'utero. A partire dal settimo giorno dopo la fecondazione, per sopravvivere la blastocisti ha bisogno delle sostanze presenti nel sangue materno, più ricche di quelle circolanti nei fluidi tubarici e uterini: ecco perché si avvia la fase dell'annidamento. In genere avviene nell'utero, ma in presenza di anomalie anatomiche o di altro genere la blastocisti può impiantarsi nella tuba di Falloppio o nel collo dell'utero, dando origine a pericolose gravidanze extrauterine.
Tratto finale dell'intestino retto la cui apertura verso l'esterno è detta orifizio anale ed è situata tra le natiche. Circondato dalla mucosa intestinale, è mantenuto chiuso dalla contrazione involontaria dei muscoli dello sfintere anale e può essere interessato da diverse situazioni patologiche come morbo di Crohn, emorroidi, ragadi e tumori o da anomalie congenite (ano imperforato, stenosi anale).
Il termine anodontia indica la totale mancanza dei denti, dovuta a un difetto dello sviluppo delle cellule destinate a dare origine ai denti (gli odontoblasti) o a una qualsiasi causa che provoca un danno irreversibile agli abbozzi dentari. Nel caso siano mancanti solo alcuni denti o determinati tipi di denti,(canini, molari) si parla di ipodontia.
Malformazioni presenti alla nascita. Circa il 2% dei neonati ha una malformazione importante e tale percentuale sale a circa il 5% quando si considerano anche quelle identificate successivamente alla nascita, per esempio anomalie cardiache, renali, polmonari e della colonna vertebrale. Le malformazioni sono individuate frequentemente negli aborti spontanei e numerose morti neonatali sono dovute a esse. In generale, le anomalie congenite si possono distinguere in maggiori, che comportano gravi conseguenza mediche, chirurgiche o estetiche, e minori, che non presentano gravi conseguenze. Cause possibili di malformazioni sono le anomale cromosomiche, fattori ambientali particolari (per esempio radiazioni) cui la madre è esposta in gravidanza, farmaci assunti durante la gestazione (il più conosciuto è sicuramente il talidomide, responsabile di focomelia), malattie o infezioni materne (rosolia, diabete mellito, toxoplasma, ecc. ).
Anomalie della struttura o del numero dei cromosomi: in quest'ultimo caso prendono il nome di aneuploidie. Sono alla base di numerose malattie genetiche e possono generare danni anatomici o funzionali incompatibili con la sopravvivenza: parte degli aborti spontanei riguarda infatti feti che presentano anomalie cromosomiche.
Si intendono con questo termine tutte le anomalie che riguardano il genoma nel suo complesso, dalle anomalie cromosomiche alle alterazioni strutturali dei geni. Queste ultime possono essere delezioni o inserzioni, caratterizzate rispettivamente da perdita o inserimento di tratti più o meno lunghi di sequenza del DNA. Questo causa l'alterazione del normale funzionamento del gene, che quindi può non codificare più per proteine funzionali, con conseguente insorgenza di situazioni patologiche. Le anomalie genetiche possono essere ereditarie o insorgere nel corso della vita a seguito di modificazioni del materiale genetico spontanee o indotte da specifici agenti esterni.
Cisti o fistole cutanee poste nella parte anteriore del collo e derivanti da mancata chiusura del dotto tireoglosso. Il dotto tireoglosso è il canale attraverso il quale, durante lo sviluppo embrionale, la tiroide migra dalla sede di formazione alla base della lingua alla sua sede definitiva. A migrazione avvenuta il dotto normalmente si chiude. Questi difetti possono essere molto estesi e raggiungere anche la base della lingua. Le cisti possono contenere occasionalmente tessuto tiroideo o materiale mucoso come avviene per altri tipi di cisti. La diagnosi è clinica ed ecografica e la complicazione più usuale è l'infiammazione con produzione di pus, che rende necessaria una terapia antibiotica o, in alcuni casi, l'intervento chirurgico.
Assenza di uno o entrambi i testicoli in un individuo di sesso maschile. Può essere congenita o derivare da rimozione chirurgica a seguito di patologie non altrimenti curabili. L'anorchidia congenita genera alterazioni dello sviluppo e danneggia la capacità riproduttiva.
Diminuzione o perdita dell'appetito con conseguente dimagrimento. Il fenomeno può comparire come sintomo di svariate patologie (gastroenteriti, influenza) o come reazione all'assunzione di particolari farmaci, per esempio antitumorali. Esiste anche un'anoressia di tipo nervoso, che è invece un disturbo del comportamento alimentare
Malattia psichiatrica che insorge generalmente durante l'adolescenza ed è caratterizzata da perdita totale dell'appetito, con rifiuto dell'alimentazione e dimagrimento progressivo. Colpisce generalmente le giovani donne, ma può interessare anche il sesso maschile. L'anoressia nervosa richiede trattamenti di tipo psicoterapico, ai quali è bene che partecipino l'intero nucleo familiare. Nel casi più seri può tuttavia essere necessario il ricovero ospedaliero e la nutrizione tramite fleboclisi per ripristinare condizioni fisiche compatibili con la sopravvivenza.