Noto anche come ciclo degli acidi tricarbossilici o dell'acido citrico, il ciclo di Krebs è un ciclo di otto reazioni chimiche che avvengono in particolari organelli cellulari, i mitocondri. Questo ciclo metabolico inizia con la reazione tra l'acido citrico e l'acetilcoenzimaA, prodotto nella glicolisi (prima tappa del metabolismo del glucosio). Nelle reazioni successive vengono prodotte molecole che fungono da riserve di energia per la cellula (dette coenzimi ridotti), ma soprattutto vengono poste le condizioni necessarie per la sintesi dell'ATP (adenosintrifosfato), la vera moneta di scambio energetico della cellula, indispensabile per la maggior parte delle reazioni cellulari.
Sovente i termini di mestruazione e ciclo mestruale vengono usati in qualità di sinonimi. In realtà come mestruazione si intende la perdita ciclica di sangue dalla vagina, presente per tutto il periodo della vita fertile di una donna. Il liquido mestruale è costituito da sangue e cellule del rivestimento uterino interno. Il flusso può durare dai 2 ai 7 giorni (in media 5) e varia sia da donna a donna, sia in relazione alle diverse fasi della vita. Con il termine di ciclo mestruale si indica invece la fisiologica e periodica comparsa di modificazioni all'interno dell'apparato sessuale femminile. Il ciclo mestruale ha inizio con la pubertà e termina con la menopausa. La sua durata media è di 28 giorni, con ampie oscillazioni tra donna e donna, e le fasi sono regolate dall'alternarsi di specifici ormoni secreti dall'ipofisi e dall'ovaio. Nella prima fase l'utero rigenera la propria parete di rivestimento interno (endometrio) mentre nell'ovaio matura una cellula uovo (ovocita). Questa prima fase si conclude con l'ovulazione, l'emissione nelle tube della cellula uovo pronta per l'eventuale fecondazione. La seconda fase vede il formarsi nell'ovaio del cosiddetto corpo luteo, struttura che eventualmente supporterà le prime fasi della gravidanza. In assenza di fecondazione, avviene la vera e propria mestruazione con sfaldamento della mucosa uterina e sanguinamento vaginale. Per definizione, il primo giorno del flusso indica l'inizio del ciclo mestruale.
Anomalie relative a ritmo, durata o intensità del ciclo mestruale. Si parla di oligomenorrea quando il numero di cicli mestruali è inferiore alla norma, viceversa si parla di polimenorrea. L'assenza totale di mestruazioni, che si verifica per esempio in caso di anoressia, è detta amenorrea. Le alterazioni del ritmo mestruale interessano la fase che precede l'ovulazione, ovvero l'emissione della cellula uovo matura, pronta all'eventuale fecondazione. Queste anomalie sono spesso conseguenti a disturbi dell'ipotalamo, la regione cerebrale che controlla questi meccanismi, che a loro volta si ripercuotono sull'ipofisi, ghiandola che secerne gli ormoni che regolano la secrezione ormonale da parte dell'ovaio. Anche stress o traumi possono invece essere alla base di un ritardo più o meno marcato nella comparsa del flusso.
Farmaco miorilassante, in grado cioè di provocare rilassamento muscolare. Viene impiegato nel trattamento di spasmi, strappi e infiammazioni muscolari sia di origine traumatica sia di origine patologica.
Farmaco appartenente al gruppo degli alchilanti: Viene usato sia come chemioterapico nel trattamento di alcune forme tumorali, sia come immunosoppressore nella terapia delle malattie autoimmuni, caratterizzate da una risposta immunitaria diretta contro strutture dell'organismo stesso.
Dolore diffuso alla mammella che si presenta generalmente una settimana prima dell'inizio della mestruazione. La ciclomastopatia è dovuta alla congestione del tessuto mammario ed è una patologia assolutamente benigna la cui intensità e durata sono estremamente variabili da donna a donna.
Paralisi del muscolo delle ciglia, provocata generalmente a scopo diagnostico. La funzione del muscolo ciliare viene inibita al fine di mantenere la dilatazione della pupilla e osservare così l'interno dell'occhio. Si ottiene utilizzando colliri a base di atropina, ma può essere causata anche da lesioni traumatiche del muscolo.
Forma blanda di disturbo bipolare, costituita da un'alternanza ciclica di depressione e irritabilità o euforia che però non presentano l'intensità degli episodi di mania tipici della bipolarità. Generalmente le crisi ciclotimiche non necessitano di un ricovero e non creano problemi irrisolvibili. La durata varia da soggetto a soggetto.
Intervento chirurgico reversibile volto alla creazione di una derivazione intestinale che consenta l'espulsione delle feci. La ciecostomia consiste nella creazione di un collegamento tra l'intestino cieco e la parete addominale. Lo scopo è quello di proteggere l'intestino crasso o altri tratti di intestino, anche solo temporaneamente.
Alterazione della normale curvatura della colonna vertebrale, caratterizzata da deformazioni sia laterali, conosciute come scoliosi, sia anteroposteriori, conosciute come cifosi. Le cause possono essere diverse: malformazioni vertebrali congenite, alterazioni muscolari, insufficiente forza dei legamenti, tendenza ad assumere posizioni scorrette. Il trattamento prevede la pratica regolare di esercizi fisici e l'utilizzo di corsetti ortopedici. Nei casi più gravi è necessario ricorrere all'intervento chirurgico.
Termine usato per indicare la normale curvatura della colonna vertebrale con concavità anteriore. La cifosi diventa una condizione patologica nel momento in cui la curvatura diviene eccessiva, creando la cosiddetta gibbosità anteroposteriore. Può verificarsi come condizione congenita, causata da malformazioni ossee oppure derivare dall'abitudine del soggetto ad assumere posizioni scorrette. Il trattamento prevede la pratica regolare di ginnastica correttiva e l'uso di corsetti ortopedici, solo nei casi più gravi, in cui il paziente sia a rischio di artrosi o di problemi respiratori, è necessario ricorrere alla chirurgia.
Principio attivo alla base di una intera classe di agenti farmacologici in grado di inibire l'azione dei recettori per l'istamina di tipo H2. Bloccando questi recettori, la cimetidina riduce le secrezioni acide dello stomaco. Per questo è impiegata nel trattamento dell'ulcera peptica, anche a scopo preventivo. A causa dei tempi di assorbimento molto rapidi, la somministrazione deve essere ripetuta con frequenza, evitando la combinazione con altri farmaci. Può provocare effetti collaterali come diminuzione della libido, nausea e diarrea.
Insetto dell'ordine Hemiptera che possono infestare materassi e mobili. Alcune specie appartenenti alla famiglia Cimicidae, localizzate prevalentemente in America centro-meridionale possiedono un apparato boccale in grado di succhiare sangue e sono quindi potenziali vettori di malattie infettive.
Tecnica per lo studio del flusso di sangue nei vasi, soprattutto l'arteria coronarica e nel cuore, attraverso la registrazione filmata di immagini continue. Si effettua infondendo nei vasi un mezzo di contrasto radiopaco ed eseguendo delle radiografie in sequenza.
Apparecchio ortopedico formato da una serie di cinture e cuscinetti, utilizzato per contenere le ernie addominali. Dopo aver ridotto l'ernia (cioè risospinto i visceri nell'addome con una delicata spinta), il cinto viene applicato nel punto di uscita dell'ernia stessa e tenuto in sede con le cinghie. Il paziente lo deve indossare durante il giorno, nello svolgimento delle normali attività e lo può togliere solo dopo aver assunto la posizione supina.
Farmaco steroideo in grado di inibire il ciclo mestruale e la produzione degli ormoni che lo regolano. Per questa sua proprietà viene impiegato nel trattamento dell'ovaio policistico.
Espressione usata per indicare il percorso effettuato dal sangue all'interno del cuore e dei vasi (arterie, vene, capillari). Il sangue circolante fornisce alle cellule di organi e tessuti ossigeno e sostanze nutritive, mentre raccoglie anidride carbonica e prodotti di scarto delle attività cellulari. La circolazione del sangue può essere divisa in piccolo circolo (passaggio di sangue tra cuore e polmoni) e grande circolo (passaggio di sangue tra cuore e organi principali). Spinto dal movimento del cuore, il sangue ossigenato esce dal ventricolo sinistro e tramite l'aorta e le arterie principali raggiunge tutti gli organi. Qui rilascia l'ossigeno e raccoglie anidride carbonica e, raccogliendosi nelle vene cave superiore e inferiore e nella vena porta, ritorna al cuore attraverso l'atrio destro. Il sangue povero di ossigeno passa quindi nel ventricolo destro e viene spinto nelle arterie polmonari, attraverso le quali raggiunge i polmoni, dove cede l'anidride carbonica affinché venga espulsa con la respirazione e raccoglie nuovo ossigeno. Infine, tramite le vene polmonari viene portato all'atrio sinistro del cuore per poi tornare al ventricolo sinistro e riprendere nuovamente la sua strada.
Circolazione tipica della vita fetale, differente da quella della vita adulta. Il sangue venoso (povero di ossigeno) del feto viene trasportato dalle arterie ombelicali alla placenta materna dove viene ossigenato, per poi tornare al feto attraverso la vena ombelicale. Inoltre, dal momento che i polmoni fetali non sono ancora espansi, sono pressoché esclusi dalla circolazione sanguigna. Il circolo polmonare viene ""saltato"" attraverso il dotto arterioso che mette in comunicazione diretta l'arteria polmonare e l'aorta.
Passaggio alternativo del flusso di sangue che si forma in seguito a restringimenti od occlusioni del circuito seguito usualmente. Si tratta generalmente di uno o più vasi secondari che vengono ad assumere maggiore importanza poiché in grado di irrorare tessuti che altrimenti morirebbero. La loro funzione è importantissima soprattutto per i tessuti cardiaci e cerebrali.
Asportazione chirurgica dell'estremità del prepuzio del pene eseguita a scopo rituale on alcune culture come quella israelitica e quella musulmana. In questo caso, viene solitamente praticata sui neonati e i bambini molto piccoli su esplicita richiesta dei genitori. Sui soggetti adulti può essere praticata a scopo terapeutico per risolvere situazioni patologiche dell'area del prepuzio, per esempio un suo restringimento. Esiste anche una versione femminile della circoncisione, consistente nella sutura parziale delle pieghe cutanee esterne della vagina o nell'asportazione del clitoride. Questa pratica mutilante, inutile e crudele, studiata per ridurre il piacere sessuale femminile, è estremamente rischiosa dal momento che espone la donna a gravi infezioni.